Il Dottor Faust (Doktor Faust) è protagonista di un racconto popolare tedesco dove si narra del suo spasmodico desiderio di conoscere più cose possibili, tanto da stringere un patto con il diavolo Mefistofele. Il quale, dopo aver soddisfatto la sua brama di conoscenza e avergli fatto conoscere i piaceri della vita, come l’amore, la ricchezza, il potere, ottiene in cambio la sua anima.

 

Dottor Faust da Marlowe a Goethe

Come figura storica il Dottor Faust potrebbe essere identificato con il tedesco Johann Georg Faust (1480 – 1540), un alchimista e astrologo del Rinascimento che ha dato spunto ad alcune leggende dalla fine del Cinquecento.
Racconti che in seguito hanno ispirato la tragedia del drammaturgo britannico Christopher Marlowe (1564 – 1593), contemporaneo di William Shakespeare, dal titolo “La tragica storia del Dottor Faustus” (The Tragical History of Life and Death of Doctor Faustus). Opera su cui si basa il dramma in versi scritto dal 1772 al 1832 dallo scrittore tedesco Wolfgang von Goethe (1749 – 1832): “Faust”.

Nel dramma di Marlowe lo studioso Faustus, dopo avere appreso tutta la conoscenza umana, attraverso la magia nera evoca il diavolo Mefistofele, servo di Lucifero. Con lui stringe un patto: prolunga la sua vita di 24 anni, durante i quali Mefistofele esaudirà ogni suo desiderio, e al termine cederà la propria anima a Satana.

Nell’opera di Goethe, è Mefistofele che va da Faust dopo aver scommesso con Dio di essere in grado di far deviare un uomo retto. Faust, che aveva pensato di suicidarsi a causa della sua vana rincorsa al supremo sapere e la sua insoddisfazione della vita, accetta la sfida del diavolo. Mefistofele si impegna a esaudire ogni suo desiderio per un certo periodo di tempo e al termine prenderà la sua anima se riuscirà a fargli vivere un momento talmente bello da costringere Faust a chiedere al tempo di fermarsi in quell’attimo.

Mefistofele dona quindi la giovinezza a Faust, che la sfrutta per fare innamorare la giovane Margherita, creandole molti problemi. Prosegue a godere di altri piaceri continuando a fare danni a chi lo circonda, finché comincia a pentirsi del proprio egoismo.
Infine, a causa di un fraintendimento, Mefistofele fa morire Faust ritenendo di aver vinto la sfida, ma Goethe inserisce un finale positivo: il dottore salva la propria anima perché merita una redenzione.

 

Il fumetto di Federico Pedrocchi e Gustavino

Nel 1939 Federico Pedrocchi sceneggia l’opera del Dottor Faust a fumetti, pubblicandola inizialmente sul settimanale della Mondadori L’Audace, dal n. 290 al 292, con i disegni di Gustavino, alias Gustavo Rosso.

Il fumetto riprende nel 1941-1942 sul settimanale di Topolino, dal n. 430 al 492, allora pubblicato in formato gigante. Per i primi due periodi ai disegni c’è Rino Albertarelli: “Il Dottor Faust” e “Mefistofele”, ristampati negli Albi d’Oro n. 1, 3 e 7, 9.

Quindi nel 1943 il Dottor Faust esce sull’Avventuroso, dal n. 444 al 450, e di nuovo su Topolino, dal n. 545 al 564, per il terzo episodio con i disegni di Franco Chiletto: “La spada dei giganti” (ristampato negli Albi d’Oro n. 14).

Infine, nel 1947, un quarto e ultimo episodio ispirato al Dottor Faust viene pubblicato su Topolino dal n. 633 al 645, con i disegni di Libico Maraja: “La quercia maledetta”.

 

Dal Dottor Faust al Dottor Paperus

Nel 1958, Carlo Chendi e Luciano Bottaro (1931 – 2006) realizzano su Topolino nell’attuale formato libretto, dal n. 188 al 189, una parodia del Dottor Faust di Goethe: “Il Dottor Paperus”.

Protagonista principale è Paperino nei panni del Dottor Paperus, alias Dottor Faust. Paperina interpreta Margherita. Mefistofele viene raffigurato come il personaggio disegnato da Albertarelli. La strega Nocciola è l’assistente di Mefistofele. Ci sono anche il duca Paperon de Paperoni, la Banda Bassotti come Masnada Bassotti, e i pronipoti di Paperus: Qui, Quo e Qua.

A casa di Paperino è ora di fare le pulizie. Tra i vari “cimeli” di famiglia spicca il ritratto del celebre Dottor Paperus: i tre nipotini non vedono l’ora di sentire la storia di questo loro illustre antenato.

Nell’Europa feudale è in corso una guerra tra il duca Paperon de Paperoni e la Masnada dei Bassotti. Guerra nata da un piccolo imbroglio dei Bassotti, che hanno rifilato al Duca uno scudo falso tra i mille dovuti per pagargli una partita di formaggio.

Il conflitto tra i due feudi dura da dieci anni, ma ormai i contrapposti eserciti preferiscono scontrarsi a carte nelle locande piuttosto che affrontarsi sui campi di battaglia.

Gli osti non sono per niente contenti della situazione, perché i conti non vengono saldati e le risse danneggiano i locali. Una speranza può venire dal Dottor Paperus, un vecchio alchimista che vive con i suoi pronipoti cercando da tempo il Siero della lunga pace.

Un rappresentante degli osti in rovina lo va a trovare pregandolo di fare qualcosa per loro. Paperus vorrebbe intervenire, ma l’età avanza e dispera di farcela.

Mentre Paperus si adopera per far cessare le ostilità, il diavolo Mefistofele e la sua aiutante, la strega Nocciola, lavorano per riavviarle.

Mefistofele progetta di rapire Margherita, nipote del duca, dando la colpa ai Bassotti, ma Dottor Paperus potrebbe essere un problema. Decide quindi di presentarsi al vecchio dottore proponendogli di firmare un patto: gli farà bere l’elisir della giovinezza in cambio dell’anima, se promette di arruolarsi in uno dei due eserciti per condurlo alla vittoria e far cessare la guerra (Mefistofele sa che non sarà certo in grado di riuscire nell’impresa…).

Paperus accetta anche se all’ultimo momento ha un ripensamento, ma è costretto comunque a ingoiare l’intruglio di Nocciola, che lo fa tornare giovane.

Baldanzoso, il giovane Paperus si dirige verso il duca Paperone, incontrando nel cammino Margherita, da cui resta folgorato.

Poi però deve vedersela con un toro, dal quale fugge, lasciando sola la fanciulla che viene rapita da Mefistofele e Nocciola, come avevano programmato.

Nel frattempo i Bassotti hanno inviato un messaggio al duca Paperone proponendo una sfida tra due opposti campioni per far cessare il conflitto, di cui anche loro sono stufi. Il duca è dubbioso, finché arriva Mefistofele annunciandogli il rapimento della nipote a opera della Masnada.

Paperone, indignato, offre ai cavalieri fama, gloria e la mano di Margherita in cambio della partecipazione al torneo, ma nessuno accetta perché al posto di fama e gloria vogliono monete sonanti.

L’unico disponibile è Paperus che, però, invece di prestare attenzione a quello che gli succede intorno, cerca di ricordare dove ha già incontrato la fanciulla che vede in un ritratto del palazzo, non rendendosi conto che Paperone lo ha ritenuto abile e arruolato per mandarlo alla sfida.
Si riprende giusto in tempo per evitare la carica del cavaliere avversario.

Ricordando gli intrighi di Mefistofele e Nocciola, Paperus si dirige a spron battuto verso il covo della strega, lasciando disperato Paperone che inveisce contro i Bassotti esigendo la liberazione della rapita. La Masnada ovviamente non ne sa nulla e ne nasce un battibecco che riaccende i combattimenti tra i due eserciti.

Paperus raggiunge il covo di Nocciola, dove viene stordito da un flauto magico donato a Mefistofele da Satana.

Al risveglio, Paperus capisce che ha bisogno di aiuto nell’impresa e torna indietro, trovando i due eserciti nel bel mezzo della battaglia. I soldati vedono in lui il codardo che è fuggito dalla sfida e gli corrono tutti dietro per punirlo.

Paperus scappa e torna da solo da Nocciola, spacca il flauto magico sulla testa di Mefistofele che viene scaraventato da Satana nella lava, perché avrebbe dovuto conservare lo strumento musicale con maggior accortezza.

Paperus viene raggiunto dai Bassotti e dal duca, che vogliono fargliela pagare, ma per fortuna Margherita interviene spiegando che l’ha salvata.

Paperone per firmare la pace rivuole quel famoso scudo, ma i Bassotti sono al verde. Per fortuna Paperus trova nel vestito lo scudo dato da Satana a Nocciola per far proseguire la guerra, e con quello salda il debito dei Bassotti.

Tutto sembra finire bene, ma Satana vuole che anche Paperus saldi il proprio debito. Non gli chiede l’anima, dato che con la sua bontà rischierebbe di “guastargli” l’inferno, strappa quindi il patto firmato con Mefistofele e gli toglie la giovinezza.

Il Dottor Paperus, tornato anziano, viene ritrovato dai suoi pronipoti. I quali gli danno la notizia che, essendo scomparso il misterioso giovane cavaliere, alla fine Margherita ha sposato il conte Gastone…

 

Il sequel del 2000

Luciano Bottaro, stavolta anche ai testi, riprende i personaggi del Dottor Paperus in un nuovo fumetto pubblicato in due parti su Topolino n. 2342 del 17 ottobre 2000: “Paperino e il seguito della storia”.

Qui, Quo e Qua hanno trovato in soffitta un libro in cui si racconta il seguito della storia del loro avo: il Dottor Paperus. Il racconto inizia con Satana che viene avvertito della pace che regna ormai da troppo tempo tra il feudo del duca Paperone e quello della Masnada dei Bassotti.

Deciso a “riscaldare” di nuovo gli animi, Satana ripesca Mefistofele, che non era riuscito a far continuare la guerra e per questo era stato punito con la reclusione nella ghiacciaia infernale. Ora dovrà adoperarsi per rinnovare le ostilità.

Essendogli proibito lasciare gli inferi, Mefistofele ricorre nuovamente alla strega Nocciola. La prima idea della strega è quella di rubare tutto il denaro al Duca e accusare la Masnada: per farlo si avvale della collaborazione del Dottor Paperus.
Quest’ultimo racconta sempre in giro che è per merito suo se la lunga guerra è finita, e che a lui toccava la mano di Margherita, ma nessuno gli crede e viene deriso.

Paperus si sta lamentando anche della vecchiaia quando sopraggiunge Nocciola con le sembianze di una leggiadra fanciulla, la quale gli restituisce la gioventù perduta e lo incarica di trafugare il denaro di Paperone con il Super-sacco magico.

L’impresa riesce, ma, non avendo più un esercito, il duca non può dichiarare guerra.

Nocciola ricorre di nuovo al rapimento di Margherita, che sta facendo un pic-nic in compagnia del nobile Gastone suo amato. Margherita è trasformata in farfalla dalla strega, mentre Gastone, con la sua solita fortuna, trova il malloppo rubato.
Il duca Paperone è contento di riavere il denaro, però un messaggio lo avverte del rapimento della nipote per mano dei Bassotti. Ora ha i soldi per assoldare un esercito, ma l’unico disponibile a combattere è Ciccio, il tuttofare del palazzo.

Nocciola aveva già detto a Paperus di arruolarsi anche lui, anche se, da soli, Paperus e Ciccio vengono derisi dai Bassotti. Pertanto Nocciola manda un esercito di mostri a dar loro man forte.

A un certo punto le magie di Nocciola esauriscono il loro effetto: Margherita scappa e viene ritrovata da Gastone, che fa la solita bella figura, i mostri spariscono, e i Bassotti mandano via a pedate Paperus ritornato vecchio insieme a Ciccio.

Satana torna a punire Mefistofele, che però chiede almeno di potersi vendicare di Nocciola, la quale perde così il suo covo e incappa in un avo di Pippo che non crede sia una strega: da allora passerà la vita a cercare di convincere lui e i suoi discendenti del fatto che la stregoneria esiste…

 

2 pensiero su “DOTTOR FAUST, DALLA LEGGENDA AI FUMETTI”
  1. Nessuno commenta? Vergogna!!! Potrei tentare io, ma Pennacchioli pensa che io sia rincritinito, quindi che fare’

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