I BRAVI RAGAZZI, QUELLI VERI

Quei bravi ragazzi (Goodfellas, 1990), il celebre film di Martin Scorsese con Robert De Niro, Ray Liotta e Joe Pesci, è ispirato a un clamoroso fatto di cronaca: la più grande rapina mai avvenuta negli Stati Uniti.
Per ricostruirne la storia dobbiamo fare la conoscenza di Henry Hill…

Henry Hill nasce a New York nel 1943, nella famiglia di un elettricista irlandese e di una casalinga di origine siciliana. Cresciuto nel quartiere italiano di Brooklyn, a 13 anni va a lavorare nella pizzeria di Paul Vario, un boss mafioso della potente famiglia Lucchese.

Tre anni dopo, insieme a due figli di Vario, Henry Hill cerca di usare una carta di credito rubata per comprare alcuni pneumatici in un distributore di benzina. Lui viene scoperto e arrestato, mentre i due complici riescono a scappare.

Durante l’interrogatorio della polizia il sedicenne Henry non fa i nomi dei suoi due complici, per questo Paul Vario lo premia affidandolo a Jimmy Burke, un gangster già navigato.

Henry e Jimmy hanno padri irlandesi, quindi non possono essere accolti facilmente all’interno della mafia italoamericana, però si danno da fare in proprio dando una percentuale alla famiglia Lucchese che controlla il loro territorio.
I gangster che si radunano attorno a Jimmy Burke e al suo braccio destro Henry Hill verranno chiamati, nel film di Scorsese del 1990, i Bravi ragazzi.

La banda ruba i camion per rivenderne la merce, contrabbanda le sigarette, organizza scommesse clandestine e fa prestiti a usura. Ogni tanto, per conto della mafia, Hill viene incaricato di uccidere i rivali dell’organizzazione.

In mezzo a tanta violenza sboccia l’amore. Henry si innamora di una giovane ebrea, Karen Friedman, che sposa nel 1965 in un fastoso matrimonio al quale partecipa buona parte della criminalità di New York. In pochi anni, la coppia avrà due figli.

Intanto, i colpi dei Bravi ragazzi diventano sempre più audaci. Nell’aprile del 1967 puntano all’aeroporto Kennedy di New York, dove atterra un aereo dell’Air France con un carico di dollari proveniente dalla Francia.

Dopo essersi procurati la copia della chiave del deposito dell’aeroporto, i Bravi ragazzi approfittano dell’assenza delle guardie, che sono andate a pranzo, per impossessarsi dei sacchi di dollari. Il furto si svolge nel mezzogiorno di venerdì 7 aprile, ma viene scoperto solo solo il lunedì successivo.

Nel loro covo, i banditi strabuzzano gli occhi quando scoprono che il bottino ammonta a ben 420 mila dollari (considerata la svalutazione, equivalgono a circa 2 milioni di euro). Fino a quel momento non avevano mai visto tanti soldi insieme. Hill, con la sua parte di bottino, apre un ristorante a New York chiamandolo The Suite.

Un giorno Henry Hill e il suo suo capo Jimmy Burke riempiono di botte un uomo per fargli sganciare i soldi che deve per debiti di gioco. Non la fanno franca e nel 1972 vengono condannati a 10 anni di carcere per estorsione.
In prigione, Henry Hill si mette in affari con uno spacciatore per farsi arrivare la droga dall’esterno e rivenderla agli altri detenuti.

Quando viene scarcerato sei anni dopo (quattro gli sono stati condonati), il boss mafioso Paul Vario, sotto le cui ali continuano a muoversi i Bravi ragazzi, gli ricorda che ha sempre vietato lo spaccio di droga perché questo reato viene punito con molti anni di detenzione. Circostanza che induce i condannati a diventare informatori della polizia in cambio di uno sconto sulla pena. Hill risponde che non ripeterà l’errore. Invece, subito dopo, organizza un nuovo giro di droga.

Nel 1978, ricordando il vecchio colpo ai danni della compagnia aerea francese, la banda dei Bravi ragazzi torna a puntare i riflettori sull’aeroporto Kennedy.
Un allibratore amico di Henry Hill, Martin Krugman, gestisce le scommesse proprio all’aeroporto. Tra i suoi clienti ce n’è uno indebitato fino al collo che lavora alla Lufthansa, la compagnia aerea tedesca.

Ogni mese, i cargo della Lufthansa trasportano diversi milioni di dollari, che dopo l’atterraggio stazionano per breve tempo all’aeroporto. Lo scommettitore si dice disposto a dare tutti i particolari per organizzare una rapina, in cambio dell’estinzione dei suoi debiti di gioco. Hill riporta la proposta a Burke, che l’approva subito.

I due studiano il colpo nei dettagli, anche se non vi parteciperanno personalmente.
Nella notte dell’11 dicemre 1978, sei uomini arrivano su un furgone Ford Ecoline 150 al terminal trasporto merci nell’aeroporto Kennedy di New York. Immobilizzano gli addetti allo scarico e li ammanettano. Riescono a non fare scattare gli allarmi, grazie alle informazioni del complice che lavora all’aeroporto.

Senza perdere tempo i sei si avventano sui sacchi di dollari scaricati dall’aereo della Lufthansa per essere inviati alle banche. Riempiono il furgone e scappano subito dopo. Quando mettono le mani sul frutto della rapina, Burke e Hill si rendono conto che si tratta del più grande colpo mai compiuto negli Stati Uniti: 5 milioni di dollari in contanti (più di 10 milioni di euro di oggi) e 875 mila dollari in gioielli.
Almeno il triplo di quanto si aspettavano.

Parnell Edwards, incaricato dalla banda di far rottamare il furgone, è così felice per l’esito della rapina che decide di passare la notte folleggiando con un’amica. Il furgone parcheggiato viene scoperto la mattina dopo da una pattuglia della polizia e sul veicolo vengono rilevate le impronte digitali di Edwards, grazie a un confronto fatto nell’archivio della polizia.

Edwards si è già reso irreperibile, ma Burke lo scova e lo fa uccidere per l’errore commesso. Non sarà l’unico a perdere la vita. Burke, timoroso che la polizia arrivi fino a lui, uccide personalmente anche Martin Krugman, l’allibratore che gestiva l’informatore dell’aeroporto.
In seguito, quasi tutti i “Bravi ragazzi” e le loro mogli vengono fatti ammazzare dal sempre più paranoico Burke. Solo il suo braccio destro Hill e pochi fidatissimi la scampano.

Ma proprio Henry Hill si rivelerà l’anello debole della catena perché, come profetizzato dal boss Vario, all’inizio del 1980 finisce in prigione per traffico di droga. Alcuni giorni dopo la polizia intercetta nel corso di altre indagini un colloquio tra Vario e Burke, nel quale i due parlano proprio di Hill: vogliono ucciderlo in modo che non parli del colpo.

Quando la polizia gli fa sentire la registrazione, capendo di rischiare la vita, Hill accetta di diventare informatore della polizia in cambio dell’impunità e della protezione. Grazie alla sua testimonianza, il tribunale di New York condanna una cinquantina di pericolosi criminali.

Jimmy Burke si prende l’ergastolo per gli omicidi e morirà di cancro nel 1996, a 64 anni. Paul Vario, il grande boss della famiglia Lucchese, accumula diverse condanne in numerosi processi e anche lui morirà in prigione, nel 1988, a 73 anni.

Henry Hill e la famiglia usufruiscono del programma di protezione dei testimoni, ottenendo falsi nomi e un nuovo domicilio per non essere individuati dalla mafia. Nel 1989 la moglie Karen chiede il divorzo.

Henry Hill collabora infine con Martin Scorsese al film Quei bravi ragazzi, uscito nel 1990, dove il suo ruolo viene interpretato da Ray Liotta. Il film riscuote grande successo ed è considerato uno dei migliori del genere gangster.

Negli ultimi anni, Henry Hill si lega a una nuova compagna, Lisa Caserta. Apre un nuovo ristorante e partecipa ad alcuni talk show televisivi.
A 69 anni, nel 2012, muore per una malattia cardiaca a Malibù, la città costiera nei pressi di Los Angeles dove si era ritirato.

 

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Di Sauro Pennacchioli

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