COME SALVARE IL FRANCHISE GIURASSICO

Qui sotto una delle scene più epiche di Mad Max – Fury Road, forse il miglior film d’azione e avventura del decennio appena concluso. In una sola scena, c’è tutto quello che l’intera trilogia trevorrowiana conclusa con Jurassic World – Il dominio non è mai stata in grado di fare.

https://www.youtube.com/watch?v=p_kSs3w9pEI

 

Partiamo dalla premessa che non è necessario che ci siano altri episodi della saga giurassica, ma che alla fine ci saranno. E aggiungiamo la altrettanto ovvia premessa che quello che scrivo qui non sarà minimamente considerato. Sono quindi libero di esprimere senza vincoli le mie idee su una ipotetica prosecuzione di questa saga.

Cominciamo con quello che occorre eliminare dai film giurassici e che invece finora è stato purtroppo abusato.

 

Il fanservice

La dittatura della demagogia dei fan deve finire, perché uccide la fantasia degli autori, demolisce la consistenza narrativa delle opere e soprattutto è un concetto stupido e miserabile dal punto di vista cinematografico.
I fan non sono il fine di un film, semmai è vero il contrario. Un fan non è un portatore di diritti da esaudire, è solo un tizio che ha una passione eccessivamente emotiva verso un prodotto, e come tale va aiutato a moderarsi, non certo incentivato con piccole scemenze messe a caso. Soprattutto perché se l’opera è un capolavoro, chiunque, fan o non-fan, vorrà vederla.

 

La “marvelizzazione”

In un film con dinosauri, non puoi avere protagonisti che agiscono come supereroi, perché allora riduci i dinosauri a niente altro che grossi elefanti e grossi leoni. Ciò che rende avvincente l’interazione tra uomo e dinosauri è che il fattore umano parte svantaggiato rispetto alla forza ancestrale della natura.
Se hai un uomo sovrannaturale che ammansisce dinosauri con la sola imposizione della mano (senza ungerti la giacca e la cravatta), nessun dinosauro sarà più una vera minaccia naturale. Dinosauri e marvelizzazione non possono convivere.

 

Il family drama

Nessuno va a vedere un film con dinosauri al fine di sorbirsi disagi adolescenziali, traumi familiari e dissidi generazionali. Ci sono film apposta per quei temi. Qui noi vogliamo dinosauri e storie avvincenti con al centro i dinosauri. Basta con i marmocchi e con i genitori che stanno divorziando.

 

L’impegno ipocrita

A me pare una scemenza assoluta che un film con al centro i dinosauri voglia trasmettere un messaggio ecologista o ambientalista oppure anti-corporativo, o tematiche sociali o difendere la causa femminista infilando a caso degli accenni di questi temi.
Ciò non ha niente a che fare con la mia condivisione o meno di quei temi. Ma se voglio un film di impegno sociale, ci sono ottimi altri titoli e autori ben più capaci per quei discorsi. Infilare questi temi in un film con dinosauri è una marchetta per apparire “impegnati” senza esserlo, in realtà. Da evitare come la peste.

 

Bene, una volta chiarito cosa occorre eliminare per salvare questa saga, ecco alcuni spunti per migliorare il prodotto senza abbandonare l’anima centrale di un qualsiasi buon film giurassico.

 

I dinosauri

Sì, pare una stupidaggine, ma questo è il primo punto da ristabilire. I dinosauri devono tornare il centro del film, il senso del film, il motivo per cui vado al cinema. Voglio vedere dinosauri, tanti dinosauri, dinosauri realistici e dinosauriani, non mostri dinosauriani né dinosauri mostrificati.
I dinosauri sono animali eccezionali e straordinari, che non hanno bisogno di alcun artificio, orpello, ibridazione, manipolazione estetica o antropomorfizzazione per essere il fulcro di un buon film dinosauriano. I mezzi cinematografici attuali permettono di realizzare scene di massa, scene iperrealistiche, scene al tempo stesso epiche e spettacolari semplicemente mostrando i dinosauri per quello che sono.
Basta saperlo fare.

 

L’azione

I dinosauri non sono attori per trame psicologiche, per drammi esistenziali o per controversie verbali. Sono una forza della natura da scatenare per generare adrenalina e azione. I dinosauri corrono, i dinosauri saltano, i dinosauri scavano, i dinosauri attaccano, i dinosauri si difendono, i dinosauri caricano, i dinosauri abbattono, i dinosauri uccidono, i dinosauri ti uccidono.
Gli eroi non devono pontificare sulla natura delle cose, né struggersi in complicate argomentazioni sul senso della vita. I dinosauri non pontificano, i dinosauri non argomentano. I dinosauri sono enormi animali di un mondo dove l’uomo non è un elemento contemplato. C’è materiale a sufficienza per un sacco di ottime scene action pure.

 

Un mix di realismo e buon senso

I dinosauri non sono mostri, bensì animali, per quanto in molti casi degli animali molto speciali. Ergo, un dinosauro non può mai vincere contro la tecnologia umana del XXI secolo. Per questo, Michael Crichton aveva escogitato la sagace soluzione dell’isola-parco in cui salta la corrente elettrica, per creare un contesto claustrofobico nel quale, anche solo per una giornata, l’uomo non può vincerla facile contro il dinosauro.
Ogni qualvolta i seguiti si sono allontanati da questa saggia base, la saga è deragliata nel ridicolo, nel monster-movie e nel marvellismo. Pertanto, se vogliamo mantenere questo necessario bilanciamento tra umano e dinosauriano abbiamo solo due opzioni.

1 – Tornare sul contesto “piccola isola senza corrente elettrica”. Ma, in tal caso, abbiamo esaurito le idee.

2 – Trasformare il mondo intero in una “piccola isola senza corrente elettrica”. Ovvero, un seguito sensato della saga deve essere improntato sul filone “post-apocalittico”, dove qualche evento mondiale abbia portato l’umanità a perdere le sue armi vincenti, ovvero, un “medioevo post-apocalittico” con dinosauri, che possiamo chiamare “Mesozoico post-apocalittico”. Per quanto pacchiano possa sembrare, solo un seguito apocalittico in cui l’umanità è svantaggiata permette ai dinosauri di essere dei veri dinosauri senza risultare delle macchiette patetiche né dei mostri da fumetto.

 

La mia proposta è ambientare il seguito tra alcuni decenni nel futuro, meglio ancora alla fine del secolo. Il cambiamento climatico può essere un buon pretesto per un mondo inaridito, torrido e inospitale per la civiltà umana, più o meno collassata per qualche causa (guerre, inaridimento, fine delle risorse), e nel quale invece la biologia dei dinosauri risulta vincente, perché meglio adatta a condizioni torride, aride, povere di vegetali.
Ricordo a quelli che sono abituati fin da piccoli ai dinosauri nelle paludi, che i contesti tipici di molte associazioni a sauropodi sono proprio contesti semi-aridi. Ricordo a quelli poco pratici di dinosauri che il temibile ambiente popolato dalla triade CarcharodontosaurusSpinosaurusBahariasaurus era un ambiente arido con temperature torride, un inferno per molti di noi.
I dinosauri paiono perfettamente adatti a prosperare proprio in quegli ambienti più amati dalla cinematografia post-apocalittica: i deserti, le lande inaridite, le regioni torride.
Perché non unire le due visioni in una singola storia?

 

Credo che uno sceneggiatore intelligente, accompagnato da una buona consulenza paleontologica, possa produrre un film avvincente, appassionante e spettacolare, senza deludere né gli amanti della saga giurassica né gli amanti dei dinosauri accurati e realistici.

Bisogna provare.

 

(Da Theropoda).

 

 

 

Un pensiero su “COME SALVARE IL FRANCHISE GIURASSICO NELL’EPISODIO 7”
  1. Ottime idee! Bisognerebbe rilanciarle in qualche blog ammerigano, magari lassù nelle alte sfere qualcuno le ascolta.
    PS.
    >con la sola imposizione della mano (senza ungerti la giacca e la cravatta)
    Mi ha fatto sbellicare, +100 per Cau.

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