Quello dell’estetica, ovvero dei trattamenti di bellezza, è un settore in crescita malgrado i venti di crisi che soffiano ormai da anni.
Si tratta di un comparto che è stato in grado di reinventarsi proponendo agli utenti una serie di trattamenti di ogni genere, per qualsiasi esigenza. Non più soltanto chirurgia estetica, come succedeva fino a qualche tempo fa, la quale implicava la necessità di sottoporsi a interventi con il bisturi. Oggi sono sempre più disponibili approcci soft, che non richiedano interventi veri e propri.

L’aspetto estetico ha sempre più un ruolo preminente nella società attuale, di conseguenza tanto le donne quanto gli uomini richiedono diversi trattamenti. Una dinamica ormai consolidata, come ci aiuta a capire un responsabile del Centro Indaco di Roma (www.centroesteticoindaco.it), specializzato nei trattamenti di bellezza di ogni genere:

“Se il mercato dell’estetica cresce a questi ritmi, le motivazioni sono realmente tante: si tratta di un settore che già di per sé ha sempre goduto di buona salute. Negli ultimi anni, poi, hanno contribuito alla sua crescita approcci innovativi, trattamenti sempre meno invasivi che hanno ampliato la platea di fruitori. Oggi è possibile essere più belle (e belli) anche con interventi soft, senza per forza dover fare ricorso al bisturi”.

Altri fattori che hanno determinato il boom dell’estetica?

“L’apertura al mercato degli uomini: fino a qualche tempo fa era difficile che un maschio si rivolgesse a un centro estetico per interventi tesi a migliorare il proprio aspetto. Oggi è normale amministrazione. Ovviamente questo ha aperto una nuova branca, che è andata a raddoppiare il mercato”.

Quali sono i trattamenti più diffusi?

“Negli ultimi anni si è assistito all’esplosione della dermopigmentazione, più comunemente nota come trucco permanente. Un rimedio che consente di essere al top in ogni momento della giornata, grazie all’inserimento sotto la pelle di un pigmento di colore che va a disegnare un make up duraturo. È un esempio tipico della nuova filosofia che sta alla base del modo di pensare dei consumatori finali. Novità di questo genere oggi riescono a trovare un terreno più fertile rispetto al passato. Il tutto da accostare agli interventi tradizionali, che continuano a ‘tirare’ e che, anzi, hanno visto aumentare nel tempo le richieste”.

 

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