Correva (verbo in tema parlando di Flash) il biennio 1990-1991. Il primo film di Batman, diretto da Tim Burton, aveva registrato incassi record nei cinema di tutto il mondo.

FLASH, PIÙ MODERNO DEI TELEFILM SUCCESSIVI

Soprattutto il film aveva dimostrato che un fumetto di supereroi (malgrado maschere e calzamaglie) poteva essere un prodotto denso, avvincente, spettacolare, ricco di suspense e azione, in grado di attirare un pubblico adulto senza rinunciare a una componente fantastica (capito, Nolan?).

 

Fu così che la Warner Bros, tramite i produttori esecutivi Danny Bilson (padre di Rachel Bilson, la Summer di O.C.) e Paul De Meo, decise di produrre sulla stessa linea una serie tv dedicata a Flash. Basandosi sulla seconda incarnazione del velocista scarlatto, quella creata nel 1956 da Gardner Fox (testi) e Carmine Infantino (disegni) per la Dc Comics, storica casa editrice di Superman, Batman e Wonder Woman.

 

La serie di Flash

Fu così che il pubblico televisivo fece la conoscenza di Barry Allen (interpretato dall’ottimo John Wesley Shipp), un ricercatore della polizia scientifica che, venuto a contatto con sostanze chimiche colpite da un fulmine, sviluppa una velocità sovrumana nella corsa, nei riflessi e nel guarire dalle ferite (nei vecchi fumetti non aveva quest’ultima facoltà- NdR).
La scienziata Tina McGee (Amanda Pays) l’aiuta a nascondere e controllare questo potere. Il fratello maggiore di Barry Barry, lo stimato poliziotto Jay (omaggio al primo Flash dei fumetti creato nel 1940, Jay Garrick), viene brutalmente ucciso da Pike (Michael Nader, dalla soap Dinasty), capo della banda di mototeppisti che tiene in pugno Central City.

Allora Barry, trasformata in costume una tuta sperimentale che resiste all’alta velocità e con l’identità segreta di Flash, inizia la sua guerra privata per imprigionare Pike e tutti gli altri criminali che infestano la città.

FLASH, PIÙ MODERNO DEI TELEFILM SUCCESSIVI

Dopo questo episodio pilota, dalla durata cinematografica di un’ora e mezzo, furono prodotti altri venti episodi da 45 minuti. Furono approfonditi altri personaggi: Julio Mendez (Alex Desert), amico e collega di Barry, il giornalista tv Joe Kline (Richard Belzer, poi detective Munch in Law & Order Unità Speciale), il burbero tenente Garfield (Mike Genovese), e i simpatici sbirri Murphy e Bellows (Biff Manard e Vito D’Ambrosio), che fornivano gran parte dei siparietti comici della serie.

 

Inizialmente Flash affronta delinquenti realistici come gangster, spacciatori di droga e terroristi. Poi vengono introdotti tre villans tratti dal fumetto: Capitan Gelo, il Maestro degli Specchi, e Trickster (interpretato da Mark Hamill, il Luke Skywalker di Star Wars).
Ci sono anche supercattivi ideati apposta per la serie, come il criminale informatico Fantasma, Gideon (un assassino in grado di deviare la luce con una cintura speciale per rendersi invisibile), e Polluce, un clone imperfetto di Flash.

FLASH, PIÙ MODERNO DEI TELEFILM SUCCESSIVI

Bilson e De Meo, in piena ispirazione, idearono anche un nuovo vigilante, l’Ombra della Notte (Jason Bernard), un medico afroamericano che combatteva il crimine negli anni cinquanta armato di proiettili soporiferi. L’idea delle due generazioni di eroi mascherati a confronto era un omaggio a Watchmen, in particolare ai due Nite-Owl.

I due produttori poterono contare su una disponibilità di mezzi e talenti mai vista prima per un telefilm supereroistico. Le atmosfere notturne e metropolitane furono modellate sul Batman di Burton, così come le musiche, create dal compositore del film, il leggendario Danny Elfman. Alcune sceneggiature furono firmate da autori di fumetti come Howard Chaykin (American Flagg!) e John Francis Moore (X-Men 2099).

Gli effetti speciali fanno ancora oggi la loro figura: il costume di Flash fu confezionato dall’equipe del mago di Hollywood Stan Winston, oscar per Aliens e Terminator 2.
Rivista oggi, la tuta indossata da Shipp può tranquillamente considerarsi uno dei miglior costumi da supereroe, in quanto sottolinea l’anatomia umana amplificandola con un’imbottitura. In questo modo suggerisce potenza e dinamicità, e fornisce protezione senza appesantire e limitare i movimenti come le corazze in kevlar dei Batman cinematografici. L’esatto opposto del costume della serie degli ultimi anni creato da Colleen Atwood (quella che ha vestito Edward Mani di Forbice), praticamente una tuta di pelle che, con tutte le sue pieghette ridicole, fornisce un’impressione di impaccio e scomodità.

A sinistra: Flash. A destra: un tizio in un pigiama di pelle rossa con problemi deambulatori…

 

La messa in onda

Flash non fu rinnovato per una seconda stagione poiché la rete che lo trasmetteva in patria, la Cbs, lo usò come tappabuchi tra una partita e l’altra dell’Nba, facendolo spesso scontrare con i Simpson in prima serata e i reportage dalla prima Guerra del Golfo. Fu così che gli ascolti negli Usa non furono abbastanza elevati da giustificare l’alto budget di un milione e quattrocentomila dollari a puntata.

Invece la serie ebbe successo nel resto del mondo, Italia inclusa, dove fu trasmessa il sabato sera su Italia 1, seguita da una media di 4 milioni di telespettatori.

 

L’eredità di Flash

La Warner diede la colpa del fiasco di Flash non al pessimo trattamento riservatogli dalla Cbs, bensì alla serie stessa, ritenendo che essendo troppo simile al fumetto non fosse in grado di catturare il vasto pubblico.
E così i serial successivi hanno preso i fumetti il più alla lontana possibile, usandoli come spunto per trarne telenovele adolescenziali condite con qualche effetto speciale. Ogni riferimento a Lois & Clark e a Smallville non è casuale.

Quando pensi d’aver toccato il fondo, puoi sempre cominciare a scavare

 

In compenso il telefilm di Flash influenzò la fortunata serie animata di Batman, prodotta dall’anno successivo. Esistono vari punti di contatto, quattro i più evidenti.
1) Mark Hamill fu così convincente nel ruolo di Trickster, giullare psicopatico ed assassino, che fu scelto per dare la voce al Joker.

2) Trickster aveva un’aiutante, Prank (Corinne Bohrer, poi madre ubriacona di Veronica Mars nell’omonimo telefilm), folle quanto lui. Prank ispirò Harley Quinn, la sciroccata del Joker.

3) In un episodio Batman si allea con il vecchio attore che impersonava il Fantasma Grigio, suo eroe d’infanzia. È un chiaro rimando all’Ombra della Notte.

4) In un’altra puntata l’Enigmista rimane mentalmente intrappolato in un programma computerizzato di realtà virtuale, proprio come il Fantasma in un episodio di Flash.

 

Che fine hanno fatto?

Shipp è diventato il babbo di Dawson in Dawson’s Creek, e poi il padre di Barry nel nuovo Flash.
Hamill campa soprattutto come doppiatore di cartoon e videogames.
La Pays riprende il ruolo di Tina nella nuova serie di Flash (per la gioia dei fan).
Dopo la cancellazione della serie, Bilson e De Meo crearono un supereroe tutto loro, Sentinel (da noi su Rai Due), un poliziotto dai cinque sensi ipersviluppati.

Dopo che Sentinel ha chiuso i battenti, nel 2006 i due sono entrati a far parte degli autori dei fumetti di Flash, scrivendo un ciclo di storie, Flash: un anno dopo, disegnato da Ken Lashley. In questo modo hanno potuto sviluppare, in forma di fumetto, le idee sul personaggio che non hanno fatto in tempo a portare in tv.

 

Concludendo…

Tirando le somme, Flash è ancora il miglior esempio di fumetto trasposto in carne e ossa: segue la lezione dei Batman di Tim Burton (specie nelle atmosfere e nel mix di fantasia e realismo), arricchendola con una dose di suspense e azione che sembra anticipare quelli di Christopher Nolan (con in più un pizzico dei colori sgargianti del Dick Tracy di Warren Beatty).

Anche sul versante televisivo resta uno dei telefilm più innovativi. Altre serie anni ottanta e novanta riviste oggi appaiono banali nelle trame, lente nel ritmo e povere negli effetti speciali: Flash tradisce i suoi anni solo per la prevalenza di storie autoconclusive.

 

(Immagini trovate nel web: © degli aventi diritto).

 

 

 

Un pensiero su “FLASH, PIÙ MODERNO DEI TELEFILM SUCCESSIVI”
  1. Ho ancora da qualche parte i dvd della serie. Un regalo di Natale. Mi sbaglierò, ma credo che gli autori del serial tv abbiano preso qualcosa anche dal Flash post Crisis ( 1987 ) di Mike Baron e Jacskon Guice. Barry Allen era morto eroicamente nel corso della citata Crisis ed il suo posto era stato preso da Wally West che era molto meno veloce del suo mentore, non poteva quindi attraversare gli oggetti e doveva mangiare continuamente per il suo metabolismo accelerato. Quelle storie sono state tradotte da noi come seconda portata della testata dedicata alla Lega della Giustizia da Play Press proprio mentre in TV era possibile vedere lo show e la cosa era pubblicizzata sulle covers. Forse la cosa è una coincidenza, ma Dan Jurgens ed Andy Kubert, all’inizio di questo secolo, nella loro run su Capitan America, ci raccontano di come Steve Rogers e Nick Fury seguissero i radiodrammi di un mystery man a la The Shadow…o a la The Grey Ghost

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *