Gwen Stacy è uno dei personaggi cardine della mitologia dell’Uomo Ragno. Pensata per essere l’interesse amoroso di Peter Paker, con il trascorrere del tempo Gwen ha raggiunto una propria dimensione ritagliandosi un ruolo ben più che marginale.

E dire che tutto è (ri)cominciato con la sua morte. Come Janice Joplin e Marilyn Monroe, Gwen Stacy è passata a miglior vita precocemente, ma proprio la sua tragica scomparsa l’ha resa una figura leggendaria.

 

Le origini Gwen Stacy

Gwen Stacy viene creata dallo storico duo Stan Lee e Steve Ditko su Amazing Spider-Man n. 31 del dicembre 1965.

Studentessa modello e reginetta di bellezza, Peter Parker la conosce quando si iscrive all’Empire State University. Gwen, abituata a vedersi cadere tutti i ragazzi ai piedi, rimane indispettita dalla scarsa attenzione che Peter, preso da mille problemi, le presta.

GWEN STACY, UNA MORTA DALLE MOLTE VITE
Questa pagina e le seguenti, disegnate da Steve Ditko, sono tratte dalla prima edizione italiana dell’Editoriale Corno

Dopo averla offesa, Peter deve lavorare per cercare di riconquistarne la simpatia.

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A un certo punto i dispetti reciproci diventano la norma.

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In realtà i due si sentono attratti l’uno dall’altro, anche se il contesto in cui si trovano non aiuta a dissipare le incomprensioni.

La tensione del rapporto di odio-amore impostato da Steve Ditko si dissipa rapidamente quando come disegnatore (e co-sceneggiatore) nel 1966 arriva John Romita, autore specializzato in storie sentimentali per la Dc Comics. Il ruolo di Gwen diventa pian piano quello tradizionale di fidanzata. Nonostante la presenza della vistosa Mary Jane Watson, con la quale Gwen, dopo un iniziale rivalità, stringe amicizia.

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Disegni di John Romita, presi da una recente ristampa ricolorata

Le due ragazze e i coetanei Harry Osborn e Flash Thompson, anche loro con i caratteri molto addolciti rispetto all’epoca di Ditko, compongono una parte importante del cast del Ragnetto. Il gruppo di amici con il quale Peter trascorre i giorni più lieti della sua giovinezza, ritrovandosi a vivere momenti che sembrano uscire dai fumetti di Archie (di grande successo nell’America di quegli anni) o del successivo telefilm Happy Days.

Anche il padre di Gwen, il capitano di polizia George Stacy, approva la loro relazione. Peccato che a guastare la serenità si intrometta l’Uomo Ragno, con tutto il carico di doveri e responsabilità che comporta e che spesso entra in contrasto con le esigenze della vita di Peter.

La relazione viene messa a dura prova quando l’Uomo Ragno assiste impotente alla morte del padre di Gwen, in Amazing Spider Man n. 90 del 1970. Il capitano Stacy viene sepolto da un cumulo di macerie, provocate da uno scontro con il Dottor Octopus, mentre cerca di salvare un bambino.
Inutile il tentativo di soccorso dell’Uomo Ragno: George Stacy gli muore tra le braccia, non prima di aver rivelato di essere a conoscenza della sua vera identità. Le ultime parole che gli rivolge sono di prendersi cura di Gwen.

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Se da una parte Gwen cerca il conforto di Peter dall’altra odia l’Uomo Ragno, ritenendolo responsabile della morte di suo padre.
Questo fa provare a Peter Parker un grande senso di colpa, che involontariamente lo allontana da lei.

Per un po’ di tempo i due si separano. La ragazza se ne va in Europa per superare il lutto, ma poi i suoi sentimenti verso Peter prevalgono facendola tornare a New York.

 

La morte di Gwen Stacy

La storia tra i due dunque prosegue, l’amore reciproco risulta tanto solido da superare ogni avversità. Forse un po’ troppo solido.
Nel frattempo il giovane Gerry Conway ha preso le redini dei testi. Dato che le vendite da un po’ di tempo continuano a calare, lo staff cerca un colpo di scena per ricatturare l’interesse dei lettori.

Inizialmente si pensa di eliminare la vecchia zia May, ma essere perennemente preoccupato per la sua salute è uno dei tratti più caratteristici di Peter Parker. Si decide quindi di far fuori Gwen Stacy o Mary Jane Watson.
Mary Jane risulta essere un personaggio molto popolare e ben caratterizzato. Una ragazza apparentemente un po’ frivola, ma allo stesso tempo indipendente, ironica e pungente.
Stan Lee e John Romita (colui che l’ha inventata graficamente, dato che Steve Ditko non l’aveva mai presentata per intero), vedono in lei un potenziale amoroso più interessante per Peter, mentre Gwen è semplicemente “una brava ragazza”.

Anche per Gerry Conway la relazione tra Peter e Gwen è troppo solida e scontata per un personaggio così travagliato come Peter Parker. Inoltre Conway, come Roy Thomas e gli altri nuovi sceneggiatori della Marvel, non la possono sopportare, trovandola semplicemente decorativa.

Così su Amazing Spider-Man n. 121 del 1973 avviene l’omicidio: Norman Osborn, sull’orlo della bancarotta e con il figlio Harry tossicodipendente, recupera la memoria. Ricorda di essere Goblin e che Peter Parker è Uomo Ragno: nella sua follia lo ritiene responsabile di tutti i suoi problemi.
Recuperato il costume e l’attrezzatura di Goblin si precipita a casa di Peter Parker, ma lì ci trova Gwen. La rapisce lasciando una bomba a forma di zucca, il suo marchio di fabbrica, sul posto.

L’Uomo Ragno lo raggiunge sul ponte di Brooklyn dove, durante il confronto, Gwen viene gettata giù. L’Uomo Ragno cerca di salvarla con le sue ragnatele, ma quando la tira su di colpo, la ragazza muore. L’impatto con la tela le ha spezzato il collo.

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L’amata Gwen Stacy muore: l’eroe ha fallito. Nel numero successivo muore anche lo stesso Goblin, trafitto dal proprio velivolo.

Prima di allora nessun eroe aveva fallito un tentativo di salvataggio importante, e nessuna fidanzata era stata uccisa in quel modo. Dopo Gwen Stacy l’espediente narrativo di ammazzare la compagna dell’eroe diventa diffuso, tramutando il mondo del fumetto in un luogo più cupo e realistico.

Gwen Stacy diviene l’icona dell’amore perduto conferendo a Peter Parker un’aria ancora più malinconica, soprattutto quando ripensa a lei, a quello che ha perso e a quello che avrebbe potuto essere. Tuttavia è anche vero che nei fumetti di supereroi la morte non è mai sicura.

 

La saga del clone

Come direttore generale della Marvel, Stan Lee riceve aspre critiche dai fan per aver autorizzato l’uccisione di Gwen. Ma Lee e i suoi collaboratori non pensano di tornare indietro, anche perché la morte di Gwen ha avvicinato Peter a Mary Jane, i quali iniziano una storia d’amore.

Due anni dopo, su Amazing Spider-Man n. 144 del 1975, sulla soglia della casa di Peter Parker riappare proprio Gwen Stacy!
Non si tratta della vera Gwen rediviva, ma di un suo clone, come abbiamo raccontato nell’articolo “L’Uomo Ragno e la saga del clone”.

La morte di Gwen non ha stravolto soltanto la vita di Peter Parker, ma anche quella del professor Miles Warren, un loro docente all’università. Segretamente innamorato di Gwen, in seguito alla scoperta del processo di clonazione del suo assistente ne utilizza la tecnica per ricreare la ragazza.

Quando però quello stesso assistente viene a saperlo cerca di fermare l’esperimento e Warren lo uccide accidentalmente. Questo incidente fa nascere in lui una seconda identità, quella folle dello Sciacallo, la quale ha messo in moto una serie di eventi per i quali, approfittando del clone di Gwen, intende vendicarsi dell’Uomo Ragno, ritenuto da lui il vero responsabile della morte della ragazza. Proprio il clone di Gwen lo fa rinsavire.

Poi la ragazza si congeda da Peter, dopo aver posato dei fiori sulla “propria” tomba. Quindi lascia la città e sparisce dalla vita dell’Uomo Ragno.
Durante la seconda saga del clone, nel 1994, viene rivelato che la ragazza ha vissuto per anni a Londra con il nome di Joyce Delaney.

La bella Gwen Stacy, però, riserva ancora parecchie sorprese.

 

Peccati del passato

Nel 2004 lo sceneggiatore J. Michael Straczynski, nei numeri 509-514 di The Amazing Spider-Man, introduce nuovi dettagli sui trascorsi della figlia del capitano Stacy.

Ecco la storia in breve. L’Uomo Ragno è alla prese con una coppia di criminali, un ragazzo e una ragazza che vogliono ucciderlo. Quando smaschera la ragazza scopre con orrore che assomiglia in modo straordinario alla compianta Gwen.

Tramite le analisi del Dna il nostre eroe fa alcune sconvolgenti scoperte. I due sono figli gemelli di Gwen Stacy, mentre il loro padre è un uomo geneticamente modificato, per questo gli insoliti gemelli hanno una crescita accelerata: invecchiano tre volte più velocemente del normale. Dovrebbero avere all’incirca 9 anni e invece sono già due giovani adulti.

Peter dice a Mary Jane che non possono essere figli suoi, in quanto lui e Gwen non hanno mai avuto rapporti sessuali. Ma Mary Jane sa chi è il padre dei ragazzi: aveva giurato a Gwen di mantenere il segreto, e la ragazza aveva rispettato la volontà della defunta amica fino a quel momento. Ma ora è giunto il momento di svelare il mistero: il padre è Norman Osborn!

Norman Osborn, ovvero Goblin, l’arcinemico dell’Uomo Ragno. Proprio colui che aveva ucciso Gwen gettandola da un ponte.
Gwen era rimasta incinta e durante la sua fuga in Europa, poco dopo la morte di suo padre, aveva partorito i due gemelli.

La sua intenzione era rivelare la verità a Peter e crescerli insieme a lui, confidando nella sua bontà d’animo e nella sua comprensione. Intendeva toglierli alla custodia di Norman, vedendo come il suo essere un genitore assente e poco premuroso avevo fatto sprofondare Harry nella depressione e nell’uso di droghe.


Ma Norman non glielo permette, e sarebbe stato questo il vero motivo per cui aveva gettato la ragazza dal ponte di Brooklyn.
Dopo questi avvenimenti, creduto morto da tutti, Norman era tornato in Europa per ricostruire il suo impero finanziario e crescere i bambini, ai quali aveva fattoi credere che Peter Parker era il loro padre e il responsabile della morte della loro madre.

La rivelazione è sconvolgente, tanto da turbare Peter nel profondo, e con lui i lettori: come poteva la dolce e innocente Gwen averlo tradito con un uomo spregevole come Norman Osborn?

In realtà, l’intenzione originaria di Straczynski era quella di fare dei due ragazzi i figli di Peter Parker, ma gli editor bocciano l’idea, in quanto rendere Peter padre lo avrebbe invecchiato agli occhi del lettore, da qui il ripiego su Norman Osborn.

L’idea di prendere un personaggio innocente come Gwen dandole dei trascorsi torbidi e oscuri ricorda un’altra celebre biondina del mondo della fiction: Laura Palmer di Twin Peaks. Anche lei, come Gwen, è una ragazza dalla bellezza angelica e dai modi gentili, tanto da essere un modello per la comunità, ma che a causa degli abusi subiti dal terrificante uomo che chiamava Bob, era sprofondata in una vita segreta fatta di sesso e droga.

I fan non possono accettare questa profanazione a posteriori del corpo e dello spirito di Gwen. E pure lo stesso Straczynski finisce per dirsi pubblicamente contrario, prendendo le distanze.
Dopo questa saga dei gemelli si perdono a poco a poco le tracce, non apparendo più nelle pagine dell’Uomo Ragno e gli autori successivi non fanno alcun riferimento ad essi.

Proprio com’è successo con la saga del clone, in cui si era messa in discussione la veridicità dell’identità di Peter, gli autori Marvel si rendono conto di avere imboccato un vicolo cieco, e tendono a voler dimenticare di questa storia.

 

Spider-Gwen e il complotto del clone

L’episodio controverso non riesce a intaccare l’immagine di Gwen e il ricordo che i suoi sostenitori hanno dell’angelo biondo platino.
Del resto, l’insurrezione dei fan mostra alla Marvel come il personaggio goda sempre di popolarità, tanto che, nel 2014, Jason Latour e Robbie Rodriguez creano Spider-Gwen, una versione “alternativa” di Gwen Stacy dotata di superpoteri.

Questa Gwen Stacy viene da un universo parallelo, in cui è lei a venire morsa da un ragno radioattivo. Riceve i poteri e diventa una donna ragno indossando un costume bianco-nero.


Spider-Gwen ha subito un buon riscontro di pubblico, tanto da diventare una delle più gettonate tra i cosplayer di fumetti. Oltre che nella sua serie a fumetti, nel 2018 appare anche nel lungometraggio d’animazione Spider-Man: un nuovo universo.

Una Gwen torna anche nella saga The Clone Conspiracy, scritta da Dan Slott nel 2016, che è stata definita anche come “la terza saga del clone”.
Questa storia vede l’Uomo Ragno alla prese con una misteriosa causa farmaceutica di nome New U, in grado di fare trapianti di organi con un procedura innovativa guarendo mali considerati incurabili.
Il nostro eroe, poco convinto, va a indagare presso la sede della New U, dove al suo interno ritrova niente meno che il redivivo Miles Warren, l’originale Sciacallo, oltre ad alcuni nemici che ha visto morire in combattimenti precedenti, come il dottor Octopus e nientemeno che Gwen Stacy.


Tutti quanti sono al servizio di un nuovo Sciacallo, un uomo che veste un abito rosso e indossa la maschera di Anubi, il dio egizio della morte.

Anche il professor Warren si rivela un clone ai suoi ordini. Quest’uomo misterioso non ha alcuna ostilità verso l’Uomo Ragno, anzi, ha modi gentili e un atteggiamento amichevole. Gli rivela anche qual è il suo reale progetto.
Grazie a una nuova, rivoluzionaria tecnica da lui inventata, è possibile riportare in vita i defunti, in quanto li si clona non da campioni di tessuto vivente, com’è di prassi, ma dal materiale in decomposizione dei loro cadaveri.

In questo modo il nuovo Sciacallo mostra a Peter come è stato in grado di resuscitare non solo i suoi nemici caduti, ma anche tutte le persone scomparse a cui voleva bene, come il capitano Stacy, Jean Dewolff e Ned Leeds.
Sotto la maschera del nuovo Sciacallo scopriamo che si cela nientemeno che Ben Reilly, il primo clone di Peter Parker.

Ben Reilly era morto alla fine della seconda saga del clone, ucciso da Norman Osborn, ma lo Sciacallo originale era riuscito a resuscitarlo a partire dalle sue ceneri. Ben era riuscito a ribellarsi e a sfuggire al controllo dello Sciacallo, ma ora la nuova tecnica di clonazione gli apre le prospettive di una nuova realtà: potrà finalmente riuscire a mettere per sempre fine alla morte. “Questo è il regalo che ti faccio”, dice a Peter, assicurando di poter ridargli l’affetto dell’amato zio Ben, riportandolo in vita.
Ed è qui che entra in gioco Gwen, o meglio Spider-Gwen.

La ragazza proveniente da un universo parallelo ha scoperto che, in alcune delle infinite realtà alternative, il fatto che Peter accetti la proposta di Ben Reilly, contribuendo a divulgare nel mondo la cura della New U, ha scatenato una epidemia zombie che ha ucciso l’intera umanità.
Spider-Gwen si è dunque infiltrata nella sede spacciandosi per il clone di Gwen, di cui ha preso il posto dopo averla legata e imbavagliata, nel tentativo di impedire a Peter di accordarsi con Ben Reilly e scatenare involontariamente, anche in questa realtà, la pandemia che ha sterminato le altre terre parallele.

Il clone di Gwen però si libera e costringe Spider-Gwen alla fuga. Peter ha un lungo confronto con il clone della sua defunta fidanzata, che cerca di convincerlo a unirsi alla loro causa: il clone, che possiede tutti i ricordi della Gwen originale, rivela a Peter che poco prima di morire era cosciente e aveva sentito chiaramente Goblin rivolgersi a lui chiamandolo per nome.
Gwen Stacy dunque è morta sentendosi tradita dall’uomo che amava, che gli aveva sempre tenuto nascosta la sua vera identità. La cosa ovviamente spezza il cuore di Peter.

I due hanno un commovente dialogo in cui si riappacificano, ma che prova ancora una volta a Peter che chi è morto non può tornare in vita, e che tutto quell’apparente paradiso è in realtà un’illusione. Per quanto somigliante, questa Gwen non è come la ragazza che aveva amato anni prima, esattamente come Ben Reilly non è come lui, e come l’eventuale clone di zio Ben non potrebbe mai sostituire lo zio originale.

Infine l’Uomo Ragno e il clone di Gwen si uniscono a Spider-Gwen e si ribellano all’utopia di Reilly, impedendo la diffusione della cura della New U.
Nella battaglia finale tutti i cloni creati dal nuovo Sciacallo si deteriorano, tra cui il capitano Stacy che stavolta muore tra le braccia della figlia, mentre lei stessa si sacrifica in battaglia, dando il tempo all’Uomo Ragno di fermare il piano dello Sciacallo.
Gwen Stacy muore ancora, questa volta combattendo.

Ancora una volta l’aver visto Gwen morire turba il nostro eroe. Il finale sembra voglia dire al lettore che rassegnarsi alla morte è l’unica cosa che si può fare, che dobbiamo andare avanti per onorare la memoria dei nostri cari e cercare di essere le persone che loro vorrebbero fossimo.

Questa storia mostra ancora una volta quanto Gwen sia un personaggio di grande importanza per la vita dell’Uomo Ragno. Come dimostra anche il fatto che in questo 2020 sia uscita una miniserie dedicata a Gwen Stacy, mentre continua la serie di Spider-Gwen.

Non male per una fidanzatina morta 50 anni fa, il cui unico pregio era quello di “essere una brava ragazza”.

 

 

 

Un pensiero su “GWEN STACY, UNA MORTA DALLE MOLTE VITE”
  1. Da quale nuova edizione proviene la tavola “Disegni di John Romita, presi da una recente ristampa ricolorata”?
    Grazie,
    Max

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