Se pure non si fa parte della cerchia dei suoi ammiratori, bisogna ammettere che l’australiana Margot Robbie in questo momento è con ogni probabilità l’attrice più in vista del cinema americano, per le qualità che la contraddistinguono e la quantità di film che interpreta. Tuttavia a caratterizzarla è anche la mediocre filmografia e non è certo il grande successo di pubblico di Barbie a poterne alzare il livello. Senza parlare dell’imminente Asteroid City, diretto dal sopravvalutato Wes Anderson.

Barbie e gli altri film con Margot Robbie



Non è un buon segno il fatto che il film migliore interpretato da Margot Robbie sia uno dei primi che la vedono protagonista. The Wolf of Wall Street (id.), diretto da Martin Scorsese, risale al 2013. Prima di allora la giovane attrice aveva partecipato a tre film e a qualche serie televisiva. In The Wolf of Wall Street Margot Robbie ha il ruolo di Naomi La Paglia, moglie di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio), un broker senza scrupoli.



Se si vuole capire come nel cinema americano ormai non si sappia più sceneggiare o girare la più semplice delle storie, The Legend of Tarzan va preso a modello. Nel film del 2016 diretto da David Yates, Lord Greystoke/Tarzan vive da tempo in Inghilterra ed è sposato con Jane Porter, una Margot Robbie ben poco in parte. Tarzan viene convinto a tornare in Congo e si trova a fronteggiare un militare che vuole impossessarsi delle risorse minerarie del paese. Mai un film su Tarzan è stato tanto privo di atmosfera e di senso dell’avventura.


Non è un granché nemmeno Suicide Squad (id.), realizzato nel 2016 per la regia di David Ayer. Terza produzione del Dc Cinematic Universe, narra le gesta di un gruppo di supercattivi assoldati dal governo degli Stati Uniti. Se non altro Margot Robbie ha modo di dar vita al miglior personaggio del film, Harley Quinn.


Nel 2017 Margot Robbie è la protagonista dello scombinato Tonya (I, Tonya), diretto da Craig Gillespie. Biografia della pattinatrice Tonya Harding, dopo un inizio discreto si concentra soprattutto sul rapporto tra Tonya e il marito violento. Per poi dirottare sulla vicenda giudiziaria che vide chiamata in causa la pattinatrice.
Tonya è il classico film apparentemente anticonvenzionale (come sostiene d’essere a un certo punto Tonya), che in realtà è scontato sia nel tema che nella struttura. Delle due ore di film si salvano solo i titoli di coda, con i filmati d’epoca (tra cui un’esibizione della vera Harding): dimostrazione della scarsa forza espressiva di certo cinema.


In C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time in Hollywood), del 2019, Quentin Tarantino attraverso le vicende di due attori di scarso successo tratta come al solito in maniera greve e plateale una vicenda talmente spaventosa (l’assassinio di Sharon Tate perpetrato dalla setta di Charles Manson) che avrebbe dovuto essere affrontata con bel altro approccio (o non essere affrontata affatto).
La rivista Rolling Stone, a proposito della partecipazione di Margon Robbie nel ruolo di Sharon Tate, ha scritto: “Se il film langue, la Robbie resta la sua carta vincente”. Ma è pur vero che Margot Robbie non ha nulla della delicata, ingenua morbidezza, tipicamente anni Sessanta, che era di Sharon Tate.


Margot Robbie torna nei panni di Harley Quinn una prima volta nel 2020 in Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (Birds of Prey and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn). La regia è di Cathy Yan.
Birds of Prey è un gruppo di eroine (Black Canary, Hunter e Renée Montoya) a cui si unisce Harley Quinn. Le quattro entrano in azione per sconfiggere il cattivo Roman Sionis. In un’intervista l’attrice lo ha definito un film femminista (lo stesso ha fatto ultimamente per Barbie).


Segue nel 2021 The Suicide Squad – Missione suicida (The Suicide Squad), a cui mette mano James Gunn. La squadra di supercattivi capitanata da Rick Flagg stavolta si reca in missione in un’isola sudamericana, controllata da un pericoloso dittatore che imprigiona Harley Quinn. Gunn dilapida il credito guadagnato con Guardiani della Galassia girando (male) un’interminabile sequela di combattimenti e senza nemmeno andare a segno con le scene umoristiche. Finendo oltretutto per rovinare definitivamente il personaggio di Harley Quinn.



Non era facile fare peggio di Tarantino, ma il pretenzioso Damien Chazelle c’è riuscito. Babylon, uscito nel 2022, ha qualche punto in comune con C’era una volta a… Hollywood. Una parte del cast principale (oltre a Margot Robbie, Brad Pitt come protagonista maschile), il tentativo di ricostruire un’epoca cinematografica (in questo caso la Hollywood degli anni Venti) e l’ambizione spropositata.




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