Vi presentiamo l’adattamento di una storia di Daredevil, un personaggio che, credo, sia inedito in italiano.
Sì, avete letto bene: “credo sia inedito in italiano”. Infatti, il Daredevil a cui mi riferisco non ha niente a che fare con il buon “Cornetto” creato nel 1964 da Stan Lee e Bill Everett quando Martin Goodman, l’editore della Marvel, si accorse che i diritti del primo personaggio che portava quel nome così azzeccato non erano stati rinnovati. Daredevil significa “diavolo senza paura”, nel senso di scavezzacollo: anche in italiano esiste il modo di dire “è un diavolo!”.

Il Daredevil originale fu creato nell’albo Silver Streak n. 6 (1940) da Don Rico e Jack Binder per l’editore Lev Gleason.
Il personaggio era il protagonista di una breve storia senza pretese, ma, su Silver Streak n. 7, venne rilanciato da Jack Cole, che lo contrappose in un’epica lotta in cinque parti al suo supercattivo The Claw.

Daredevil si guadagnò così un albo tutto suo nel luglio 1941, che proseguì fino al n. 134 del 1956.


A curare Daredevil nella propria testata fu Charles Biro (1911-1972), che ne riscrisse le origini nel n. 18, stabilendo che Daredevil-Bart Hill era stato allevato in Australia dagli aborigeni (questo spiegava la sua inusuale arma: un boomerang).

Autore poliedrico (editor, copertinista, disegnatore e scrittore), Biro lavorò per lo studio di Harry “A” Chesler (1936) e per la casa editrice MLJ Comics (1939), finché nel 1941 passò alla Lev Gleason Publications, dove rimase per quindici anni.

Charles Biro è stato il creatore, insieme a Dick Wood e Al Camy, di Airboy (Hillman Periodicals, 1942), dei Little Wise Guys e di Crimebuster (Lev Gleason, 1942).
Soprattutto lo si ricorda come il padre dei “crime comics”, avendo ideato (Lev Gleason, 1942) l’albo Crime does not pay con il suo spettrale narratore Mr. Crime, il quale generò una miriade di imitazioni.

Nel 1949 fece uscire Tops, la prima rivista di fumetti indirizzata a un pubblico maturo, tutta a colori e con storie senza personaggio fisso. Durò solo due numeri.

Charles Biro fu costretto ad abbandonare il mondo dei fumetti nel 1956, a causa del crollo delle vendite dei comic book (che spazzò via la Lev Gleason insieme a tanti altri editori) dovuto alla “caccia alle streghe”, e passò a lavorare per la televisione.

La storia che presentiamo è tratta da Daredevil n. 11 del giugno 1942, nel periodo precedente a quello classico durante il quale il supereroe con il boomerang avrà come collaboratori un gruppo di agguerriti ragazzini.

Si tratta di una storia scritta e disegnata da Charles Biro (che dopo il 1942 smise praticamente di realizzare disegni interni, concentrandosi solo sulle illustrazioni di copertina), per l’albo di cui era anche editor.

Un pensiero su “FINALMENTE UN EPISODIO DEL VERO DAREDEVIL”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *