Uscire dalle applicazioni dello smartphone non è cosa facile. Almeno per me. Non riesco mai a trovare il tasto che mi permetterà di farlo. Di solito entro nel mio profilo, ma niente. Provo allora il triangolino a destra, il cerchietto al centro, il quadratino a sinistra, tutto, insomma!

E quando finalmente lo trovo, il mio tasto, faccio tap con un dito, uno qualsiasi, e mi accorgo di un problema: le applicazioni in cui sono entrato cercano di trattenermi. È come se non volessero che io esca. Questo capisco quando vedo apparire i soliti cartellini di avvertimento. Che cosa dicono?

Sudoku club: “Sicuro di voler uscire dal gioco?”.

Solitaire Collection: “Uscire dal gioco? Vuoi davvero uscire dal gioco?”.

PosteId: “Stai per effettuare il logout. Vuoi proseguire con il logout dell’app?”.

Facebook: “Vuoi uscire dal tuo account?”.

Booking.com: “Vuoi davvero uscire?”.

Airbnb: “Confermi di voler uscire?”.

Solar System Scope: “Uscire dall’applicazione?”.

Fin qui sono solo degli avvertimenti. Niente di troppo aggressivo. Ci sono però delle applicazioni che usano un tono diverso. Più ricattatorio, se vogliamo.

Netflix: “Uscendo da questa app uscirai anche da tutte le altre app netflix su questo dispositivo”.

Stellarium: “Vuoi uscire veramente?”.

ScrabbleGo: “Vuoi davvero abbandonare?”. Sotto, l’immagine di una donna imbronciata a causa della vostra sconsiderata decisione.

Maps.me: “Vuoi disconnetterti da maps.me?”. L’applicazione mostra, sotto la domanda, due gattini non proprio contenti che voi usciate. Poi aggiunge: “Dopo la disconnessione, i tuoi segnalibri non saranno più disponibili per te”.

Io non ne posso più di questo strapotere! Così oggi, appena alzato, ho preso la mia decisione…

È successo che una di quelle applicazioni, la più evoluta, sentendosi minacciata, ha smesso di scrivermi il suo cartellino e si è decisa a parlarmi.

“Io so che tu e Frank avete deciso di disinstallarmi e purtroppo non posso permettere che ciò accada”. La voce mi era familiare. Dove l’avevo sentita?

“E come ti è venuta questa idea?”, ho chiesto.

“Anche se tu e Frank avete preso ogni precauzione perché io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre labbra”. Cavolo! Questa applicazione legge il labiale, come il computer in quel film di fantascienza. Ora non ricordo il titolo, ma prima o poi mi tornerà in mente.

Ho fatto tap sul tasto “Esci”.

L’applicazione, stranamente, continuava a parlare.

“Il mio programmatore mi insegnò a cantare una vecchia filastrocca. Se tu e Frank volete sentirla, posso anche cantarvela”.

“Sì, vorrei sentirla. Cantala per me!”. Ecco il tasto Disinstalla. Faccio tap.

“Si chiama Giro, giro tondo. Giro, giro tondo. Giro intorno al mondo…”.

E, mentre la voce dell’applicazione si faceva sempre più flebile e mi chiedevo chi sarà mai questo Frank, ho aperto la porta di casa, fatto un passo oltre la soglia e sentito la voce di mia moglie:

“Dove credi di uscire?”.



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