bruciore di stomaco

Il bruciore di stomaco (pirosi gastrica) è una sensazione fastidiosa che spesso si verifica in concomitanza con i pasti, specialmente quando si consumano cibi molto ricchi, preparati con molti ingredienti, speziati o fritti.
Il bruciore, infatti, è un sintomo correlato al reflusso gastroesofageo, cioè la risalita dei succhi gastrici che provengono dallo stomaco fino all’esofago. Circa un italiano su dieci soffre di questo disturbo, in particolare i soggetti con età superiore ai cinquanta anni.
Ma come combattere il bruciore di stomaco? La risposta non è univoca, dipende da persona a persona. In ogni caso, adottare dei piccoli accorgimenti a tavola permette di attenuare la problematica.

 

1.    Attenzione alla cottura

Uno dei suggerimenti è quello di fare attenzione alla cottura dei cibi. Chi soffre di reflusso gastroesofageo non deve considerare solamente cosa mangia, ma anche come lo prepara.
È bene optare per le cotture molto semplici: lessatura, bollitura, in padella a fuoco basso, oppure prediligere la cottura al vapore, o quella al forno. Da evitare, invece, gli alimenti fritti, oppure stracotti (per esempio i brasati).
Allo stesso tempo, però, bisognerebbe evitare anche gli alimenti completamente crudi, come i carpacci e la tartare.

 

2.    Prediligere i cibi a digestione veloce

Un altro importante consiglio è quello di evitare gli alimenti a lenta digestione, preferendo quelli che permettono allo stomaco di svuotarsi rapidamente, e impediscono, così, la risalita dei succhi gastrici.
Pertanto, è necessario ridurre la carne rossa, salumi ed insaccati, i formaggi stagionati, preparazioni con molto olio, burro o strutto o ancora particolarmente zuccherate.
Bisognerebbe anche eliminare gli alcolici, il caffè, la cioccolata calda, le spezie, che stimolano la produzione di acido gastrico. Persino il latte fa parte di questa categoria: anche se a primo impatto potrebbe alleviare il disturbo, un consumo continuativo potrebbe peggiorare la situazione.

 

3.    Non mangiare fuori orario

Anche mangiare fuori orario può causare problemi digestivi. L’organismo è regolato dal cosiddetto orologio biologico, che stabilisce non solo i ritmi del sonno ma anche quello dei pasti.
Uno stile di vita particolarmente frenetico, spesso causa slittamenti degli orari di pranzo e cena, ma mangiare particolarmente tardi, specialmente di sera, influisce negativamente sulla digestione.
Una soluzione potrebbe essere quella di mangiare carboidrati durante la giornata ed evitarli di sera, preferendo alimenti più leggeri e proteici.

 

4.    Piccoli pasti ma frequenti

Mangiare in grandi quantità durante tutta la giornata è una delle cause principali del reflusso gastrico. Gli esperti consigliano di mangiare di meno, ma più volte al giorno.
Questo perché le piccole quantità di cibo ingerite ad intervalli regolari permettono allo stomaco di non sovraccaricarsi, ma allo stesso tempo di non sentirsi a digiuno per un tempo prolungato.
L’accorgimento permette anche di anticipare l’orario della cena, così da potersi mettere a letto quando sono trascorse già alcune ore dal pasto. La posizione orizzontale, infatti, favorisce la risalita dei succhi gastrici.

 

5.    Masticare con calma

Infine, gli esperti consigliano anche di prestare attenzione al tempo di masticazione per prevenire eventuali fastidi.
Sono da evitare i pasti veloci: bisogna prendersi del tempo e consumare la portata in almeno 25 minuti, lasciando che sia lo stomaco a regolare i tempi. Inoltre, gli esperti raccomandano di masticare il cibo circa 30 volte.

 

 

 

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