L’uscita del film-documentario Diva!, tratto dall’autobiografia di Valentina Cortese, fornisce lo spunto per una riflessione. Fino alla fine degli anni novanta ci sono stati in Italia alcuni tentativi di rilanciare la figura della diva cinematografica. Tutti più o meno falliti, perché il cinema funzionava ormai in sinergia con il piccolo schermo e, come fece capire poco prima della sua morte Dino De Laurentiis, la televisione finisce per soffocare qualsiasi forma di nascente divismo.

Sta di fatto che negli ultimi anni del Novecento qualche attrice, in misura minore rispetto a quelle del passato, è stata (magari per poco tempo) sfiorata dall’aura della diva. Tra queste senza dubbio Anna Falchi, forse perché dotata di caratteristiche fisiche che hanno sempre fatto presa sul pubblico: bionda, alta, prosperosa e, oltretutto, con un’origine nordica che ne ha aumentato il fascino.
Nella filmografia della Falchi l’elemento divistico (e nostalgico/rievocativo in sovrappiù, se vogliamo) s’innesta in un certo senso concretamente, attraverso due opere, per la verità poco fortunate, uscite nel giro di pochi anni. In Celluloide (1995), di Carlo Lizzani, ambientato durante la lavorazione di Roma città aperta, la Falchi interpreta Maria Michi, un’attrice lanciata da Rossellini. Invece Giovani e belli (1996), diretto da Dino Risi, avrebbe dovuto essere il rifacimento di un classico della commedia all’italiana, Poveri ma belli, sempre di Risi. Progetto poi modificato per problemi di diritti. Resta l’intento di proporre la Falchi come la nuova Marisa Allasio.

Anna Kristiina Palomäki Falchi è nata a Tampere, in Finlandia, nel 1972, da madre finlandese (di professione indossatrice) e padre italiano, ma si trasferisce con i genitori nel nostro paese alla fine degli anni settanta. Diciassettenne, arriva seconda al concorso di Miss Italia e vince la fascia di Miss Cinema.

Nel 1992 viene scelta per interpretare lo spot della Banca di Roma. Non una pubblicità qualsiasi, tuttavia, poiché a dirigerla è nientemeno che Federico Fellini. Anche se si tratta di un’apparizione di pochi secondi, per la Falchi si tratta di un’occasione unica. Difficilmente a una giovane attrice capita di esordire davanti alla macchina da presa di uno dei più grandi maestri del cinema. Protagonista di questo breve capolavoro è Paolo Villaggio.

La Falchi debutta al cinema nel ruolo di Irene, la fidanzata del protagonista nel film di Marco Risi Nel continente nero (1992), interpretato da Diego Abatantuono e Corso Salani. I produttori Mario e Vittorio Cecchi Gori puntano molto sul suo aspetto, e infatti l’attrice esordiente ha subito modo di mostrare il fisico statuario in un paio di scene.

https://www.youtube.com/watch?v=JxoT2N78nVk

Del 1993 è Anni 90 – Parte II, un film a episodi con cui Aurelio De Laurentiis e il regista Enrico Oldoini bissano il successo di Anni 90 (1992). Anche in questo caso l’immagine sexy e disinibita della Falchi la fa da padrone. L’episodio di cui è protagonista, intitolato Don Buro, è ambientato nel mondo del cinema hard. Lola, una giovane paesana, è scappata in città dove ha intrapreso la carriera di attrice porno. Il prete del titolo, interpretato da Christian De Sica, la raggiunge per salvarla dalla perdizione.

Dei cinque film che la Falchi gira nel 1994 i più interessanti sono il noir, purtroppo inedito in Italia, L’affaire, diretto da Sergio Gobbi, in cui recita al fianco di Robert Hossein e F. Murray-Abraham, e l’horror di Michele Soavi Dellamorte Dellamore, tratto dal bel romanzo omonimo di Tiziano Sclavi (il creatore di Dylan Dog). Una vicenda di zombi molto particolare, crepuscolare e malinconica, in cui il guardiano di un cimitero se la deve vedere con i morti che risorgono. Coniugando in maniera forse priva di sottigliezze il classico binomio eros e thanatos, Soavi cerca di valorizzare il sex appeal della Falchi, che regala ad alcune sequenze di Dellamorte Dellamore una tensione erotica non comune.

Cliccare qui per vedere il video di “Dellamorte Dellamore”

Un altro film a episodi, riuscito solo in parte, è Miracolo italiano, del 1994. Sempre diretto da Oldoini, vede l’attrice nell’improbabile ruolo di un transessuale (o presunto tale, non viene chiarito). Al suo fianco un cast piuttosto divertente di attori toscani, tra cui Leonardo Pieraccioni e Carlo Monni.

Nel dicembre del 1994 esce il film, prodotto dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis, che ha realizzato il maggiore incasso tra quelli interpretati da Anna Falchi. S.P.Q.R. 2000 e ½ anni fa di Carlo Vanzina, ambientato nell’antica Roma, vede Massimo Boldi nei panni di un magistrato che cerca di incastrare il senatore corrotto Christian De Sica. La Falchi indossa con una certa disinvoltura i panni, ridotti ma neanche troppo, di una Poppea dal forte accento romagnolo.

https://www.youtube.com/watch?v=sBjFmkVQ0gA

Pochi anni dopo l’esordio cinematografico la Falchi si fa tentare dalle sirene televisive. Nel 1995 viene scelta per affiancare Pippo Baudo al timone del Festival di Sanremo. L’altra presenza femminile è la bruna Claudia Koll. Nel 1996 sempre Pippo Baudo la vuole come presentatrice del quiz Luna Park. In seguito partecipa all’edizione del 1998-99 di Domenica In, dove si esibisce anche in canzoni e balletti.

https://www.youtube.com/watch?v=0ij8MhiNSPw

Nel 1998 entra a far parte del cast di Paparazzi, non troppo consueto prodotto natalizio targato nuovamente Filmauro. Costruito con una struttura sostanzialmente a episodi e diretto dallo specialista Neri Parenti, vede all’opera cinque paparazzi (tra cui Boldi, De Sica e Abatantuono), che escogitano ogni tipo di stratagemmi per riuscire a realizzare scoop fotografici con personaggi famosi. La Falchi interpreta se stessa in procinto di sposarsi. Nonostante sia protetta da alcune guardie del corpo, i paparazzi riescono nel loro intento.

https://www.youtube.com/watch?v=ms5AXDbz82E

Di nuovo i cosiddetti vip sono al centro dei vari episodi di Body Guards – Guardie del corpo (2000), ancora una produzione De Laurentiis per la regia di Parenti. Questa volta però i protagonisti sono tre ex carabinieri che, espulsi dall’Arma, decidono di riciclarsi come guardie del corpo. Ovviamente ne combinano di tutti i colori. La Falchi, impegnata in un servizio fotografico, incarica Paolo (Massimo Boldi) di proteggere la sua cagnolina Camilla.

Tanto per cambiare, nel 2008 la Falchi è protagonista di un episodio della commedia balneare di Carlo Vanzina Un’estate al mare. Interpreta Cosima, violinista amante di un ragioniere (Ezio Greggio), sposato con un soprano extra-large. Non si va oltre una fiacca riproposta di alcuni clichés, a cui Vanzina non riesce a imprimere il ritmo farsesco che servirebbe. Oltretutto gli spunti da commedia sexy vecchio stile sono realizzati con il freno a mano tirato, cosicché la Falchi esibisce solo un casto bikini.

https://www.youtube.com/watch?v=HKAtxqL5ySk

L’unico episodio azzeccato di Box Office 3D – Il film dei film (2011), maldestra parodia firmata Ezio Greggio, è guarda caso Twinight, uno dei due in cui compare Anna Falchi (l’altro prende in giro Harry Potter). L’idea del trailer di un film horror in 3D, in cui l’attrice è circondata da mostri, non è male. C’è persino spazio per una doccia alla Psycho.

https://www.youtube.com/watch?v=ezb2k4mBV3k

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