A metà degli anni settanta i fumetti Marvel vendono anche fuori dai confini degli Stati Uniti: le storie dei supereroi sono pubblicate in diversi Paesi, tra i quali l’Italia grazie all’Editoriale Corno. Per questo motivo la dirigenza della Marvel inizia a presentare personaggi di varie nazionalità, a partire dai componenti dei nuovi X-Men.

Lo sceneggiatore Len Wein lancia la seconda genesi degli X-Men, introducendo il russo Colosso, la kenyota Tempesta, il tedesco Nightcrawler e sopratutto il canadese Wolverine, di cui abbiamo parlato qui.
Proprio la presenza dell’ex “superagente” canadese dà lo spunto per creare il primo team di supereroi stranieri di casa Marvel: gli Alpha Flight.

Nel 1978 Chris Claremont, subentrato subito dopo Len Wein ai testi degli X-Men, insieme al disegnatore e co-autore John Byrne (nato in Inghilterra e cresciuto in Canada), inizia a esplorare i precedenti di Wolverine.

Wolverine ha disertato il proprio Paese per appoggiare la causa mutante patrocinata dal professor Charles Xavier, per questo motivo il governo canadese manda un altro superagente a recuperarlo: Arma Alpha.

GLI ALPHA FLIGHT DI JOHN BYRNE

La genesi di Arma Alpha è da attribuire a John Byrne, che ha raccontato di averlo creato quando era un ragazzo in onore al suo Paese adottivo. Il costume, che richiama la foglia d’acero della bandiera canadese è ispirato a quello di Capitan Canuck, un supereroe indipendente pubblicato in Canada.

Byrne vorrebbe chiamarlo Guardian dall’inizio, ma ci sono altri personaggi Marvel con nomi simili, come il sovietico Red Guardian. Quindi Claremont lo battezza Arma Alpha, ispirato dal fatto che originariamente Wolverine era stato chiamato Arma X. Il nome di Guardian verrà adottato solo in seguito.

Su X-Men n. 109 del 1978, dunque, assistiamo al tentativo di cattura di Wolverine da parte di questo eroe canadese dotato di un’armatura in grado di farlo volare, di conferirgli un campo di forza e raggi laser. Ma l’impresa non gli riesce e prima di battere in ritirata giura che tornerà in compagnia degli Alpha Flight.

Un anno dopo, nel 1979, su X-Men n. 120-121, la minaccia viene mantenuta. Gli X-Men affrontano gli Alpha Flight, il team canadese composto, oltre che da Arma Alpha, ora chiamato Vindicator, dallo stregone pellerossa Sciamano, i gemelli volanti Northstar e Aurora, il gigantesco e fortissimo Sasquatch e Snowbird, una mutaforma in grado di trasformarsi in animale.

John Byrne ha creato questi personaggi per controbilanciare le abilità degli X Men: Sasquatch è l’elemento forzuto da far combattere con Colosso, i poteri di Sciamano possono contrastare quelli degli elementi atmosferici controllati da Tempesta e la velocità dei due gemelli possono vanificare il teletrasporto di Nightcrawler.
La lotta tra i due gruppi finisce in una sorta di pareggio, ma il pubblico degli Usa pare apprezzare questo team proveniente dal confinante Canada.

GLI ALPHA FLIGHT DI JOHN BYRNE

Gli Alpha Flight tornano ancora nei numeri 139-140 degli X-Men, e dopo alcuni anni, nel 1983, la Marvel decide di lanciare una serie regolare dell’insolito gruppo.
A gestire la testata, sia per i testi sia per i disegni, è John Byrne che ha creato e si è occupato dei personaggi in tutte le loro apparizioni.

Narrandoci le origini di Guardian e del suo costume, John Byrne ci rivela come nasce il progetto Alpha Flight, messo a punto dal governo canadese.

James McDonald Hudson, l’uomo sotto la maschera di Guardian, aveva progettato il costume tecnologico per svolgere gli scavi per la ricerca petrolifera, ma quando la società che lo aveva finanziato decise di vendere il progetto all’esercito americano, si rifiutò e rubò l’elmetto cibernetico, elemento fondamentale per il funzionamento.

Heater McNeil, sua segretaria e futura moglie, lo convinse a vendere il progetto al ministero della Difesa canadese, creando così il primo supereroe a nord degli Stati Uniti.
Da lì a poco il ministero finanziò un programma per creare il primo supergruppo di supereroi canadesi.
Nacque così il progetto Alpha Flight, che selezionò uomini e donne dalle capacità straordinarie e, dopo averli addestrati, li mandò in missione.

John Byrne introduce altri due personaggi nel gruppo, l’anfibia Marinna e il nano acrobata Puck.
Dopo una prima avventura di gruppo, che vede come guest star Namor il Sub Mariner e la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, Byrne si concentra su avventure in solitaria dei singoli personaggi, esplorandone le origini e approfondendone le personalità.

GLI ALPHA FLIGHT DI JOHN BYRNE

Scopriamo dunque come Aurora soffre di un disturbo della personalità multipla, divisa tra quella della pudica Jeannie-Marie, cresciuta in un istituto di suore, e l’alter ego in costume di Aurora, ninfomane spregiudicata.

Il fratello Jean Paul, divenuto campione di sci sfruttando il suo potere mutante, è il primo personaggio gay della Marvel. Sebbene non lo dichiari subito, si intuisce che le sue interazioni con gli uomini siano di natura omosessuale.

Snowbird è una “semidea” che combatte esseri sovrannaturali, Sciamano ha perso la moglie e di conseguenza l’affetto di sua figlia…
Ogni personaggio ha dei trascorsi che portano a conseguenze nel proseguo della serie.

Al termine del numero 12 della serie, Guardian viene attirato a New York con un inganno e cade in una trappola: alcuni ex membri del programma Alpha Flight che non avevano superato l’addestramento hanno formano la squadra degli Omega Flight, per vendicarsi di lui.

Si scopre che a tirare le fila di questi nemici di Guardian c’è Jerry Jaxon, l’ex socio per le ricerche petrolifere, rovinato quando venne mandato all’aria il contratto con l’esercito americano.
Guardian riesce a sconfiggerlo, ma i danni riportati al suo costume sono tali da farlo perire in un’esplosione sotto gli occhi disperati dell’amata moglie Heater.
Il capo del gruppo muore così, ucciso al termine della battaglia.

GLI ALPHA FLIGHT DI JOHN BYRNE

La forza di Alpha Flight non sta tanto nell’azione e nei combattimenti (che comunque non mancano), ma nella caratterizzazione dei protagonisti e nei misteri che vengono accennati di volta in volta.
Pur in un contesto estraneo alla consueta area newyorkese e a tutto il solito background che essa comporta, non mancano guest star come Wolverine (n. 13), amico di vecchia data degli Hudson e Sub Mariner (n. 15 ), innamoratosi di Marinna.

Tra le rivelazioni di Byrne ci sono i trascorsi di terrorista di una frangia separatista di Northstar.
Vengono anche introdotti nuovi personaggi, come Talisman, la figlia di Sciamano, dotata di un enorme potenziale mistico, e l’infermo Roger Bochs, in grado di pilotare il robot Box.

L’autore fa altre vittime illustri, come quando fa uccidere Sasquatch da Snowbird, rivelando che il membro forzuto degli Alphani fosse stato posseduto da una delle “Sette sacre bestie” che la giovane semidea ha il compito di eliminare.

Non sazio dei colpi di scena, Byrne nel numero n. 25 decide di sorprendere ulteriormente i lettori rivelando come Guardian fosse in realtà scampato alla morte… per poi rivelare che non è così: in realtà si tratta di una messinscena della rinata Omega Flight.

Un continuo susseguirsi di colpi di scena (troppi – NdR) che in Italia abbiamo seguito in appendice alla testata Capitan America e i Vendicatori edita dalla Star Comics.

Il volo di Byrne si interrompe con il numero 29: lui e lo sceneggiatore Bill Mantlo si scambiano le testate. Byrne va su Hulk mentre Mantlo, con la futura star Mike Mignola ai disegni, si occupa degli Alphani.

Gli Alpha Flight scritti da Bill Mantlo e disegnati da Mike Mignola

La serie prosegue fino al numero 130, però l’interesse creato da Byrne termina con il suo abbandono. Mantlo ha delle trovate, introduce nuovi personaggi, ma i suoi Alphani sono totalmente diversi da quelli del predecessore.

Nel 1992 Alpha Flight torna a far parlare di sé in una storia scritta da Scott Lodbell, in cui Northstar fa outing gridando al mondo la propria omosessualità.

Negli anni successivi la Marvel cerca di rilanciare il gruppo in diverse occasioni, con formazioni diverse e idee originali, come quando gli Alpha Flight indossano tutti la medesima uniforme con i colori della bandiera canadese.

Si torna pure alle origini, ripristinando la formazione originale, ma non c’è nulla da fare: il titolo non riesce più a tornare alle vendite di quando se ne occupava John Byrne (il quale, attraverso i continui colpi di scena, non aveva mai dato un assetto definitivo al gruppo – NdR).

Certo che, per essere stati concepiti come “semplice” team di avversari degli X-Men, gli Alpha Flight hanno fatto un bel tratto di strada…

 

 

Un pensiero su “GLI ALPHA FLIGHT DI JOHN BYRNE”
  1. In una intervista Byrne spiegava come la direzione presa dopo pochi numeri, cioè il raccontare albo dopo albo il background di un singolo Alfano alla volta, derivasse da uno zine di critica fumettistica che brillava la testata come ” il solito team di supereroi “. Il conservatore JB ha introdotto quindi per dispetto una schizofrenica ed un omosessuale in quello che poteva essere un banale Avengers canadesi. Naturalmente stiamo parlando di ” back to the Basics” Byrne quindi AF non assomiglia alla Doom Patrol di Morrison e probabilmente Marvel non avrebbe approvato allora un fumetto cerebrale. Ho letto diverse storie di Mantlo e noto quanto siano anni ottanta nel ritmo, ma non prive di trovare. Lo inker Gerry Talaoc copriva ed equalizzava il tratto di implumi Mignola e Jon Bogdanove prima della lunga sequenza del canadese David Ross. Confesso il guilty pleasure di spiare in rete i numeri intorno al 100 disegnati dallo estremo Tom ” Punisher 2099 ” Morgan che sembra uno Simonson brillo…

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