Sailor Moon

Sailor Moon è un’opera che ha riscosso enorme successo nella metà degli anni novanta.
Nato come fumetto, subito ne è stata tratta una serie televisiva esportata in tutto il mondo. Proprio quest’ultima è, di fatto, il medium che ha ottenuto più riscontri. Ed è abbastanza diversa dal fumetto da cui proviene.

LA STORIA DI SAILOR MOON

Cinque ragazze della Tokyo di oggi sono in realtà la reincarnazione di una principessa lunare e delle sue quattro fedeli protettrici.
Combattendo nemici provenienti dal passato, dal futuro e dal presente, le guerriere dovranno affrontare varie prove trovando presto nuovi alleati.
(Il riassunto completo delle cinque stagioni televisive, che corrispondono con le cinque saghe del fumetto, lo si può trovare QUI).

IL MANGA: UN’OPERA “ALIENA”

Quello che subito colpisce il lettore che si approccia a Sailor Moon, specie dopo averne visto qualche puntata in tv, è lo stravagante stile dell’autrice Naoko Takeuchi.
Disegni veloci, quasi schizzati come fossero prove. Longilinei e sinuosi, spesso con proporzioni un po’ sballate, filiformi nei tratti di pennino e vaghi nell’insieme.

Echi di shojo manga degli anni settanta, almeno nei primi volumi, ma soprattutto scene apparentemente confuse che però trovano un perfetto senso visivo nel totale.
Fotocopie (di fotocopie) utilizzate per risparmiare su oggetti e ambienti chiudono una carrellata che, messa così, sembrerebbe descrivere una porcheria.

E invece il fumetto di Sailor Moon è particolare proprio per queste scelte, che a volte sono anche difetti.
È un manga che ho sempre pensato “alieno”, sia nel disegno sia nella scrittura.
Qualcosa di “non terrestre”, di strano e particolare.

A TAVOLINO?

Non è un segreto che questa opera, come la quasi totalità di quelle che esplodono come fenomeno di costume, sia stata costruita a tavolino.
In origine il manga era dedicato alla sola Sailor V, ma una serie di deduzioni hanno spinto la casa editrice a mettere in piedi un’opera corale studiata per piacere (quasi) a tutti.
Colpisce però la tematica affrontata, al di là dei poteri planetari (dopotutto non così lontani da quelli zodiacali di Saint Seiya, i Cavalieri dello zodiaco).
Mi riferisco a certi riferimenti specifici a questioni misterico-esoteriche, quanto non propriamente astrologiche/astronomiche/astrofisiche.

La futura Crystal Tokyo

Se le faccende della Città di Cristallo, delle vite precedenti di una principessa della Luna e di un principe terrestre, e dell’inganno perpetrato da una strega sobillatrice, paiono avere a che fare con certi miti massonici, è nello specifico delle saghe (a volte con differenze tra manga e anime) che troviamo cose davvero interessanti.

PASSIONI

L’autrice di Sailor Moon non ha mai nascosto la sua passione per gli astri e le leggende.
La stessa idea iconografica della protagonista, Usagi/Bunny Tsukino ossia “coniglio della luna”, deriva da una celebre storiella orientale.
Sailor Moon sembra scritto da chi conosce bene il mondo dell’esoterismo e della magia. Mondo che, in particolare, è alla base del terzo arco narrativo.

 

ALIENI E INVASORI

Nel manga di Sailor Moon fanno apparizione i famosi crop circles, i cerchi nel grano. Tutto il secondo arco narrativo si basa sull’invasione di alieni (il clan della Luna Nera, con il simbolo speculare e scuro rispetto a quello dei buoni) provenienti da un futuro che hanno già distrutto.
Gli alieni introducono nella serie le tematiche del “sono già fra di noi” e dei dischi volanti.
Ma anche del channelling, la pratica di canalizzazione grazie alla quale, attraverso una persona che fa da tramite (medium), si possono captare voci e messaggi provenienti da altri mondi.

I punti di Cristallo Nero formano una stella

Proprio durante la seconda saga del fumetto, nell’episodio che riguarda il channelling, l’autrice (o chi per lei) scrive un dialogo piuttosto interessante.

Nemica – Presto la Terra entrerà nel segno dell’Acquario… nell’era dell’Aquarius… Come indica “Aquarius”, sarà l’inizio di un millennio “spaziale”… sarà un’epoca di “riformazione”…
Sailor Venus – Siamo ancora nell’era dell’amore del segno dei Pesci!

Un botta e risposta che richiama subito la “filosofia” New Age, con la teoria delle ere celesti che si avvicendano.

MAGIA, SCIENZA E RELIGIONE

L’apice, per quanto riguarda il discorso esoterico, viene raggiunto con la terza serie.
Qui troviamo maghi, scienziati e concetti cristiani: Sailor Moon ha coniugato tutto questo in doppia forma, sia cartacea sia animata. Ma è soprattutto nell’animazione che esplode con tutta la sua forza, grazie alle intuizioni folli e artistiche del regista Kunihiko Ikuhara (che non a caso pochi anni dopo sarà la figura chiave dietro a La Rivoluzione di Utena).

L’Apocalisse incombe e bisogna scongiurarla. Il nemico stavolta proviene da un’altra dimensione, ma da tempo si è annidato sulla Terra.
Si tratta dei Death Busters, con il simbolo di una stella nera, i quali gestiscono l’importante Istituto Mugen (un’accademia che comprende scuole di ogni grado e università, ma che nasconde anche rituali magici e culti esoterici oltre a un efficientissimo apparato tecnico-scientifico). Mugen significa Infinito.

Il Messia del Silenzio

I Death Busters sono strutturati “a livelli”: lo schizoide dottor Tomoe è l’umano che si è fatto veicolo del messaggio avverso, la sua assistente Kaolinite/Kaori è il magus che fa da tramite con l’entità maligna.
Seguono le 5 Streghe, studentesse che hanno raggiunto gradi più o meno elevati nell’ambito delle pratiche occulte: Eudial, Mimete, Tellu, Viluy e la doppia Cyprine/Ptirol. In fondo, ci sono i semplici Daimon, demoni che rappresentano il “mostro del giorno”.

Scopo dei Death Busters è quello di ottenere tre sacri Talismani (mutuati da una leggenda giapponese) racchiusi nelle hosties, cuori puri dei terrestri che spiccano per le loro doti positive (bontà, altruismo, dedizione, passione…).
I tre Talismani, una volta riuniti, faranno apparire il Sacro Graal, calice sacro di certa tradizione cristiana che dona immensi poteri.
I nemici vogliono dapprima impossessarsi del leggendario artefatto, poi, quando questo viene invece recuperato da Sailor Moon (che rinasce in versione power-up), decidono di concentrarsi sulla resurrezione del Messia del Silenzio.

Il Messia della speranza

 

CRISTIANESIMO, NUMERI E LETTERE

La rinascita della protagonista in versione Super, dopo essersi idealmente abbeverata al Santo Graal, è simboleggiata dalle farfalle, tipico simbolo di nuova vita.
Il Messia tanto cercato dai nemici è doppio: può essere un’entità positiva o un’essenza negativa.
In entrambi i casi, l’Apocalisse è in atto qualunque sia il prescelto… e vi sarà un evento “di passaggio” che porterà distruzione e rinascita.

Super Sailor Moon

Se Sailor Moon è chiamata al ruolo di Messia positivo, è la giovane Sailor Saturn ad assumere il ruolo di Messia distruttore.
Sailor Saturn che, in una traslitterazione (non corretta) estera, diventa Satan.
In abiti civili è una ragazzina che scienza e magia tramutano nella terribile Mistress 9.
Qui apriamo una parentesi numerologica: i Death Busters obbediscono alla volontà superiore di tale Master Pharaoh 90.

Despota 9 e Faraone 90: concetti cabalistici racchiusi nel numero 9, opposto alla perfezione divina dell’1, e che simboleggia l’avvicinarsi di un evento sconvolgente.
L’una è decima parte dell’altro, che è dieci volte l’altra.
Chiudo citando le “zone” di distorsione temporale in mano al nemico: la nebulosa Tau, da cui questi esseri provengono; l’area Delta e l’Area Omega, dove sorge l’Istituto Mugen: Omega è l’ultima lettera dell’alfabeto greco e si contrappone all’Alfa. Inizio e fine, dunque.

La zona Omega dell’Istituto Mugen

Dal greco viene anche il nome Daimon, mentre dal latino il nome dei nemici generici della quarta stagione: i Lemuri.
La quarta serie, nello specifico, richiama il mondo onirico ma anche quello classico, con la presenza di un’area chiamata Elysion (eliseo) legata al pianeta Terra.

PRODOTTI DI MODA E ENERGIA UMANA

Nelle primissime storie, Sailor Moon sembra condannare i pericoli che insorgerebbero dietro certi exploit di prodotti e abitudini.
Se esplodeva la moda di certi peluches, o di alcune piante, o se magari una trasmissione radiofonica era seguitissima, o se un negozio conosceva improvviso successo… lì dietro c’erano i nemici, pronti a collezionare l’energia degli umani che cadevano in queste trappole effimere e modaiole.

Energia umana

Ora chiediamoci: come fa un prodotto pop ad ottenere così tanto clamore?
Quali sono le pratiche (anche occulte, nel senso di nascoste ai più) da mettere in atto affinché un giocattolo, una trasmissione, un gadget facciano il boom?

E se Sailor Moon condannasse il suo stesso successo?

Un pensiero su “ELEMENTI ESOTERICI E SIMBOLICI IN SAILOR MOON”

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