Black Panther è stato il 18esimo film del Marvel Cinematic Universe. Uscito nel 2018 è stato candidato all’Oscar come miglior film e ha ricevuto notevoli premi e consensi di pubblico e critica.

Rocky III è il terzo capitolo della fortunata saga del pugile italoamericano creato da Sylverster Stallone, quarto film di maggiore incasso nel 1982, con la celebre “The eye of the tiger” come colonna sonora.

Questi due film, apparentemente diversi e usciti a ben 36 anni di distanza, presentano in realtà molti punti in comune.

IL VIAGGIO DELL’EROE

Premessa doverosa: troverete almeno altri 100 film con molti elementi in comune a questi due. La loro struttura narrativa si basa sullo schema del “viaggio dell’eroe” di Jospeh Campbell, secondo cui questo tipo di storia hanno gli stessi meccanismi che prevedono la chiamata all’avventura, la caduta, l’incontro con un mentore, il cambiamento interiore e il ritorno.

Quindi ciò che vale per Black Panther e Rocky III può valere per tantissimi altri racconti, specie se di genere sportivo che prevedono un primo incontro e la successiva rivincita.

Inoltre, buona parte delle idee di Black Panther sono tratte da fumetti Marvel antecedenti al film di Stallone, scrItte da Don McGregor e da Jack Kirby rispettivamente nel 1973 e nel 1977, ben prima di Rocky III.

Tuttavia la presenza del regista Ryan Coogler e dell’attore Micheal B. Jordan sia nel film sull’eroe della Marvel sia nello spin off di Rocky, ovvero Creed, ci fanno pensare a una possibile ispirazione o comunque a una sorta di “cerchio che si chiude”.

Vediamo insieme in cosa i due film presentano similitudini

ATTO I: L’ASCESA DEL RE

In Rocky III “lo Stallone Italiano” è alle prese con la fama: ha vinto la corona dei pesi massimi battendo Apollo Creed nel film precedente, e oggi è un personaggio al picco della fama: firma autografi, fa pubblicità, appare come ospite in tv, posa per riviste di tutto il mondo, guadagna milioni di dollari e vive in una lussuosa villa.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



Nella prima parte del film combatte con un avversario imponente e provocatore, il wrestler Thunderlips (Hulk Hogan), con cui si batte in un evento di beneficenza e a cui strappa un pareggio al termine di un bizzarro incontro finito pacificamente.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



In Black Panther, T’Challa vive un momento simile. Dopo la morte del padre in un attentato terroristico in Captain America: Civil War, eredita il trono del Wakanda, nazione africana tecnologicamente avanzatissima dell’universo Marvel, oltre al titolo e ai poteri di Pantera Nera, eroe nazionale protettore del popolo. Viene amato da tutte le tribù, lodato dalla madre e dalla sorella Shuri e si riconcilia con l’ex amante Nakia.

Anche T’Challa deve combattere contro un avversario imponente e provocatore, M’Baku della “tribù del gorilla”, durante la cerimonia per l’incoronazione. Ne nasce un combattimento che vede il nostro eroe uscire vincitore in modo piuttosto agevole.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



La prima cosa che T’Challa fa nei panni di Pantera Nera è dare la caccia a Ulysses Claw, trafficante d’armi che ha rubato il prezioso vibranio, un metallo che si trova solo in Wakanda, e riesce nel suo intento catturandolo in Corea, avendo successo dove suo padre aveva fallito.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



Allo stesso modo, in Rocky III il protagonista difende il titolo per ben 10 volte contro avversari provenienti da tutto il mondo, e la sua città gli dedica una statua sopra la celebre scalinata che porta al museo di Philadelphia.

Insomma, entrambi gli eroi ci vengono presentati come trionfanti e all’apice del loro successo: cosa può andare storto?

ATTO II: L’ARRIVO DEL RIVALE E LA CADUTA

Per entrambi il destino ha in serbo ancora una sfida, rappresentata dall’arrivo sulla scena di un nuovo rivale. In Rocky III si tratta del pugile di Chicago Clubber Lang, un possente afroamericano con il taglio dei capelli alla mohicana che lo sfida pubblicamente accusandolo di essere un vigliacco che sfugge alla sfida.

Rocky infuriato accetta la sfida contro la volontà dell’allenatore Mickey, che ritiene Lang un avversario troppo forte per il suo pupillo. Il quale, dopo aver difeso il titolo contro avversari su misura (a sua insaputa), avrebbe perso “la fame” di vincere.

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Allo stesso modo nella vita di T’Challa arriva Erik Killmonger, un sicario afroamericano che fa prima evadere Klaw, catturato da Pantera Nera con tanta fatica, per ucciderlo e portarne il corpo in Wakanda. Al cospetto del re, Killmonger rivela di essere anch’egli un wakandiano, per di più di sangue reale: egli è in realtà N’Dajaka, figlio del fratello del padre di T’Challa e quindi suo cugino. Suo padre venne ucciso proprio dal padre di T’Challa in quanto traditore, tutto sotto gli occhi di Zuri, sacerdote wakandiano vicino alla famiglia reale.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



Per questo motivo Killmonger sfida apertamente Pantera Nera in un incontro per il trono. Anche T’Challa viene consigliato da Zuri e dalla famiglia di non accettare la sfida, ma il suo onore lo spinge al combattimento.

Sia Rocky sia Pantera Nera affrontano l’incontro con il cuore pesante e senza la giusta concentrazione. Rocky perché vede il proprio manager Mickey venire colto da un infarto pochi minuti prima di salire sul ring a causa di uno spintone ricevuto proprio da Lang. Invece T’Challa sente il senso di colpa verso il cugino, reso orfano e abbandonato in terra straniera dal suo popolo.

La lotta non va come previsto: in Rocky III e in Black Panther il protagonista viene sconfitto dall’avversario in modo brutale. Così il Wakanda e il mondo della boxe finiscono per avere un nuovo re.

BLACK PANTHER È UGUALE A ROCKY III



Entrambi i protagonisti, inoltre, perdono la loro figura paterna. In quanto Mickey muore negli spogliatoi e Zuri viene pugnalato da Killmonger durante l’incontro.

Dunque sia lo Stallone Italiano sia Pantera Nera si vedono spodestati da un rivale più agguerrito, che li lascia senza la vecchia guida e senza più fiducia in sé stessi.

Chi potrà aiutarli a risalire?

ATTO III: L’AIUTO DEL RIVALE, L’ACCETTAZIONE E LA RISALITA

Qui i due film presentano alcune differenze: sebbene affrontino le stesse tematiche lo fanno attraverso punti di vista differenti.

In Black Panther ci si concentra sui cambiamenti radicali messi in atto da Killmonger come nuovo re del Wakanda, mentre T’Challa è dato per morto da tutti.

In Rocky III, invece, Clubber Lang viene messo da parte e ci si sofferma sullo stato d’animo di Rocky, la sua voglia di mollare e la sua tristezza.

A questo punto entrambi i personaggi ricevono l’aiuto inaspettato di un rivale. T’Challa viene recuperato dalle acque del fiume in cui era stato gettato nientemeno che da M’Baku, colui che lo aveva sfidato a inizio film, mentre Rocky ottiene l’aiuto da parte di Apollo Creed, il campione a cui proprio Rocky aveva soffiato il titolo.



Sia Creed sia M’Baku danno ospitalità ai due eroi e alle loro famiglie. Creed fa da allenatore a Rocky, insegnandogli nuove tecniche di combattimento, e M’Baku fornisce a T’Challa un esercito per potersi riprendere il trono.

Entrambi i protagonisti devono prima fare pace con sé stessi, e accettare la realtà dei fatti. Attraverso un confronto con la moglie Adriana, Rocky afferma per la prima volta che ha paura, perché non è più sicuro delle proprie capacità, dopo aver appreso di avere combattuto per anni contro avversari non eccezionali.



Attraverso l’ingerimento dell’erba a forma di cuore, che gli fornisce i poteri di Pantera Nera, T’Challa ha una visione di suo padre, che prima venerava e idolatrava, e che adesso ritiene non più tanto impeccabile in quanto ha abbondato un bambino, lasciandolo orfano pur di proteggere i segreti della sua nazione.

Ritrovata la propria serenità, Rocky completa l’allenamento con Apollo mentre T’Challa, con i poteri rigenerati, torna a indossare il costume da Pantera Nera. Per entrambi all’orizzonte si profila un nuovo scontro contro chi li ha spodestati.

ATTO IV: LA RIVINCITA E IL RITORNO

Rocky affronta nuovamente Clubber Lang, il quale è sicuro di poter battere facilmente il rivale come la volta precedente, ma il nuovo stile di lotta adottato da Rocky, appreso da Apollo, si rivela essere efficace. Rocky lascia prima sfogare l’avversario per farlo rimanere senza fiato, quindi ne approfitta per infliggergli un clamoroso ko, recuperando il titolo che gli aveva strappato.



Pantera Nera e l’esercito di M’Baku attaccano Killmonger, in procinto di scatenere la guerra contro le nazioni occidentali. I due cugini possono battersi nuovamente, ma stavolta a vincere è T’Challa, che riesce a pugnalare Killmonger. Quest’ultimo rifiuta le cure in modo da poter morire come “uomo libero”.



I protagonisti di Rocky III e di Black Panther ce l’hanno fatta, sono riusciti a riprendersi ciò che era loro e che gli era stato sottratto.

È tempo di ripagare i debiti: Rocky concede ad Apollo un terzo match, stavolta a porte chiuse, mentre T’Challa decide di comprare il palazzo dove è cresciuto Killmonger e farne un centro per gli aiuti umanitari.



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