The Man from Utopia, pubblicato nel 1983, è un album di Frank Zappa celebre in Italia soprattutto per la copertina realizzara da Tanino Liberatore, disegnatore di Ranxerox, che ritrae Frank impegnato con una paletta per uccidere zanzare durante un concerto, con riferimento all’esibizione del musicista statunitense del 7 luglio 1982 al Laghetto di Redecesio di Segrate ed a altri concerti di quel tour italiano.

 

album-cover

 

Io ero presente al concerto di Palermo il 14 luglio 1982, giorno del Festino di Santa Rosalia.
Vedere Zappa a Palermo, nel 1982, era veramente un’utopia, ma quella fu un’estate eccezionale, musicalmente parlando, sia nel bene che nel male.

The Palermo’s incident
Il concerto fu un disastro: il palco era posto al centro del campo, mentre noi spettatori sedevamo sulle gradinate. Il risultato visivamente e acusticamente era pessimo. I musicisti erano puntini lontani e la musica (Frank era accompagnato da una stupenda orchestra che dirigeva dando le spalle al pubblico) arrivava malissimo. Così alcuni decisero di scendere e avvicinarsi al palco, di lì a poco tanti altri fecero lo stesso e a quel punto si creò il caos.

 

frank zappa 1982
Frank Zappa, in stile Ranx, tra i fumi dei lacrimogeni durante il concerto di Palermo

 

Le cosiddette forze dell’ordine, schierate sul prato, si disposero a raggiera davanti al palco e iniziarono a bersagliare noi, che eravamo rimasti seduti sulla gradinata, con generose raffiche di lacrimogeni: sono quelle scie di fumo che si vedono nel disegno sul retro della copertina del disco.

Si scatenò il panico dentro e fuori lo stadio, dove la celere continuò lanciando lacrimogeni ad altezza uomo e, lo ricordo bene, anche pietre raccolte in un cantiere limitrofo (stavano rifacendo la pavimentazione del parcheggio, credo).
Zappa dopo qualche minuto di smarrimento, raggiunto dai fumi urticanti, interruppe il concerto.

Ricordo il senso di soffocamento, la fuga, un’auto in fiamme e le cariche dei celerini inferociti senza un perché, forse aizzati contro i capelloni drogati che costituivano il pubblico di Zappa.
Una carica finì per irrompere all’interno di un bar nella piazza antistante, dove forse la polizia aveva visto entrare alcuni ragazzi e dove anche gli inconsapevoli avventori, in attesa di un vassoio di cannoli, furono presi a manganellate.

Qualche giorno dopo tornammo allo stadio per un altro evento eccezionale, il concerto dei Talking Heads. Eravamo senza biglietto, intenzionati a saltare il muro (dovevamo pur rifarci), quando a un certo punto furono aperti i cancelli e corremmo felici sul prato, sotto lo sguardo allucinato di un anfetaminico Byrne che incontrammo ancora quella stessa notte, a Mondello, in un ristorante, dov’era alle prese con un piatto di spaghetti e vongole che schizzavano da tutte le parti.

Nel 2012, Rai Educational ha mandato in onda 1982: L’estate di Frank, un documentario del regista Salvo Cuccia sul concerto tenuto da Frank Zappa a Palermo il 14 luglio 1982. Il documentario segue il viaggio che i due figli di Zappa, Diva e Dweezil, hanno fatto nel 2011 per tornare a Partinico, in provincia di Palermo, paese di origine dei genitori di Zappa e loro nonni. Le voci narranti del documentario sono quelle del regista che, poveraccio, la mattina del 14 luglio 1982 partì da Pordenone per venire a vedere il concerto, e di Massimo Bassoli, un amico di Zappa.

Sia ben chiaro, il disco non è un Live e non contiene le registrazioni dei concerti italiani del 1982.

Il titolo The Man from Utopia trae origine da un classico del Doo-wop composto da Donald e Doris Woods, eseguito come cover da Zappa stesso, fusa in questo caso in un medley con un altro hit dello stesso genere, ovvero Mary Lou (brano del 1955 di cui è autore Obie Jessie), di qui il titolo The Man From Utopia Meets Mary Lou.

L’apertura è affidata a Cocaine Decisions, una invettiva rivolta contro i consumatori di cocaina che rivestono ruoli di grande responsabilità all’interno della comunità civile americana e l’influenza che l’uso di stupefacenti può avere sulle decisioni e/o comportamenti di tali individui nei confronti della collettività.

Stick Together è un altro rovente atto d’accusa contro le derive del sindacalismo che, a parere di Zappa, partito da nobili istanze è finito a salvaguardare prevalentemente gli interessi economici dei vertici sindacali.

The Dangerous Kitchen e Jazz Discharge Party Hats sono due tracce registrate dal vivo e rielaborate in studio con l’aggiunta di sovraincisioni chitarristiche ad opera di Steve Vai (si tratta del secondo ed ultimo album dopo Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch, ad includere quest’ultimo tra i credits, alla voce Impossible guitar parts!)

 

 

Tink Walks Amok è un altro medley, stavolta di due composizioni zappiane, cioè Thirteen e Atomic Paganini. La prima versione della ristampa in cd abbinava il disco a Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch.
Nella riedizione in cd del 1995 l’album è nuovamente pubblicato senza il precedente ma la sequenza dei brani è notevolmente rielaborata e include il pezzo Doo-wop (e A cappella) Luigi & The Wise Guys come Bonus track.
Nella primavera del 2003, la redazione della rivista Il Mucchio Extra inserì l’album nella lista dei 100 Album Rock Da Evitare.

Effettivamente non è il miglior album, fra i cinquanta e più di Frank Zappa.
Ma quanti ricordi, quel 1982, a Palermo!

 

 

Di Tuzzo

2 pensiero su “FRANK ZAPPA A PALERMO TRA I LACRIMOGENI”
  1. Visto in giro un casino di volte; non l’ho mai preso. In copertina il Zappa-Ranxerox schiacciazanzare mi scoraggiava alquanto, specie al confronto con le folli opere d’arte che racchiudevano altri album (Burnt Weeny Sandwich è del ’69, per dire, e ha in copertina una disturbante composizione con macchinari-rottami & maschera che riecheggerà ancora 20 anni dopo nelle tavole dello “Stray Toasters” di Bill Sienkiewicz).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *