Capitan America è ormai un’icona conosciuta in tutto il mondo, merito anche di un costume caratteristico che fin dal 1941 ha caratterizzato il personaggio.

Concepito da Joe Simon e Jack Kirby per spingere in guerra contro Hitler gli allora neutrali Stati Uniti, Capitan America non è stato il primo supereroe a tema patriottico (questo primato appartiene a The Shield, un eroe della MLJ Comics/Archie Comics), ma di certo è quello che ha avuto maggior successo, riuscendo a sopravvivere nel tempo e ai cambiamenti subiti dall’industria del fumetto.

Il suo costume ispirato alla bandiera americana è rimasto immutato, eppure anche Cap nel corso della sua lunga vita editoriale ha visto grandi cambiamenti di look, spesso per mettere in discussione il ruolo dell’eroe in un mondo che cambia.

NOMAD

Prima apparizione su Captain America and the Falcon n. 180 (1974), disegno di Sal Buscema

Il primo cambiamento di costume per Capitan America, o sarebbe meglio dire per Steve Rogers, avviene all’indomani dello scandalo Watergate che ha coinvolto il presidente Richard Nixon.
In coppia con Falcon, nella celebre saga “L’Impero Segreto” scritta da Steve Englehart, Cap ferma un tentativo di golpe negli Stati Uniti da parte di un’organizzazione sovversiva guidata da un alto funzionario del governo. 

Deluso e amareggiato, Steve abbandona il ruolo di simbolo degli Stati Uniti e il suo costume, decidendo di ritirarsi. 

Incapace però di non dare il proprio contributo nella lotta alla criminalità, incoraggiato da Falcon e Occhio di Falco, Steve alla fine si reinventa scegliendo un’identità mascherata totalmente nuova, quella di Nomad, l’uomo senza patria. 

I TANTI COSTUMI DI CAPITAN AMERICA


Sal Buscema, disegnatore incaricato per creare il costume, opta per un blu scuro e giallo oro senza alcun riferimento patriottico, e una maschera che lascia liberi i folti capelli biondi. Il costume è anche costituito da un mantello che sarà d’intralcio, e quindi Nomad se ne priverà subito.
Il taglio del costume è tipicamente anni settanta, con una vistosa scollatura che lascia il petto scoperto com’era di moda (si pensi a Falcon, Iron Fist e al costume nero di Namor).

I TANTI COSTUMI DI CAPITAN AMERICA

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Il cambio di costume durerà solo una manciata di episodi, ma rimarranno scolpiti nell’immaginario collettivo dei lettori di Cap. J.M. De Matteis, scrittore di Capitan America nel decennio successivo, crea un nuovo Nomad (Jack Monroe) che utilizzerà a lungo quel costume, per poi abbandonarlo all’inizio degli anni novanta per un look più moderno e urbano.

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IL CAPITANO 

Prima apparizione su Captain America n. 337 (1988), disegno di Tom Morgan

Facciamo un salto fino al 1988, quando il presidente degli Stati Uniti è Ronald Reagan. 
Mark Gruenwald, all’epoca sceneggiatore della serie su Cap, scrive una lunga saga che non riguarderà solo il cambio di costume ma addirittura l’alias del buon Capitano a stelle e strisce. 

Una commissione governativa decide di reclutare Capitan America imponendogli di lavorare direttamente per loro. Steve Rogers rifiuta l’incarico, venendo però obbligato a rinunciare alla sua uniforme, allo scudo e al nome in codice di proprietà del governo, che verranno consegnati al “reazionario” John Walker.

Ancora una volta Rogers è costretto a cercare un altro alias, comunque non si sente più un “uomo senza patria” come nella trasformazione precedente, ma sempre un “Capitano” sebbene non più “d’America”. 

Sceglie un costume che ricorda molto il precedente, di colore nero e con le strisce sul torace anziché sull’addome. Il costume è stato ideato da Tom Morgan, disegnatore del momento.

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Il cambiamento dura circa un anno, per 13 episodi, fino al numero 350 del 1989, in cui Rogers e Walker si scontrano, risolvono le loro divergenze e il ruolo di Capitan America torna al legittimo proprietario. 

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Il costume nero, con tanto di scudo decorato a tema, composto in vibranio e fornito da Pantera Nera, non cade in disuso: viene riciclato astutamente da Gruenwald per creare US Agent, un supereroe governativo di stampo ultraconservatore che diventerà importante nell’universo Marvel.

Dei giorni nostri è la trasposizione live action del personaggio apparsa nella serie tv su Disney Plus, Falcon and the Winter Soldier, e prossimamente nel film dedicato ai Thunderbolts.

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UOMO SENZA PATRIA

Prima apparizione su Captain America n. 451 (1996), disegno di Ron Garney 

Nel 1996 è lo sceneggiatore Mark Waid a privare il Capitano delle stelle e strisce. Vittima di un complotto orchestrato dal malvagio androide Machinesmith, Capitan America è accusato di aver venduto i segreti nazionali di un cannone ultratecnologico a un paese straniero. Con sommo rammarico il presidente Bill Clinton si vede costretto a privarlo dell’uniforme (di nuovo) e di espatriarlo in Inghilterra.

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Sharon Carter, agente segreto ed ex fidanzata di Steve Rogers, lo aiuta a riabilitare il proprio nome  fornendogli un costume alternativo privo di stelle e strisce, e uno scudo “fotonico” composto di energia. 

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Steve e Sharon dovranno recarsi fino in Moldavia per fermare Machinesmith, il cui piano prevede un conflitto mondiale, e addirittura chiedere l’aiuto del Dottor Destino per riuscire nell’impresa.


Questo cambio di costume, durato peraltro solo un paio di episodi, non è divenuto un cult nella mitologia del personaggio, ma è in questa occasione che fa la sua prima apparizione lo scudo energetico di Cap, che Mark Waid farà utilizzare spesso a Cap durante la sua run e che ancora oggi, di tanto in tanto, fa capolino nelle storie dell’eroe.



STEVE ROGERS: SUPERSOLDIER

Prima apparizione: Steve Rogers – Super Soldier n. 1, miniserie (2010), disegno di Marko Djurdjevic

Il ciclo scritto da Ed Brubaker su Capitan America è ricordato per tre motivi: il ritorno in scena di Bucky Barnes nel ruolo di Soldato d’Inverno, la morte di Steve Rogers e la sua sostituzione nel ruolo di Cap da parte dello stesso Bucky: periodo durante il quale il ragazzo indossa una variante dell’iconica uniforme ideata da Alex Ross, che prevedeva un colore nero da black ops a cui su abbinava una lega metallica con l’immagine classica di Capitan America.

Nei fumetti americani la morte non è mai definitiva e anche Steve Rogers, in un complesso artificio narrativo legato ai viaggi nel tempo, torna nel mondo dei vivi. 

Stavolta per sua spontanea decisione decide di lasciare lo scudo e il ruolo di Capitan America a Bucky, mentre per lui si aprono le porte della direzione dello Shield.

Per questa occasione gli viene creato un nuovo costume da Marko Djudjevic, che ricorda l’uniforme di Nick Fury (tradizionale direttore dell’agenzia di spionaggio della Marvel) con l’aggiunta di simboli patriottici caratteristici di Capitan America.

Il risultato è una tuta blu scuro, con tanto di stella sul petto e banda rossa sui lati dei pantaloni. Rogers la utilizzerà per molto tempo, facendosi sostituire nel precedente ruolo da Bucky, come abbiamo visto, e in seguito da Sam Wilson aka Falcon.

Steve Rogers tornerà a vestire i classici panni in seguito, per quanto occasionalmente torni a utilizzare l’uniforme da super soldato.

Questo particolare costume vedrà una trasposizione cinematografica nel film Captain America: the Winter Soldier e in Avengers: Infinty War.



TERRA X

Prima Apparizione: Earth X, miniserie (1999), disegno di Alex Ross

Chiudiamo la rassegna con una variante dell’immagine di Capitan America che ha ottenuto un certo successo tra il pubblico, quella di un futuro alternativo chiamato Terra X.

Alex Ross è stato autore per la Dc di Kingdome Come, una storia apocalittica ambientata nel futuro dove immagina Superman, Batman e compagnia invecchiati di circa vent’anni. 
La rivista Wizard chiese a Ross di fare altrettanto con gli eroi della Marvel e il disegnatore realizzò alcuni bozzetti che ebbero un ottimo riscontro presso il pubblico, spingendo la Marvel a realizzare la miniserie Terra X ambientata in un futuro distopico.

Per quel che concerne Capitan America, Ross lo immagina segnato dal tempo e dai dispiaceri: calvo, con rughe e cicatrici sul viso somigliante all’attore Bruce Willis, che sopra la fronte sembrano formare la “A” di “America” che aveva nel cappuccio. Gli stivali sono logori e il corpo, sempre vigoroso e forte, è avvolto da una bandiera americana stretta in vita da una corda di canapa, che lo avvolge quasi come un sudario.

È un Cap sofferente e disilluso quello creato da Ross, ma che non ha ancora rinunciato alla sua lotta per la libertà. I fan ne vanno pazzi.

Ross ha dipinto una celebre vignetta in cui Cap fa coppia con il Superman di Kingdome Come, personaggi che hanno molto in comune, essendo entrambe due icone americane ingrigite, deluse e amareggiate che tornano a combattere dopo un periodo di ritiro.

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