Tre robot dalla struttura piuttosto povera, se vogliamo, fondendosi insieme creano un robot mastodontico: God Sigma.
I robot Tuono, Nettuno e Terremoto hanno una buona autonomia anche da soli, ma sembrano in qualche modo incompleti: solo nella loro fusione raggiungono il massimo della potenza.

Scritta da Saburo Yatsude (sceneggiatore anche di Daltanious e Golion) e basato sui disegni di Mitsuteru Yokoyama (autore di manga sui robot come Super Robot 28 e Giant Robot, oltre che di Babil Junior), la serie è stata diretta da Takeyuki Kanda nei primi dieci episodi e da Katsuhiko Taguchi nei restanti quaranta.
God Sigma è stata trasmesso in Giappone dal 1980 al 1981 e in questo ultimo anno è stato presentato anche dalle reti italiane.

 

L’ATTACCO DI HELDA

Nel 2050 la popolazione terrestre, per affrontare il difficile problema della sovrappopolazione, inizia a colonizzare altri pianeti del sistema solare. La colonia più distante è Joa (cioè Io, uno dei satelliti di Giove).
Fortunatamente l’umanità del futuro ha raggiunto la pace internazionale e un elevato livello tecnologico. Nonostante i problemi, gli esseri umani sono molto progrediti anche a livello morale.

A Trinity City, un’immensa base oceanica terrestre sviluppata dal dottor Kazami, si festeggia la scoperta di una nuova fonte di energia pulita e inesauribile che sarà di immenso beneficio all’umanità. Proprio quando vengono mostrati alla popolazione i tre robot mossi grazie alla nuova energia, costruiti sempre dal dottor Kazami, la Terra subisce un attacco da parte di una razza aliena militarizzata, l’impero di Helda, con un esercito guidato dal generale Terral che vuole impadronirsi della nuova scoperta.

Toshiya Dan

La battaglia volge subito al peggio per le forze di difesa terrestre. Le astronavi dell’impero si dirigono direttamente verso la base oceanica, iniziando a distruggere tutto quello che trovano e dettando le loro condizioni ai terrestri spaventati.
Toshiya Dan, un ragazzo con la patente di pilota spaziale, quando vede le forze terrestri in difficoltà decide di vendere cara la pelle precipitandosi all’interno di uno dei tre robot: Tuono.
Ai comandi di Tuono, il ragazzo inizia a combattere ad armi pari contro i nemici dimostrandosi un pilota di eccezionale bravura.

Subito dietro a Tuono si alza in volo anche un altro robot: Nettuno, pilotato da Giulian Noguchi, assistente del dottor Kazami. Dapprima Giulian aveva cercato di dissuadere Toshiya per avere preso il robot senza permesso, ma poi, vedendo l’abilità del ragazzo, si unisce a lui respingendo insieme l’attacco alieno. Quando tutto è finito i due si stringono la mano, raggiunti dal dottor Kazami che decide di non farsi sfuggire un pilota così bravo.

Purtroppo il momento viene interrotto da una pessima notizia: gli alieni non hanno interrotto il loro attacco, ma hanno solo cambiato l’obiettivo. In questo momento infatti stanno attaccando la base di Joa.
Toshiya, anche se ha l’impulso di correre a bordo di Tuono, sa bene che non arriverà mai in tempo fino al satellite di Giove per salvare Joa, che è la sua terra natia. Nel frattempo ci vengono mostrate immagini del satellite, che viene completamente distrutto dalle forze nemiche. I pochi superstiti che riescono a fuggire non potranno mai dimenticare le violenze alle quali hanno assistito.

Tra questi profughi c’è Kiraken Kensaku, caro amico di Toshiya e anche lui ottimo pilota, che ha visto un missile colpire tutta la sua famiglia mentre stava fuggendo. Al ragazzo non è rimasto nulla della sua terra, se non un fiore. Anche lui farà parte della squadra dei tre robot, pilotando Terremoto.
Su Joa ormai gli esseri umani sono stati sterminati e il satellite è diventato una delle basi avanzate del nemico. A difendere la Terra non restano che i tre robot e un’arma segreta, che il professore decide di rivelare ai ragazzi: ovvero la possibilità di trasformarsi in un unico robot: God Sigma.

UN SOGGETTO FORTE

In God Sigma la trama è un elemento fondamentale. La storia non è la “scusa” per mostrare il robot e le sue trasformazioni, come a volte accade negli anime, ma l’effettivo perno su cui tutto il cartone animato si basa. Sebbene ci siano alcune ingenuità iniziali (per esempio l’ingresso troppo veloce del fino allora sconosciuto Toshiya), con lo scorrere degli episodi la storia diventa molto corposa e articolata, regalando anche molti colpi di scena. Uno dei principali è il tradimento del dottor Kazami, il quale si dimostra ben diverso dai soliti “professori” delle altre serie robotiche, tutti positivi e integerrimi.

Quando Kazami ha il generale nemico tra le mani non esita a ricorrere alla tortura, di nascosto dal resto della squadra, per cercare di impadronirsi del segreto per viaggiare nel tempo.
Il dottore si dimostra, così, simile agli alieni che i nostri eroi stanno combattendo. Scoperto dalla sua squadra, dopo un momento di grandissimo turbamento, verrà messo in isolamento perché ha tradito (in un certo senso) gli scopi e i propositi dell’umanità, dimostrandosi malvagio come gli invasori. In seguito Kazami evade e cerca di accordarsi con gli alieni, rendendo il tradimento completo.

Sarebbe auspicabile il reboot di un anime così originale, magari con una attenzione ancora maggiore alla storia e un disegno certamente più dettagliato e attuale. In questo periodo dove le idee scarseggiano e si stanno rifacendo anche serie animate di scarsa fama e impatto sul pubblico, una pietra miliare come God Sigma potrebbe rivelarsi una bella sorpresa.

 

 

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