Il wrestling è uno sport-spettacolo che ha preso piede in Italia solo all’inizio degli anni ottanta, conoscendo almeno due momenti di grande boom.
Nel resto del mondo questa particolare lotta libera acrobatica era già molto nota: storica la scuola messicana (lucha libre), giapponese (puroresu) e statunitense (pro wrestling), mentre da noi viene inizialmente chiamato “catch”.

Il primo contatto italiano con il wrestling è tutto giapponese: gli energumeni che se le davano di santa ragione sul ring, tra salti e mosse speciali, sono arrivati in doppio formato, reale e animato, proprio dal Sol Levante.
Nei primi anni ottanta Euro Tv trasmette Catch the Catch commentato da Tony Fusaro. È il puroresu, il wrestling nipponico dove il pubblico ha modo di conoscere star del calibro di Antonio Inoki, Shosei Baba, Andrè the Giant e Tiger Mask.
Persino un giovane Hulk Hogan figurava spesso in questi filmati, essendo all’epoca impegnato nella trasferta giapponese. La trasmissione viene replicata diverse volte su altre reti televisive fino alla fine del decennio.

Il caso vuole che su Rete 4 (e poi su tutta una serie di tv minori) venga mandata in onda, praticamente in contemporanea con Catch the Catch, la famosa serie animata L’Uomo Tigre, il campione. Un cartoon sul wrestling, violento e duro, che ha come protagonista il personaggio dei manga Tiger Mask. Inoltre gli spettatori potevano ammirare dal vivo un vero wrestler che usava il suo nome. Nella serie animata apparivano anche wrestler reali come Antonio Inoki e Shusei Baba.

L’Uomo Tigre dei cartoni animati

L’emittente Italia 1, orientata verso l’America anche nelle proposte sportive, affidò il ruolo di telecronista al mitico Dan Peterson, ex giocatore e già commentatore delle partite di basket: con Superstars of Wrestling, il sabato sera attorno alle 22.30 arrivò lo spettacolare wrestling americano della Wwf (oggi Wwe).

Nella seconda metà degli anni ottanta anche Tele+, che poi divenne a pagamento, trasmetteva Superstars of Wrestling (divenuto nel frattempo Wwf Superstars).

Il logo della trasmissione

Arriviamo negli anni novanta quando, in Italia, il wrestling conosce un primo vero boom nella cultura popolare, durato fino al 1994.
In questo periodo arriva, in sordina su Italia 7, il cartoon I campioni del wrestling (Hulk Hogan’s Rock ‘n’ Wrestling).

Di nuovo su Italia 1 e sempre con commento di Peterson, stavolta al sabato pomeriggio e alla domenica mattina, viene trasmessa WWF Superstars con i personaggi più iconici della lotta libera americana: Hulk Hogan e la sua Hulkmania, Macho Man, Ultimate Warrior, l’esordio di Undertaker, Jake the Snake e tanti altri, coloratissimi, se le davano senza sosta sul ring celeste.

Alcuni dei più famosi lottatori degli anni novanta

Arrivarono giocattoli e gadget, action figures, materiale per la scuola e via dicendo.

Giocattoli importati da Gig

Non poteva mancare il videogame arcade, che spopolò nelle sale giochi e nei bar.

Botte da orbi in salsa videoludica

Dopo questo grande clamore, il wrestling sparisce dalle scene.
Bisogna attendere il 2000 per rivederlo, sempre su Italia 1, con la federazione Wcw su
Monday Nitro: uno show proposto dall’emittente italiana alla domenica mattina.
Un ritorno che voleva essere in grande stile, con nuova linea di giocattoli lanciata nei negozi e il commento di due speaker radiofonici.

Era il periodo d’oro per la lega Wcw di Ted Turner, l’imprenditore televisivo all’epoca marito di Jane Fonda: Kevin Nash, Sting, Hollywood “Hulk” Hogan, Macho Man, Eric Bischoff.
Durò poco, anche perché in America la Wcw fallì e fu acquistata dalla Wwe (la ex Wwf).

Hollywood Hogan e il Nuovo Ordine Wrestling della Wcw

Italia 1 continua a credere nel wrestling e a fine 2002 inizia a mandare in onda, il sabato mattina con commento di Ciccio Valenti, la trasmissione Velocity.
Velocity, di fatto, è la versione “minore” dello show Smackdown.

Lo stesso Smackdown vero e proprio arriva sulla rete italiana ed è subito un enorme successo con The Rock, John Cena, Triple H, Big Show, Rey Mysterio, Eddie Guerrero a cui si sommeranno Batista, Booger T e tanti altri. Sono i nuovissimi campioni osannati anche dal pubblico italiano.

Il logo di Velocity

Per tutto il primo decennio del 2000 si moltiplicano eventi e trasmissioni sul wrestling: Sky trasmette Raw e i main event, come Wrestlemania; in edicola arrivano card e figurine, nonché riviste; sugli scaffali le nuove action figures; le console si animano coi nuovi videogiochi; altri canali mandano in onda servizi e highlights dei principali eventi (ad esempio su Gxt). Ma non è finita: la mania del wrestling porta alla ribalta anche la federazione italiana, con tanto di show su altre reti minori.
Il cartoon Ultimate Muscle (Kinnikuman) arriva in televisione.

Un popolare titolo videoludico

Il nuovo oblio: dopo i tragici fatti che hanno colpito il lottatore Chris Benoit e poi la morte di Eddie Guerrero si conclude, a ridosso del nuovo decennio, anche questa prolifica nuova vita del wrestling per il pubblico italiano. Sky continua a mandare in onda qualche evento, ma le trasmissioni sono sparite.

Qualche nostalgico segue ancora i match e nuovi protagonisti sono sorti, nel frattempo, sul ring.
Ma non è ancora scoccata l’ora di farli conoscere alla grande platea tricolore.

Mancherà poco per un terzo, grande, boom?

 

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