GRAPHIC NOVEL IN TRE CATEGORIE

Leggo fumetti da ormai sessantacinque anni e li realizzo da più di cinquanta (sessanta se conto anche le produzioni infantili).
Ho vissuto, da lettore e professionista, la stagione d’oro del fumetto. Quando tra giornaletti sexy, Topolini e riviste di vario genere e target, se eri bravo quanto basta un po’ di lavoro si trovava abbastanza facilmente. Attualmente seguo ancora con curiosità l’evoluzione di questo “linguaggio” che mi ha riempito la vita e ancora tanto mi appassiona e diverte.

Il fumetto da edicola, seriale e no, vive un lento declino causato soprattutto dal fatto che come intrattenimento l’arte sequenziale non è più attrattiva come una volta, spodestata da video e internet.
Invece cresce (partendo da zero si fa presto) il fenomeno del fumetto “da libreria”, o graphic novel come è stato battezzato con efficacia comunicativo-commerciale. Prodotto, però, che garantisce solo a una manciata di autori di vivere scrivendo e disegnando vignette.

In queste settimane sto seguendo la collana (il “collaterale”, come viene chiamato editorialmente) di Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera “Visioni, graphic novel italiano”.
Faccio una riflessione suscitatami dalla lettura dei cinque volumi finora presi, cioè “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior, “Golem” di LRNZ, “Le voci dell’acqua” di Sclavi e Dell’Edera, “Il porto proibito” di Radice e Turconi e “Kraken” di Pagani e Cannucciari.
Nella forma libraria vedo affermarsi tre “categorie”.

 

– Libri a fumetti

Si tratta di storie abitualmente di genere, slegate dalla serialità (almeno da quella con fitte uscite da edicola), con stili di disegno e anche narrativi che si distaccano dalla produzione più tradizionale.

– Romanzi a fumetti

Quello che distingue il graphic novel dal “normale” Libro a fumetti direi che è un afflato più romanzesco, con una narrazione a volte letteraria, a volte intima, comunque capace di trascendere il genere.

– Seghe mentali a fumetti

Questo genere nasce con le cosiddette “riviste d’autore”. Quando, nella voglia di sperimentare degli anni settanta e dintorni, editori e direttori hanno dato ampio spazio a produzioni dalle pretese artistiche e dalla fruibilità quantomeno discutibile. Con la morte di quelle pubblicazioni ha trovato inevitabile approdo nelle collane di graphic novel o presunti tali. A volte a meritare la qualifica è soprattutto il testo, altre un disegno pretenzioso quanto insignificante, altre ancora la perfetta simbiosi delle due manchevolezze.

 

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Nel ristretto campionario preso in esame, direi che alla categoria dei romanzi a fumetti appartiene in modo prepotente “Il porto proibito” di Teresa Radice e Stefano Turconi, forse l’unico fumetto che è riuscito a commuovermi.
In tono minore il bel lavoro di Fior, “Cinquemila chilometri al secondo”.

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“Le voci dell’acqua” di Tiziano Sclavi e Werther Dell’Edera, l’ho comprato e letto in 3 minuti e 44 secondi. Giudizio: Vabbeh!
Perciò inseritelo da soli nella categoria che vi sembra più adeguata (seghe mentali a fumetti? – NdR).

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Non riesco a classificare nemmeno “Golem”, il lavoro di LRNZ, ispirato ai manga con un dispendio di lavoro per me mostruoso (io a disegnare “realistico” faccio una gran fatica, e veder spendere tanto impegno per una storia fatta per quattro quinti di pura azione mi agita non poco).

 

Invece “Kraken” di Emiliano Pagani e Bruno Cannucciare, secondo me, è un classico libro a fumetti.
Bella storia (anche se dovrò rileggermi il passaggio finale della “mutazione” del ragazzino, che non ho capito del tutto), ottimamente scritta e disegnata alla grande da un sorprendente Cannucciari.
Siamo dalle parti di certi affascinanti comic book horror di una volta, e comunque si tratta di un’opera che avrebbe potuto essere tranquillamente ospitata su Le Storie bonelliane.

 

Ecco, ora verificherò se le mie tre categorie saranno confermate anche dalle prossime uscite della collana e dagli altri graphic novel che mi capiterà di leggere, o se dovrò rivedere il mio schema…

Per la cronaca, le altre uscite (che sembrano quasi tutte interessanti) sono “Sweet Salgari” di Paolo Bacilieri, “Sputa tre volte” di Davide Reviati, “Carnera” di Davide Toffolo, “Enigma” di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, e “Residenza Arcadia” di Daniel Cuello.
L’intera collana si compone di 25 volumi, e ovviamente potrebbe continuare se le vendite lo consentiranno…

 

 

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