I ruoli chiave in una software house: chi fa cosa nel mondo dei videogiochi

L’industria dei videogame è probabilmente una delle più sane in tutto il mondo, capace di resistere anche all’impatto del Coronavirus. Nel solo 2022 l’industria del gaming ha superato i 70 miliardi. Le stime per il 2023 sono destinate a confermare il dato, in forte crescita. Ciò rende il settore particolarmente forte e i videogiocatori contenti. Sempre più titoli in uscita, senza per questo portare a un calo di qualità dei prodotti. È così un po’ dappertutto: in Italia il solo settore dei videogiochi supera musica, cinema e streaming insieme.  

Il mercato, tuttavia, non sarebbe tanto vivace se non ci fossero delle forze a muoverlo. Queste forze sono da rintracciare in quanti – nel settore – concorrono alla realizzazione di un titolo, di una storia, di un prodotto vincente. Si tratta, in una sola parola, delle software house, che altro non sono che le case sviluppatrici di gioco.

Cosa succede dietro le quinte, quali sono i ruoli chiave all’interno di una software house? Sembrerebbe facile ma è tutt’altro che scontato: non ci sono solo figure tecniche all’interno di una casa che sviluppa giochi. Anzi, la maggioranza è composta forse da figure ibride.

Nello sviluppo di un gioco la sinergia è fondamentale. Per far funzionare le cose alla meglio, è necessario che ogni ruolo sia ricoperto con meticolosità. Ci sono anzitutto i disegnatori, quelli che con tavoletta grafica alla mano realizzano le bozze dei personaggi, protagonisti e non, di un titolo.

Al loro fianco generalmente lavorano chi è deputato allo sviluppo del suono. Il sound-design è componente fondamentale di un gioco, in quanto costituisce una parte fondamentale dello stesso. Il percorso va di pari passo e non può essere in alcun modo deviato.

Al fianco di queste figure più tecniche, tra hardware e software, subentrano le figure definite ibride. Chi sono? I narratori, gli storyteller, coloro che decidono trama, ambientazione, modalità del racconto. Sono tutte figure indispensabili, perché un gioco non è solo tecnico ma anche tattico, ovverosia deve essere capace di accontentare tutti i gusti: per gli amanti dell’hardware, ma anche per quanti – forse in maggioranza – si innamorano di storie e controstorie.

Infine, ci sono tutti i collaudatori, quelli che cioè testano i titoli prima del lancio, preparano le versioni demo, correggono bug ed errori. È un meccanismo complesso da far funzionare e necessita di costante dialogo, aggiornamento, condivisione. È il segreto del successo, in una sola parola.