Rinascita (in inglese Rebirth), conosciuto anche come “Dc Universe Rebirth“, costituisce il rilancio dell’universo supereroistico della Dc Comics dopo la chiusura delle serie nate con il reboot dei “New 52” del 2011.

A distanza di 5 anni e in seguito a una crisi di vendite, il direttore creativo della Dc, Geoff Johns, ammette che la nuova continuity ha appiattito le storie dei personaggi Dc, impoverendo la mitologia di eroi iconici quali Superman, Batman, Wonder Woman e molti altri.

L’inizio della saga di un nuovo multiverso Dc inizia il 25 maggio 2016, con l’albo “DC Universe: Rebirth” n. 1, scritto da Geoff Johns e disegnato da Gary Frank, Ivan Reis, Ethan Van Sciver e Phil Jimenez. Dal mese di gennaio, come negli Stati Uniti, anche in Italia la rinascita ha coinvolto gradualmente e progressivamente tutti gli spillati del parco testate Rw Lion e riguarda non soltanto la numerazione, il sommario e la continuity, ma anche la periodicità: Batman, Superman, Flash, Wonder Woman, Lanterna Verde, Justice League e Suicide Squad/Harley Quinn sono diventati quindicinali.


Dopo la pubblicazione a inizio gennaio di “Universo DC: Rinascita“, vero e proprio prologo che fa da apripista al nuovo status quo, i primi titoli a rinascere sono stati quelli di Batman e Superman, i personaggi-bandiera dell’editore di Burbank. Sul quindicinale del pipistrello di Gotham City, oltre alla rinascita di Batman, in appendice si trovano anche Detective Comics e Nightwing, mentre sul quindicinale del figlio di Krypton possiamo leggere la rinascita di Superman, Action Comics e la controversa New Super-Man. La Principessa Amazzone e il Velocista Scarlatto sono titolari principali di una testata a loro dedicata: su Flash sono pubblicate anche le avventure di Aquaman e Green Arrow, mentre su Wonder Woman c’è la miniserie di Poison Ivy, e da marzo le serie Trinity e Superwoman. Lanterna Verde invece vede pubblicata la rinascita di Hal Jordan and The Green Lantern Corps. Queste le altre testate Lion interessate dal Ribirth: Justice League, Justice League America, Suicide Squad/Harley Quinn e Batman Il Cavaliere Oscuro.

L’iniziativa “Dc: Rebirth” ci ha restituito il passato degli eroi, e ci ha ridato anche il vero Superman. È sempre lui, anche se non porta più le mutande sopra ai pantaloni. Il problema della Dc Comics è che, malgrado i suoi eroi siano noti grazie a cinema, tv e videogame, spesso i giovani non ne leggono i fumetti, forse per paura di dovere recuperare tonnellate di vecchi numeri al fine di comprendere le storie attuali. Anche per questo, ogni tanto viene dato un “colpo di spugna” alla continuity per cancellare parte del passato.

Da gennaio, la Dc Comics ha quindi varato anche in Italia l’iniziativa editoriale Rebirth: tutte le sue testate principali hanno azzerato la numerazione e la periodicità. Stavolta però non si tratta di un reboot (non avrebbe senso, sono passati solo cinque anni dall’ultimo!), bensì di una sorta di “marcia indietro” per recuperare quel che di buono era stato cancellato nel passato.

Facciamo un piccolo riassunto.
Nel 2011 Barry Allen/Flash (su testi di Geoff Johns e disegni di Andy Kubert) era tornato indietro nel tempo per salvare sua madre Nora, uccisa da Eobard Thawne (aka Professor Zoom aka Anti-Flash).

Così facendo fece nascere una nuova linea temporale, detta Flashpoint, in cui Nora era ancora viva. Nella storia la realtà spazio-temporale di Terra-0 viene alterata e manipolata da Reverse-Flash: si crea quindi una nuova linea temporale denominata convenzionalmente Flashpoint timeline in cui tutto il destino del mondo è stato modificato.
La capsula che trasportava Kal-El in fasce, anziché tra i campi di Smallville, si schiantò a Metropolis. Il piccolo fu preso in custodia dai militari e crebbe come alieno, tra esperimenti da laboratorio, senza mai vedere il sole.
Il proiettile di Joe Chill uccise il piccolo Bruce Wayne, e fu suo padre Thomas a divenire Batman.

Ma, soprattutto, Aquaman e Wonder Woman erano nemici mortali a causa di una guerra tra Atlantide e Themyschira (l’isola delle amazzoni) di cui stava facendo le spese il mondo intero.


Per scongiurare l’apocalisse, Barry decise a malincuore di tornare nuovamente indietro nel tempo e fermare se stesso, sacrificando sua madre.

Tutto ciò è stato riassunto nel bel film animato per l’home video “Justice League: The Flashpoint Paradox” (2013) diretto dallo stesso regista di “Justice League Dark”.

Ciò però non ripristinò il vecchio continuum, bensì originò una terza linea temporale, soprannominata dalla “Dc New 52” (dato che 52 testate avrebbero ricominciato la numerazione da 1).

Nell’universo “New 52”, Flash e soci erano più giovani, avevano fondato la Justice League da appena cinque anni, e molti eventi e personaggi del loro passato erano scomparsi senza che ne conservassero il ricordo (il perfetto starting point per nuovi lettori).

Se da un lato la realtà “New 52” portò belle sorprese come il ritorno di Barbara Gordon nei panni di Batgirl, dall’altro gli autori caddero nella tentazione del restyling probabilmente non necessario.
Da tempo molti sostenevano che Superman era troppo puro e perfetto per i gusti scaltri del pubblico d’oggi. Grant Morrison (Arkham Asylum tra gli altri capolavori), colse l’occasione del reboot per proporre un nuovo Superman che facesse abbandonare l’idea del boy-scout sorridente che aiuta i gattini a scendere dall’albero. Un Superman che, nei flashback sugli inizi della sua carriera, non si faceva scrupolo a minacciare di scaraventare un boss mafioso giù da un palazzo se questi non avesse ammesso i suoi crimini, il tutto sotto agli occhi dei poliziotti che lo tenevano inutilmente sotto tiro.

Un Superman visto dall’umanità non come un eroe e un modello, bensì come una potenziale minaccia aliena. Un Superman che, invece di flirtare con Lois Lane, flirta con Wonder Woman.

Nel frattempo però le vendite delle varie collane erano iniziate a calare. Il reboot New 52 aveva sacrificato alcune storie e personaggi, scontentando i vecchi fans affezionati alle storie originali dei supereroi.

Per esempio, Superman, il nuovo azzurrone sfrontato e dai modi spicci, era antipatico a molti, e non molto amato dal momento che lui inizialmente rappresentava la purezza di cuore di Kal-El (ai limiti dell’ingenuità).

Ecco allora che, da maggio 2016 (gennaio 2017 per l’Italia), Geoff Johns e la Dc hanno varato l’iniziativa Rebirth: le continuity pre e post Flashpoint si sono sovrapposte per creare un universo (si spera) definitivo.


Il che ha permesso un coup de theatre perfetto per ri-aggiustare i nostri eroi preferiti: il Superman di “New 52“, per esempio, muore per un avvelenamento da radiazioni, accumulatesi per varie battaglie precedenti. E mentre Lex Luthor (con armatura robotica) si appresta a sostituirlo, arriva il colpo di scena. Scopriamo infatti che il Clark Kent della realtà pre-Flashpoint, la “sua” Lois Lane, e il loro figlio Jon, in qualche modo avevano continuato a esistere anche nella nuova linea temporale. Il vecchio Clark agiva in segreto, lasciando i riflettori al se stesso più giovane. Ma ora che il “fratellino minore” è venuto a mancare, il vecchio Superman decide di raccoglierne l’eredità.)

Da Batman Crime Solver

2 pensiero su “DC REBIRTH: TUTTO CAMBIA, NIENTE CAMBIA”
  1. Ora anche questo è stato cancellato. C’è sempre stato un solo Superman ed una sola Lois sposati ed originari di questo universo 52.

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