GLI ORIGINALI DI ASTERIX INCENERITI IN UN INCENDIO

Leggiamo sul sito di Comics Preview che l’8 gennaio un incendio è scoppiato nell’hangar dove Albert Uderzo, il disegnatore che ha creato Asterix insieme allo sceneggiatore René Goscinny, aveva ospitato fino a pochi mesi prima (nostalgia di quando disegnava le avventure di Tanguy e Laverdure?) un aereo Mirage 2000, poi donato a una base aerea in Borgogna, e dove venivano conservati attualmente disegni e dipinti dell’autore francese di origini italiane.

L’incendio si sarebbe sviluppato a causa di un corto circuito e avrebbe causato la distruzione di tutte le opere contenute nel capannone. Secondo altre fonti l’hangar avrebbe ospitato solo pochi lavori del papà di Asterix. Pochi o tanti, un brutto colpo per l’artista e anche per i suoi eredi, che vedono così svanire comunque una fetta del lascito artistico il cui valore pecuniario non era certamente poca cosa. Con l’erede diretta, l’unica figlia Sylvie, il genitore aveva portato avanti per anni un violentissimo contenzioso. Pare che i rapporti tra i due si fossero guastati quando 15 anni fa Uderzo fece dono al genero, Bernard de Choisy, dell’originale della copertina dell’album “La rosa e il gladio” del 1991 e quest’ultimo si affrettò a venderla pochi mesi dopo all’asta. In breve si era arrivati a una faida familiare che ha prima causato il licenziamento del genero dalla casa editrice di famiglia per note spese ingiustificate, l’allontanamento della stessa Sylvie e poi la cessione della Albert-René ad Hachette. Per mettere le proprie opere al riparo delle grinfie dei parenti, Uderzo ha anche affidato alla Biblioteca Nazionale di Francia le prime 120 tavole di Asterix, attualmente custodite nella riserva dei libri rari tra la Bibbia stampata da Gutemberg e preziosi incunaboli di amanuensi. Sylvie non è rimasta a guardare, e ha presentato al tribunale una denuncia contro ignoti per circonvenzione d’incapace, sostenendo che il padre è ostaggio di una corte di profittatori, a cominciare dall’idraulico di casa divenuto stretto consigliere del disegnatore. Uderzo ha contrattaccato denunciando figlia e genero per “violenze psicologiche” nei suoi confronti.

La violenta battaglia legale è andata avanti per 6 anni, con le due famiglie che vivono a poca distanza l’una dall’altra nella cittadina di Neuilly. Albert e la moglie Ada, pur addolorati dalla situazione (“Viviamo con grande sofferenza il fatto che la nostra figlia unica manifesti pubblicamente la sua ingratitudine nei nostri confronti”, ha dichiarato la coppia in un comunicato), hanno portato avanti con determinazione la causa fino alla vittoria. Sul finire del 2014, il tribunale di Versailles ha infatti confermato che Albert Uderzo non era vittima di alcuna circonvenzione d’incapace. Ne è conseguito un improvviso rappacificamento: entrambe le parti in causa hanno rinunciato alle procedure giudiziarie in corso; l’artista ha ritirato la sua denuncia e Sylvie non farà proseguire la propria in Cassazione. La figlia è tornata a far visita regolarmente ai genitori insieme ai due nipotini ai quali Albert è particolarmente attaccato. Rimane ospite non gradito il genero Bernard de Choisy, che giusto pochi mesi prima aveva pubblicato un libro al vetriolo sul suocero, “La loi des seigneurs” (La legge dei signori) pubblicato da Michalon.

Quand’anche fossero andate perdute molte opere nell’incendio (che, d’altronde, si suppone faranno crescere la quotazione di quelle ancora in circolazione), l’asse ereditario degli Uderzo resta di tutto rispetto; il volume “Astérix chez les Pictes”, che ha venduto due milioni e mezzo di copie, è solo l’ultimo anello di un’industria che continua a macinare soldi: 330 milioni di copie vendute nel mondo, una produzione di album che genera da 10 a 15 milioni di euro all’anno, gli introiti del Parco di Asterix, il merchandising e i diritti d’autore per le riduzioni cinematografiche.

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