Batman Last Knight

Batman Last Knight on Earth inizia in modo piuttosto classico, con una voce fuori campo mentre l’uomo pipistrello è intento a indagare per le strade di una Gotham buia e piovosa.

Capiremo ben presto che le cose non sono così definite come sembrano, qualcosa di molto diverso dal solito è in atto: Bruce Wayne si sveglia nel manicomio di Arkham e i presenti lo trattano come se fosse pazzo, è molto giovane e, soprattutto, non è mai stato Batman.

 

 

Da questo incipit prende il via una storia divisa in due tronconi. Una che vede Batman vagare per un mondo devastato, cercando di capire cosa ha portato alle catastrofiche condizioni in cui versa la Terra. Nell’altra, Bruce Wayne è rinchiuso in manicomio e cerca di capire quale sia il suo passato e chi sia veramente.

La storia di Scott Snyder appartiene alla linea Black Label, di conseguenza non è legata alla continuity dei personaggi Dc Comics. Un Elseworld che rimanda ai film postapocalittici nello stile di Mad Max e che, allo stesso tempo, si può anche dire “figlio” del passato di Snyder come scrittore sulle testate di Batman.
La divisione in più capitoli consente all’autore di creare dei “miniepisodi” dotati ognuno di un suo svolgimento preciso e un proprio “carattere emotivo”, una catena di eventi che all’apparenza sembrano essere privi di speranza alcuna, tutti però confluenti in un’unica storia. Snyder innesca un senso di mistero lasciando che il lettore scopra quanto successo nello stesso momento di Batman/Wayne.
E dov’è Superman? Tornerà? Le domande non mancano e le risposte arriveranno certamente nel corso dei prossimi numeri della miniserie. Sono abbastanza sicuro di questo, come lo sono del fatto che lo scrittore newyorkese ci sorprenderà ancora (e ancora…), e magari spiegherà anche meglio il motivo per cui il mondo è impazzito e i supereroi sono stati sconfitti.

Sempre sfolgoranti i disegni di Greg Capullo. La sua capacità di descrivere il mondo della storia è magistrale. Il mondo postapocalittico in cui si muove Batman trasmette una sensazione desolata che attanaglia. Ok… se non contiamo la testa senza corpo del Joker che si porta dietro e con la quale parla.
Allo stesso modo, quando ci viene mostrato Bruce Wayne, la sensazione di disagio e paura legata alla sua condizione di recluso in manicomio sembrano reali così come le scene con Alfred, che riescono a far traspirare, in ogni momento e inquadratura, la disperata sofferenza dei due personaggi.
Ad affrescare il mondo opprimente e asfissiante di Batman Last Knight on Earth ci sono anche gli inchiostri di Jonathan Glapion e i colori di Fco Plascencia, con una precisa scelta dei toni per delineare con precisione i vari momenti.

Scott Snyder e Greg Capullo ci presentano un nuovo capitolo di Batman che ha il sapore della “summa” di tutto il lavoro che i due hanno condiviso sul personaggio a partire da New 52.
Batman Last Knight on Earth è un capolavoro. Almeno lo è questo primo numero.
Un fumetto che riesce ad alterare tutto quanto conosciamo dell’Universo DC Comics e lo fa in un modo assolutamente credibile.

 

Giudizio finale: Devastante!

 


Batman Last Knight

 

Batman Last Knight on Earth n. 1 di 3

storia: Scott Snyder
disegni: Greg Capullo
chine: Jonathan Glapion
colori: Fco Plascencia
lettering: Tom Napolitano

Dc Comics
pag. 64
formato prestige
colore

n. 1
29 maggio 2019
3 numeri bimestrali

 

Il fumetto è attualmente disponibile solo in edizione originale in lingua inglese (molto probabilmente verrà pubblicato in Italia da RW Lion).

Un pensiero su “BATMAN LAST KNIGHT, L’ULTIMA AVVENTURA”
  1. Interessante. Bruce Wayne che si risveglia in manicomio potrebbe essere una citaz della storia Masks ( numeri 39/40 di Legends of the Dark Knight primo volume ) in cui Bryan Talbot ipotizza che Wayne sia un clochard alcolizzato che crede di essere un vigilante mascherato. Tradotta da noi la prima volta nel numero 5 della collana Leggende di Batman della Play Press. Non mi ricordo tutto, ma mi sembra che Mamma DC impose a Talbot una tavola che rendeva il tutto un tentativo dei soliti cattivoni di far impazzire Bats quando la intenzione del cartoonist inglese era di raccontare proprio la storia di un beone barbone che sviluppa un batverso per scendere a patti con una realtà intollerabile.

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