Hedra… dopo una devastante guerra nucleare la Terra è ormai ridotta alla sterile ombra di ciò che era un tempo. Le ultime speranze di sopravvivenza sono riposte in un viaggio di esplorazione spaziale, atto a trovare un nuovo habitat per l’umanità o le risorse necessarie per far continuare la vita sul (ex) pianeta azzurro.

Attraverso un’estrazione a sorte viene scelta una ragazza che dovrà imbarcarsi in un viaggio solitario attraverso il cosmo. Durante il suo viaggio, incontrerà un essere alieno che, come lei, è alla ricerca di qualcosa di molto importante per la sua specie. Il suo viaggio potrà essere una speranza di redenzione per il pianeta in rovina che si è lasciata alle spalle?

HEDRA, NON CI SONO SUONI NELLO SPAZIO

Troppo breve per essere considerato una graphic novel e troppo lungo (e costoso) per essere un normale comic book, fin da subito Hedra si dimostra diverso dalle normali proposte fumettistiche del mercato statunitense.

La storia non è nulla di particolarmente complesso o nuovo, mixa molti degli stereotipi classici della fantascienza, dalla guerra definitiva che devasta totalmente il pianeta all’astronauta che viaggia nel cosmo per riportare una speranza al genere umano, passando per l’avventura “pulp” ai primi contatti con civiltà aliene sconosciute.

Questo però non significa che si tratti di una storia poco interessante da seguire, e il fatto di essere completamente priva di qualsivoglia dialogo o didascalia obbliga il lettore a concentrarsi sulle immagini, a elaborarle con attenzione. Prestando la massima attenzione a ogni minimo particolare illustrato nelle tavole che compongono il fumetto e ai suoi rimandi ai classici del cinema e della letteratura.

HEDRA, NON CI SONO SUONI NELLO SPAZIO

Diametralmente opposta alla semplicità della trama è la parte grafica di Hedra, a opera dell’autore Jesse Lonergan, che mostra tavole a prima vista “semplici”, con un design dei personaggi e dell’ambientazione in generale essenziale, quasi elementare, ma che a una visione più attenta ci si rende conto che hanno un’influenza sulla storia molto più marcata di quanto ci si potrebbe aspettare.

Per esempio, le creature più avanzate e riflessive vengono rappresentate con linee più pulite, in ambientazioni quasi surreali e rilassanti. Mentre gli esseri primitivi e dall’indole violenta sono inseriti in ambientazioni più realistiche e caratterizzati da disegni “grossolani” e duri.

Questi due caratteri ben distinti si intrecciano tra loro influendo sulla storia, e, in poche tavole, riescono a raccontare meglio di quanto altrove troviamo in decine di pagine.
Lo stesso vale per gli alieni, tutti visivamente differenti tra loro, che attraverso le azioni mostrano una inesorabile similitudine con gli esseri umani.

Dove Jesse Lonergan mette una vera e propria marcia in più è nella costruzione delle tavole, che raggiunge un livello di coinvolgimento magistrale, un vero e proprio capolavoro di tecnica e sapienza nell’uso della disposizione dei riquadri e nell’attirare l’attenzione del lettore.

La struttura dei layout aiuta fortemente a raccontare la storia. L’intersecazione delle vignette e dei disegni al loro interno, i loro bordi in rapporto con le illustrazioni, sono tutti elementi utili al fine di raccontare la storia.

Con l’utilizzo di una griglia molto spesso di 35 vignette su una singola tavola, Lonergan restituisce un incantevole senso dello scorrere del tempo e del movimento, catturando l’attenzione e facendo letteralmente danzare gli occhi sulla pagina, concentrati nell’elaborazione delle immagini.
Parte integrante di questo affresco sono i colori, che ben definiscono il progredire della storia con l’utilizzo di rossi e arancioni per il prima e di gialli per il dopo.

Hedra è una gioia visiva. È qualcosa di diverso da quanto si può leggere, una perla rara nel panorama del fumetto. Una parte di questa meraviglia è proprio data dal fatto che in questo fumetto non si legge nulla, almeno non nel modo tradizionale con cui si intende il verbo leggere.

A volte si è costretti a rallentare per meglio comprendere quello che sta accadendo, ma la “lettura” non ne risulta mai appesantita in alcun modo.
Hedra non è né il primo né l’unico fumetto privo di dialoghi, ma lo stile minimalista di Jesse Lonergan e la sua impeccabile costruzione delle tavole lo pongono a un livello a cui pochi si sono affacciati.

Lonergan alza l’asticella dell’eccellenza del medium fumetto, introducendolo a uno stile e a un linguaggio per certi versi nuovo, riuscendo a comunicare una gran quantità di informazioni senza dire (scrivere) nulla.

 

Il silenzio “sonoro” di Hedra…


Hedra 

storia, disegni
e colori:
Jesse Lonergan

 

Image Comics

pag. 56
spillato
colore

luglio 2020
Numero Unico


 

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