LE NOTTI DI GEORGE ROMERO

Il 1968 fu un anno importante (anche) per il cinema fantascientifico e per l’horror. Uscirono infatti tre capolavori che avrebbero cambiato il corso della storia. 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, Rosemary’s Baby di Roman Polanski e La notte dei morti viventi di George A. Romero. Se i primi due erano produzioni hollywoodiane firmate da autori celebrati, il terzo era un piccolo film indipendente, girato in bianco e nero e che ovviamente non poteva contare su un grande battage pubblicitario. Eppure risultò un successo inaspettato che permise a Romero, esordiente ben poco allineato e con le idee molto chiare su come fare cinema, di ritagliarsi con coraggio e coerenza uno spazio ben definito all’interno delle produzioni americane. Al di là della retorica, vogliamo celebrare l’importanza della sua opera (che deve essere ancora studiata a dovere) e ricordarlo con cinque sequenze che ne testimoniano la genialità.

La notte dei morti viventi
(The Night of the Living Dead, 1968)
Riportati in vita da una sonda radioattiva, i morti cominciano a vagare per gli Stati Uniti, nutrendosi di carne umana e contagiando i vivi. In Pennsylvania, sei persone rifugiatesi in una casa nei pressi di un cimitero, vengono assediati dai morti viventi.

La città verrà distrutta all’alba
(The Crazies, 1973)
Sorta di variazione sul tema del primo film. Solo che qui un’arma biologica scatena la follia negli esseri umani e il governo cerca in tutti i modi di nascondere il flagello all’opinione pubblica.

Zombi
(Dawn of the Dead, 1978)
A distanza di dieci anni da La notte dei morti viventi, Romero gira il seguito, prodotto da Dario Argento e presentato con una frase di lancio tra le più belle della storia del cinema: “Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla Terra”. Questa volta i morti viventi assediano i protagonisti (tre uomini e una donna) in un grande centro commerciale di Pittsburgh. Nella scena scelta, Romero interpreta anche un piccolo ruolo (è il regista del programma televisivo).

Creepshow
(id., 1982)
Prima collaborazione tra Romero e un altro maestro dell’horror, lo scrittore Stephen King. Si tratta di un gustoso omaggio ai fumetti della casa editrice americana EC Comics, che pubblicava storie dell’orrore negli anni Cinquanta. Diviso in cinque episodi, in Italia uscì nelle sale senza il secondo (La morte solitaria di Jordy Verrill), che vede come protagonista proprio King. La scena che abbiamo scelto è tratta dal terzo, intitolato Alta marea.

Il giorno degli zombi
(Day of the Dead, 1986)
Il terzo capitolo della saga sugli zombi (che in seguito si arricchirà di altri tre film) è sempre più disperato e apocalittico. I morti viventi hanno ormai invaso ogni angolo della Terra. In una base militare sotterranea, alcuni scienziati cercano una soluzione al problema. Il dottor Logan, in particolare, sta provando a comunicare con gli zombi.

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