Per le edizioni NPE, specializzate in fumetti, è uscito un ponderoso volume di 712 pagine intitolato Enciclopedia del fantasy: come scritto nel sottotitolo in copertina, è il testo principale che raccoglie e ordina le notizie su cinema, tv, fumetto e arte del fantastico raccontati dalla A alla Z.

Sull’autrice, la torinese Elena Romanello, rimando a un successivo articolo con una sua intervista.

L’opera inizia con la trattazione delle origini e della composizione del genere fantasy, che non è nient’altro che la commistione tra la fiaba e l’epica. Continua con la spiegazione di quali siano i filoni del fantasy, quindi si passa all’elenco degli autori e autrici del passato e del presente. Come corollario seguono le descrizioni delle storie e dei personaggi di questo genere, con l’appendice dei loro luoghi, e, importante, il capitolo degli illustratori delle varie edizioni stampate: come logica conseguenza ci sono i fumetti.

Si passa al cinema, nelle suddivisioni del manga e anime giapponesi, dei cartoni animati occidentali, e dei film dal vero con attori in carne ed ossa (non mi piace l’espressione live action). Trovano anche posto le serie tv e le colonne sonore. Infine, come piccolo saggio, l’autrice esamina l’influenza del genere fantasy sulla società, con le sue associazioni e manifestazioni pubbliche.


Scusate se vado nel personale, ma una mia tesi di laurea in lettere, ampliata e trasformata nel saggio il Fantasy in Italia, edito da Solfanelli, è stato dimenticato. Pazienza, sarà per la prossima edizione.

Che dire di tutto questo? Lavoro mastodontico durato anni. Sommamente utile per qualsiasi studioso o appassionato del genere fantasy, del quale scopre le qualità ma anche le incongruenze.

Elena Romanello elenca 198 autori tra romanzieri e saggisti, il 90% dei quali di lingua inglese, e questi ultimi forse sono troppi. Il genere fantasy si è affermato con i primi grandi autori come Tolkien, Lewis, Ursula Le Guin, seguiti da Terry Brooks, Michael Ende e la Rowling di Harry Potter.
Gli altri sono epigoni a volte mediocri e ripetitivi. Potrebbero essere paragonati a coloro che ebbero come predecessori quegli artisti del principio del XVI secolo come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, i fondatori dell’arte del Rinascimento. I loro allievi continuarono lo stile dei maestri, ma senza novità di rilievo, ricalcando certi stilemi che in realtà esistevano senza molto valore. Quest’epoca artistica verrà in seguito definita Manierismo, cioè l’applicazione di una “maniera” accademica e di imitazione, come un lavoro artigianale ben eseguito ma privo di freschezza e di inventiva. Dovrà trascorrere quasi tutto il Cinquecento prima che Michelangelo Merisi, ovvero il Caravaggio, proponga una pittura di originalità e nuova espressività.

Il manierismo letterario si ripercuote sull’arte degli illustratori. Anche costoro hanno dei grandi fondatori di stile: Arthur Rackam, Aubrey Beardsley, Frank Frazetta, Boris Vallejo e in qualche modo pure Salvador Dalì. Molti bravi artisti avrebbero interesse a cercare nuove maniere grafiche, e non copiare quelle già troppo in uso, ma questo dipende anche dalle richieste degli editori, che per calcolo di vendite non osano proporre delle novità, che potrebbero anche rivelarsi feconde.

In conclusione, il libro dell’enciclopedia del fantasy merita il suo posto nel vostro scaffale dei libri di fantasia ed avventura. È la fotografia di un momento storico della cultura, che sarà sempre utile consultare anche quando nel futuro emergeranno le inevitabili, e sperabili, novità.

 

 

 

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