Sam Wilson alias Falcon è il primo supereroe afroamericano della storia, essendo il precedente Pantera Nera un africano nato e cresciuto in Africa.

Falcon è stato creato da Stan Lee e Gene Colan sulle pagine di Capitan America nel 1969, quando, sulla scia della contestazione studentesca, il movimento per i diritti civili era in grande fermento. Falcon è stato per decenni limitato nel suo ruolo di spalla, fino a quando, ai giorni nostri, è riuscito ad affermarsi come personaggio solista, vestendo per un certo periodo i colori patriottici di Capitan America. 

FALCON, UN NERO DEL GHETTO

LE ORIGINI DI FALCON

Sam Wilson compare per la prima volta sul numero 117 di Captain Americaall’indomani della celebre saga “Stanotte Muoio”, dove il Capitano affronta il Teschio Rosso che, forte dell’immenso potere del Cubo Cosmico, riesce a scambiare il proprio corpo con quello dell’eroe a stelle e strisce.

Il Teschio Rosso spedisce Cap, ora che ha il suo aspetto fisico, nell’isola degli Esuli, una località dove si erano rifugiati alcuni nazisti da lui traditi. Questi criminali di guerra bramano vendetta verso quello che credono a torto essere il loro ex alleato.

Capitan America viene aiutato da Sam Wilson, un muscoloso ragazzo nero originario di Harlem che, appassionato di ornitologia, è divenuto un abile addestratore di falchi. Trasferitosi in America Latina, Sam aveva risposto a un annuncio degli Esuli, che volevano un falco ammaestrato, ma scoperta la loro vera natura era fuggito e accolto dagli indigeni locali.

Motivato da Capitan America e da lui addestrato, Sam indossa un costume e diviene Falcon. Quindi aiuta Cap a sconfiggere gli Esuli e a riappropriarsi del proprio corpo nell’ennesima lotta contro il Teschio Rosso. 

Tornato in America, Sam diventa un assistente sociale, desideroso di aiutare i ragazzi in difficoltà.  Ma presto le strade di Falcon e Capitan America si riuniscono e i due affrontano insieme il crimine, tanto che la serie cambia testata diventando Captain America and the Falcon dal numero 132 fino al 194.

FALCON, UN NERO DEL GHETTO


Inizialmente fornito di un costume verde e arancio, presto sostituito da uno bianco e rosso meglio assortito con i colori del costume di Capitan America, Falcon deve il nome proprio all’abilità di falconiere, perché in combattimento utilizza il falco addestrato Redwing

Il mondo di Falcon inizia lentamente a delinearsi con una fidanzata attivista, Leila Taylor, una sorella con dei nipoti turbolenti, e nemici personali come Boss Morgan e Faccia di Pietra, due loschi gangster di Harlem.

Sam rappresenta per Capitan America un alleato fidato e un ottimo amico, ma anche un punto di vista critico sull’America, che si contrappone a quello idealista di Cap.

Attraverso gli occhi di Falcon, infatti, vediamo la difficile realtà dei “ghetti” della metropoli dove vive la gente di colore, soprattutto quando a scriverne i testi della serie arriva Steve Englehart, autore molto attento alle tematiche politiche.

FALCON, UN NERO DEL GHETTO


A un certo punto Pantera Nera gli fornisce delle ali artificiali che gli permettono di volare, facendo di lui una sorta di autentico uomo-falco. Questa peculiare capacità sarà il tratto caratteristico di Falcon per tutta la sua successiva vita editoriale.

FALCON, UN NERO DEL GHETTO

Falcon accompagna Capitan America negli anni settanta, ed è al suo fianco in alcune delle più importanti saghe, come quella del ritorno del Cap “maccartista” degli anni cinquanta, la saga dell’Impero Segreto (in cui scongiurano un colpo di stato) e quella successiva in cui Steve Rogers, deluso dal suo governo, abbandona il costume di Cap per indossare quelli di un eroe senza patria: Nomad.

Su Captain America n. 186 del 1975 arriva un clamoroso colpo di scena. Sempre a opera di Englehart, si viene a conoscenza del fatto che Sam Wilson è in realtà un affiliato della malavita conosciuto come “Snap” Wilson, ritrovatosi sull’isola dopo aver fatto una consegna per conto di un boss. Là il Teschio Rosso aveva usato il cubo cosmico per alterare la mente di “Snap” dandogli una personalità affine a quella del Capitano, per renderlo un agente dormiente che si sarebbe attivato a un suo comando. 

FALCON, UN NERO DEL GHETTO



Pur scosso dalla rivelazione, Sam si ribella al Teschio Rosso e decide di proseguire la propria carriera da eroe, collaborando anche con lo Shield. 

Per un po’ viene fatto intendere che Falcon sia un mutante, a causa del suo legame telepatico con il falco Redwing, ma la cosa viene poi lasciata cadere dagli autori, rivelando che questo potere gli è stato donato dal Teschio Rosso grazie all’uso del cubo cosmico.

Falcon rimane come spalla di Capitan America anche quando a occuparsene torna Jack Kirby: uno dei rari casi in cui il Re utilizza personaggi non creati da lui. Ed è al fianco di Cap nella saga “La bomba della follia”, scritta per il bicentenario della fondazione degli Stati Uniti, in cui i due eroi impediscono l’uso di un ordigno in grado di rendere folli le persone durante le celebrazioni.

FALCON, UN NERO DEL GHETTO

FALCON VIENE MESSO DA PARTE

Sul finire degli anni settanta e in tutto il decennio successivo le apparizioni di Falcon si fanno sempre più sporadiche. 

Dopo una breve adesione ai Vendicatori (da Avengers n. 183 del 1979 fino al n. 194 del 1980), in cui viene inserito nella formazione per una faccenda di quote razziali dall’agente governativo Henry Peter Gyrich, Sam decide di lasciare la squadra e di interrompere la partnership con Cap, anche se i due amici rimangono in contatto e pronti ad aiutarsi all’occorrenza. 

Nella gestione di Capitan America di Roger Stern e John Byrne del 1980, Falcon non viene preso in considerazione, e anche nella run successiva scritta da J.M. De Matteis le sue apparizioni sono centellinate, per quanto bisogna riconoscere che la sua personalità venga molto ben rimarcata. De Matteis preferisce puntare su un nuovo partner, il Bucky degli anni cinquanta, l’uomo destinato a diventare il nuovo Nomad.

Anche Mark Gruenwald, autore di Capitan America dal 1985 al 1995 usa poco il personaggio, facendolo apparire in non molte occasioni, mentre il suo successore. Mark Waid, non lo include proprio nella sua gestione.

Appare con una certa regolarità tra la fine degli anni novanta e nei primi anni del nuovo millennio, nella gestione di Dan Jurgens, in uno dei meno memorabili cicli di storie di Cap.

FALCON, UN NERO DEL GHETTO

FALCON NEI NOSTRI GIORNI

Il nuovo millennio vede Falcon venire preso in maggior considerazione dagli autori Marvel. 

Falcon si ricongiunge con i Vendicatori nella saga di Geoff Johns “Zona Rossa”, in cui ha un ruolo determinante nello sventare un diabolico complotto del Teschio Rosso che, nei panni del senatore Dell Rusk (anagramma di Red Skull, Teschio Rosso in inglese), ha rilasciato una tossina nel monte Rushmore per fare ricadere la colpa dell’attentato sullo Stato del Wakanda e scatenare una guerra. 

Falcon è presente anche durante l’attacco di follia di Scarlet che causa lo scioglimento dei Vendicatori (“Vendicatori divisi”, di Brian M. Bendis e David Finch, 2004) ed è il primo ad appoggiare Capitan America durante la guerra civile tra supereroi contro la decisione di schedatura del governo. 

Falcon torna a diventare un personaggio ricorrente nelle pagine di Capitan America quando Ed Brubaker scrive la serie, con Bucky Barnes che sostituisce Steve Rogers nel ruolo di Capitan America, e Falcon con un nuovo costume e ali olografiche che gli fa da mentore.

Quando Rick Remender sostituisce Brubaker ai testi di Captain Americaper Sam Wilson avviene un grosso cambiamento. Steve Rogers, nel combattere un terrorista cinese soprannominato Iron Nail, viene privato degli effetti del siero del supersoldato, che ne causa l’invecchiamento. Impossibilitato a continuare la propria missione, nel 2015 Rogers cede scudo e ruolo a Sam Wilson, che diventa il nuovo Capitan America.

Almeno il primo “ufficiale”, perché nel 2003 l’autore Roberto Morales aveva creato un Cap afroamericano, Isaiah Bradley, il quale era stato pensato originariamente per una miniserie scollegata alla continuty ufficiale, per poi integrarlo nella stessa con una riscrittura, facendo di Bradley un Cap non riconosciuto dal governo.

Come Capitan America, Sam Wilson torna nei ranghi dei Vendicatori, dove ha un flirt con la nuova Thor, Jane Foster, ed è vittima del pregiudizio e della diffidenza del pubblico. 

Il suo è ovviamente un Cap più impegnato socialmente, spesso critico verso il governo e la violenza della polizia. Dove non mancano però gli avversari, come i Figli del Serpente (terroristi di stampo razzista della Marvel), il Barone Zemo o il vampiro Barone Blood. 

In questa nuova versione, Sam è accompagnato da Misty Knight, storica compagna di Iron Fist, oltre che da Demolition Man, partner di Cap negli anni ottanta, e un nuovo Falcon: l’ispanico Joaquin Torres.

Sam Wilson rimane Capitan America anche quando Steve Rogers ritorna giovane. I due però entreranno spesso in conflitto per divergenze di opinioni. Scopriremo però che quel Steve Rogers non è l’autentico Steve, ma un costrutto del cubo cosmico creato dal Teschio Rosso, il quale ne ha fatto un agente dormiente per conto dell’Hydra, e che agiva contro Sam in modo da destabilizzarlo e demotivarlo.

Con il ritorno del vero Steve Rogers, Sam torna nei panni di Falcon, con un nuovo costume nero e rosso, pronto ad affiancare Bucky Barnes alias il Soldato d’Inverno.

FALCON SUL GRANDE SCHERMO

Falcon è stato interpretato al cinema da Anthony Mackie, attore che fino a quel momento era specializzato in ruoli “da bullo” nei film Million Dollar Baby di Clint Eastwood ed 8Mile con il rapper Eminem.

Mackie ha partecipato a quattro film per i Marvel Studios: due pellicole su Capitan America, Avengers: Infinity War e Endgame. La versione cinematografica è diversa da quella del fumetto, dato che qui Sam Wilson è un militare che fa uso di una particolare “tecnologia alata” per missioni ad alto rischio. Inoltre Redwing non è un falco ammaestrato, ma un sofisticato drone da lui controllato. 

Al personaggio è stata dedicata una serie tv su Disney Plus, Falcon and the Winter Soldier, in cui Sam diviene, come nei fumetti, il successore di Capitan America, cosa che gli farà avere un ruolo da protagonista nel film di prossima uscita Captain America: the New Order previsto per il 2024.

Un pensiero su “FALCON, UN EROE DEL GHETTO”
  1. Spezzo una lancia a favore di Dan Jurgens che ha avuto la sfortuna di incappare nello undici settembre e nella decisione/necessità di ripensare il personaggio. Ricordo che al tempo giravano le idee + bizzarre – la rete non era così invasiva – come un Capitano simile allo Snake di Solid Metal Gear, roba che non è nella faretra di un cartoonist discepolo di Mike Grell e creatore di personaggi blandamente eversivi come Booster Gold e famoso in tutto il mondo per avel piallato Superman. Credo che la svolta “Sanp” Wilson sia stata una buona mossa ripiena di zeitgeist. Telefon con Bronson/Remick/Pleasance è del 1975. Non che sia importante, ma è stata la prima volta che ho sentito parlare di agenti dormienti. Nei sixties su Tales of Suspense Cap affrontava dormienti che erano in realtà robottoni componibili (come i Getter Robot di Go Nagai starà pensando Pensaurus). Il Falcon del film è una emanazione di quello Ultimate di Ellis e credo Epting ( troppo pigro per controllare ndr). Davvero un peccato non esser + bimbi con Cap Gigante ( ristampa) e non notare la assurdità degli Esuli che non possono scappare dall’isola, ma possono assumere un falconierie e farlo arrivare lì. Pazienza, ciao ciao

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