“New York è fredda e triste, sul mondo stanno scendendo le tenebre. La gente mi odia, difficile credere quanta gente mi vuole male. Molte persone cercano di uccidermi, e io non le conosco nemmeno. Mentre cammino per strada, mi sputano e mi prendono a calci. Le ragazze mi insultano, i ragazzi mi deridono”. Dopo aver scritto queste frasi in una lettera al padre adottivo, che peraltro non vuole più saperne di lui, David si prende la testa tra le mani.

Siamo nel periodo delle feste natalizie del 1975 e forse tutta quella gioia là fuori lo sconvolge ancora di più, lui che da un mese esce di casa solo per comprare da mangiare. Quella sera stessa prende un grosso coltello e corre in strada alla ricerca di una ragazza. Le belle ragazze non l’hanno mai filato. Vede una mora uscire da un negozio, le sferra rapidamente due coltellate sulla schiena. Lei, ferita solo leggermente, scappa via urlando. Così non va bene, deve fare le cose con più calma.

Ecco un’altra moretta, questa avrà solo 15 anni. La ferisce profondamente, stavolta vede scorrere il sangue, ma anche lei riesce a sfuggirgli. Non importa, ora ha imparato come si fa. O meglio, come non si deve fare: è difficile usare il coltello quando la vittima si divincola, dovrà cambiare arma.   

Sempre a New York, alcuni decenni prima. Betty Broder sposa Tony Falco, di professione pescivendolo. La loro unione è contrastata dai genitori ebrei di lei, che mal sopportano l’idea di avere un genero cattolico. Dopo la nascita di una figlia, Roslyn, l’amore tra i due sposini inizia a scemare, così Betty frequenta un altro uomo, Joseph Kleinman. È un ebreo come piace ai suoi genitori.

Nel 1953 nasce un maschietto, lei convince il marito che sia figlio suo e lo fa registrare con il nome di David Falco. Una settimana dopo la nascita, però, il bambino viene dato in adozione perché ormai la donna ha deciso di andare a vivere con Joseph, e quest’ultimo, malgrado sia il vero padre, accetta di prendersi di cura della sola Roslyn.

I nuovi genitori di David sono Nathan e Pearl Berkowitz, una coppia di ebrei come aveva richiesto Betty. Già all’età di cinque anni, David inizia a comportarsi stranamente. Alterna fasi di ira, durante le quali rompe tutto quello che trova e lo getta dalla finestra, a periodi in cui sta al buio per ore senza dire niente. Eppure i genitori, forse perché non sono in grado di avere figli, lo trattano sempre bene. Anzi, lo viziano facendogli continuamente dei regali.

Se a scuola deruba i compagni e li picchia, papà e mamma lo difendono dicendo che non è un bambino cattivo, è solo iperattivo. Quando David ha 13 anni, Pearl muore per un cancro al seno. Il ragazzino, se possibile, diventa ancora più intrattabile. Il padre si risposa nel 1971 e la sua nuova moglie è subito spaventata dai comportamenti di David. Nathan, che ne ha fin sopra i capelli di quel figlio problematico, si trasferisce in Florida con la consorte, abbandonando il ragazzo quando compie 18 anni.

Pochi mesi dopo, alla fine del 1971, David Berkowitz (ha il cognome del padre adottivo) viene arruolato. In questi anni la leva è obbligatoria e l’esercito lo manda in una base militare in Corea del Sud, dove si distingue come ottimo tiratore. Durante la ferma, abbandona la religione ebraica per abbracciare il cristianesimo.

Ha il suo primo rapporto sessuale con una prostituta coreana che gli trasmette una malattia venerea, e forse per questo sarà anche l’ultimo della sua vita. Solo al congedo, quando torna a New York, scopre di essere stato adottato. Dopo alcune ricerche, incontra brevemente la sua madre naturale, Betty, e la sorellastra Roslyn (il padre naturale, Joseph, è morto nel 1965).

David Berkowitz inizia a lavorare come autista e frequenta alcuni giovinastri, con i quali gioca al satanismo facendo sedute spiritiche, guardando filmati pedopornografici e consumando droghe. Alla fine del 1975 la sua mente è ormai completamente disturbata: quell’anno provoca 1488 incendi, che registra accuratamente nel suo diario. Fortunatamente vengono tutti spenti sul nascere. Non è stato lui ad appiccarli, pensa, ma i demoni che hanno preso il suo controllo.

Questi demoni vivono nei cani che abbaiano al suo passaggio. David Berkowitz ha cercato di fermarli, come quella volta che ha lanciato una bottiglia incendiaria al malefico labrador nero dei vicini. L’animale si è salvato, allora è tornato con una pistola e l’ha finito. Ha sparato anche ad altri cani, se è per questo. Ecco, la pistola è un’arma molto più efficace dei coltelli.

David Berkowitz ha dovuto cambiare il suo domicilio nel Bronx per non sentire più quegli ululati, ma scopre che anche nel Queens i cani latrano durante la notte, rendendogli impossibile chiudere occhio. Sì, tutta New York è infestata dai cani demoniaci. Prende la sua grossa pistola calibro 44 e la mette in un sacchetto della spesa per andare a caccia di donne.

Il 29 luglio 1976, all’una di notte, si ferma davanti a un’auto parcheggiata. All’interno ci sono due ragazze, si chiamano Donna Laurie, 18 anni, e Jodi Valenti, 19. Quando si accorgono che non sono sole, l’uomo infila la pistola nell’abitacolo e spara cinque volte. Donna Laurie muore sul colpo, mentre Jodi, ferita a una coscia, schiaccia il clacson per chiamare aiuto. Il padre, che abita poco avanti, scende in pigiama e la porta all’ospedale.

Meno di tre mesi dopo i cani abbaiano più che mai nella testa di David Berkowitz, costringendolo a riprendere la pistola. Dentro un maggiolino, Rosemary sta baciando Carl, il fidanzato in procinto di partire per fare l’aviatore. David infila la pistola in un finestrino e preme il grilletto. Solo Carl viene colpito e la ragazza, con i riflessi pronti, avvia il motore per portarlo all’ospedale. I medici salvano il giovane mettendogli sul cranio sfondato dai proiettili una placca di metallo che dovrà tenere per tutta la vita.

Un mese dopo, David nota due ragazze sedicenni uscire da un cinema, Donna e Joanne. Si avvicina fingendo di chiedere una informazione, estrae la pistola e spara. Entrambe sopravvivono, ma Joanne rimane paralizzata. Gennaio 1977, Christine Freund esce da un locale insieme al suo compagno. Due colpi uccidono la ragazza, mentre il fidanzato riesce a salvare la pelle. David Berkowitz ama tornare sui luoghi dei delitti, lo eccita vedere le sagome di gesso tracciate dalla scientifica.

La polizia finalmente capisce che questi delitti sono collegati tra loro per l’arma e la tipologia delle vittime. In giro c’è un serial killer armato di una pistola calibro 44 Charter Arms Bulldog, un’arma piuttosto rara, che prende di mira ragazze more con capelli lunghi e ondulati.

Nel mese di marzo, Virginia Voskerichian, una studentessa diciannovenne, cerca di riparare il volto dietro i libri che stringe in mano, ma i proiettili sparati da David la uccidono penetrando le pagine come burro.

A questo punto, la polizia organizza una “task force” di trecento uomini, chiamata Operazione Omega, che si occupa unicamente del serial killer. Gli agenti, guidati dal capitano Joseph Borrelli, per non perdere tempo spesso dormono nelle brande che sono state messe apposta nella centrale di polizia.

David Berkowitz, però, continua implacabile la sua caccia, in una notte di aprile si ferma davanti a un’auto dove stanno amoreggiando Valentina Surlani, modella di 18 anni, e Alexander Esau, meccanico. Li uccide entrambi e, per la prima volta, lascia una lettera. Eccone uno stralcio: “Salve, capitano Borrelli, sono un mostro, sono il figlio di Sam. Esci e ammazza, ordina papà Sam. Guardo dalla finestra il mondo che scorre al di fuori e mi sento un estraneo, sono su una lunghezza d’onda diversa degli altri e sono programmato per uccidere”.


Il Figlio di Sam manda lettere anche ai suoi ex vicini, ai quali rivela di essere stato lui a sparare ai loro cani. Grazie a queste ultime missive, la polizia restringe il campo delle ricerche ai due quartieri dove l’assassino aveva presumibilmente abitato in precedenza. E uno dei vicini si ricorda che uno strano giovane, David Berkowitz, si lamentava sempre dei cani. La polizia lo mette nella lista dei sospetti.

A giugno, un’altra coppia viene presa a pistolettate, ma per fortuna si mette in salvo. In una nuova lettera, il Figlio di Sam ricorda che il 29 luglio è l’anniversario della sua prima vittima, Donna Laurie. Sembra una mezza minaccia e quella notte le strade della frenetica New York, per la prima volta nella storia, rimangono praticamente deserte.

L’attacco, ancora a una coppia, avviene però due giorni dopo: Stacy Moskowitz, 20 anni, viene uccisa mentre il coetaneo Bobby Violante perde la vista per una ferita agli occhi. Intanto è stato trovato il nuovo domicilio di David Berkowitz nel Queens, e il 10 agosto 1977 la polizia decide di interrogarlo, anche se contro di lui non ci sono prove.

DAVID BERKOVITZ CONTRO I CANI DEL DEMONIO


Nel giro di mezz’ora, il 23enne David Berkowitz confessa tranquillamente i suoi delitti, fornendo ogni particolare. La polizia è certa che non si tratti di un mitomane, perché le sue impronte digitali corrispondono a quelle parzialmente lasciate su una delle tante lettere inviate dal Figlio di Sam. La pena di morte è stata abolita nello stato di New York, così, per i 6 omicidi e i molti ferimenti, alcuni dei quali gravissimi, il serial killer viene condannato a 364 anni di prigione.

In carcere, David Berkowitz si trasforma. Aiuta gli altri detenuti, sostiene le attività del cappellano, si iscrive all’Università. A un esorcista che viene a visitarlo, dice di meritarsi la prigione per tutto il male che ha fatto quando era posseduto dal Maligno. Invece, secondo i suoi psichiatri, aveva gravi problemi a relazionarsi con il mondo, in particolare con le donne. Comunque sia, ora sembra davvero cambiato. Il sito internet che David Berkowitz cura personalmente dal carcere, http://forgivenforlife.org/, si apre con lo slogan “La luce del mondo è Gesù”.



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Di Sauro Pennacchioli

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