Cannon

Wallace Wood (Menahga, 1927 – Los Angeles, 1981) è considerato uno dei migliori disegnatori americani di sempre, conosciuto soprattutto con il nomignolo di Wally.
Cannon è il nome di un suo fumetto per adulti pubblicato tra il 1970 e il 1973 su Overseas Weekly, rivista settimanale pubblicata nella Germania occidentale tra gli anni 1950 e 1970 (quando la parte orientale apparteneva alla sfera politica sovietica), destinata al personale militare di stanza in Europa e di cui veniva prodotta anche una edizione per i soldati in guerra nel Vietnam.
In precedenza il personaggio era uscito nel 1969, in un solo albo autoprodotto nel formato comic book con un chiaro intento parodistico.

Canon
La prima versione di Cannon in formato comic book del 1969, con matite di Steve Ditko e chine di Wally Wood

 

Non sottostando all’autocensura del Comics Code, come i comic book destinati ai ragazzini, Cannon si permette un ampio margine di manovra nel mostrare la brutalità delle azioni, mentre con estrema facilità le donne restano senza un indumento addosso. Praticamente sempre.


Editoriale Cosmo 
ha da poco portato nelle librerie italiane l’ottimo volume che ristampa le avventure di Cannon, edito in America nel 2014 da Fantagraphics e ristampato quest’anno dopo essere stato out of stock.

Protagonista delle strisce è John Cannon, un agente della Cia catturato dai rossi che gli fanno il lavaggio del cervello per usarlo come sicario, poi salvato dall’intelligence americana e riprogrammato per essere un agente perfetto, feroce quando serve, fedele e assolutamente privo di emozioni.

Cannon
Le storie non contengono finezze particolari, vanno dritte al punto, anche per la loro natura di doppie strisce settimanali a puntate, ma risultano comunque piacevoli da leggere e non troppo ripetitive ancora oggi.
Quasi sempre le storie presentano una nazione nemica che medita un’azione contro gli interessi americani, alla quale gli Usa contrappongono il suo agente migliore. Cannon è la risposta americana alla più famosa spia con licenza di uccidere di tutti i tempi: James Bond, l’agente 007 del servizio segreto di Sua Maestà. Ma Cannon non ha certo la sua classe, che sostituisce con una buona dose di forza bruta. Sparatorie, azioni sempre al limite, esplosioni e tanto machismo.
Anche se, in realtà, il riferimento di queste storie sono le riviste d’azione per adulti realizzate in America per il pubblico maschile da prima della creazione di James bond.

Cannon
Quelle che non mancano mai sono le bellissime donne, che inevitabilmente cadono tra le braccia del superagente americano. Buone o cattive che siano non ha importanza, basta che si spoglino con estrema facilità. Magari all’inizio un po’ di straccetti ancora li indossano, ma si può stare certi che prima della metà dell’episodio li avranno persi: strappati dai rovi della giungla, scomparsi durante un’azione frenetica.
Per esempio Madame Toy, perversa agente cinese specializzata nella tortura e responsabile del primo lavaggio del cervello subito dal protagonista, è in topless praticamente a ogni apparizione.

Cannon
Sono storie destinate alla lettura veloce dei soldati costretti a non vedere le proprie fidanzate o mogli per lunghi periodi, bisognosi di qualcosa che li distragga e ne alzi il morale.

Torturato (nudo) da bellissime donne (nude), missioni sotto copertura, sparatorie, lotte con donne (nude), avventure di letto, inseguimenti, fughe nella foresta insieme a donne (che resteranno presto nude), morte, chirurgia facciale, azione e donne (nude)… Cannon resiste a tutto, supera tutto e vince tutto. Non si pensi però che si tratti di un fumetto comico, perché non c’è molto di divertente in queste storie.


Si può considerare Cannon una parodia, una sorta di anticipazione di personaggi come il recente Jimmy Bastard di Garth Ennis o l’edonista egocentrico, ma estremamente abile nel suo lavoro, Sterling Archer della serie televisiva animata Archer. Del resto Wally Wood è uno dei fondatori della rivista Mad, che sulla parodia ha fatto le proprie fortune. Ma forse “parodia” non è la parola esatta, essendo Cannon soprattutto un personaggio d’azione come il futuro Rambo del cinema.

I disegni sono semplicemente fantastici. Pur non avendo l’ampio respiro delle tavole dei comic book, le doppie strisce, illustrate con estrema dovizia, rappresentano un vero piacere per gli occhi.

Cannon
Del resto, Wallace Wood ha dimostrato la propria bravura nelle storie horror e fantascientifiche della Ec Comics e alla Tower Comics con i supereroi “bondiani” della Thunder, ma anche alla Dc Comics e alla Marvel: sua la caratterizzazione definitiva del costume  di Devel, nel numero dove l’eroe si scontra con Sub-Mariner (uno degli episodi del diavolo rosso più iconici).

La rappresentazione del corpo femminile di Wood è sempre elegante, ed è divertente vedere tutte le soluzioni che l’artista trova e sfrutta per inserire il massimo delle nudità possibili in ogni pagina, accompagnate da improbabili soluzioni atte a coprire i genitali nei full frontal totali. A questo proposito, sempre per Overseas Weekley, dal 1971 al 1974 ha disegnato anche le strisce di Sally Forth, un’eroina quasi sempre nuda e anch’essa di ambientazione militare (ne abbiamo parlato QUI – NdR).

Nel complesso non siamo di fronte al capolavoro, ma a uno spaccato della storia di un certo tipo del fumetto americano. Le storie sono comunque divertenti da leggere e le parti erotiche mai volgari.

Cannon
A impreziosire il volume, ci sono le storie del personaggio pubblicate sui due numeri della rivista “Heroes, Inc. Presents Cannon”, una delle prime pubblicazioni di fumetti indipendenti, usciti rispettivamente nel 1969 (quello in cui è apparso per la prima volta il personaggio) e nel 1976 e che vedono i disegni a matita di un altro mito e indiscusso maestro dei comics: Steve Ditko, il co-creatore dell’Uomo Ragno, con le chine di Wood.

Cannon
Cannon è epico trash allo stato puro, in una cornice artisticamente sopraffina. È come vedere un film di Russ Mayer sulla carta, invece che su pellicola. Parlando della striscia, l’autore disse: “Ha sesso, violenza e orrore, è un successo garantito!”.

Un volume imperdibile per gli estimatori del grande artista americano, che magari hanno conosciuto nei fumetti Marvel degli anni sessanta pubblicati da noi nel decennio successivo.
Sicuramente non per tutti. Se non si amano le pellicole di James Bond o Jason Bourne con più scene di nudo, è meglio lasciarlo perdere.

(Sull’attività di Wood alla Marvel e in altre case editrici si veda l’articolo di Giornale POP “Il realismo fumettoso di Wally Wood” – NdR).

Cannon
(Cannon, Fantagraphics, 2014)

Storia e disegni: Wallace Wood
con due storie di Steve Dikto

Editoriale Cosmo
pag. 296
bianco e nero
cartonato
2018

 

 

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