Gemma, talentuosa illustratrice, esasperata dalle continue intromissioni della ex moglie e dei figli del neo-marito Charles, più vecchio di lei, accetta di trasferirsi con lui in un paesino di campagna lontano da Londra: Belville, nella regione francese della Normandia.

Gemma è affascinata dallo stile di vita della campagna francese, della sua semplicità fatta di cordiale vicinato, profumi e cose vere. Uno stile molto diverso dalla vita precedente nella metropoli londinese.

Ma la vita nel bocage , seppure affascinante, ha i suoi limiti: il vicinato è meno cordiale di quanto possa sembrare, l’autenticità si rivela abbastanza contraffatta, Charles perde il suo smalto e la noia non tarda a farsi sentire.

Gemma trova così un amante, Hervé, un ricco ragazzo dei dintorni.
Raymond Joubert, il panettiere del paese, è affascinato dalla bella inglese, nella quale vede la personificazione di Emma Bovary, la protagonista di Madame Bovary, il romanzo di Gustave Flaubert.
Diventa il cronista della sua vita amorosa e della sua decadenza, che porterà a un epilogo da cui nessuno uscirà illeso.

GEMMA BOVERY, TRA LETTERATURA E FUMETTO

Il rapporto tra letteratura e fumetto attraverso l’adattamento è ambivalente.
Nell’adattamento il fumetto rimane subordinato alla letteratura, ma, allo stesso tempo, non conformandosi alla relazione unilaterale tra opera (opera letteraria) e adattamento (fumetto) permette di riconsiderare i fatti narrati.

È importante non fermarsi alla “semplice” analisi letteraria, ma capire e fare proprio il linguaggio del fumetto, perché la questione non è dimostrare che i fumetti siano importanti e stimolanti al pari della letteratura, quanto invece evidenziare il loro contributo rispetto alla letteratura.
Infatti i fumetti si avvalgono della loro presunta marginalità per avvantaggiarsi della memoria culturale della letteratura, decostruendo i processi creativi e “stuzzicando” i suoi criteri culturali.

Gemma Bovery, come adattamento di Emma Bovary di Flaubert, interpreta perfettamente il rapporto arte-fumetto, costituendo una riflessione sul fenomeno (in questo caso da considerarsi più un meta-adattamento), dandoci la possibilità di vedere come il fumetto possa permettersi di nutrirsi della letteratura.

GEMMA BOVERY, TRA LETTERATURA E FUMETTO

Posy Simmonds non è un’autrice nota nel nostro paese, probabilmente è anche una delle più sottovalutate del panorama fumettistico.

Oltre a Gemma Bovery (Hazard Edizioni, 2001), l’opera che l’ha fatta conoscere maggiormente, in Italia si trova solo la graphic novel del 2007 Tamara Drewe (Nottetempo, 2011). Entrambe le opere sono diventate film, rispettivamente nel 2014 e nel 2010.
Ci sono  poi un paio di storie brevi in volumi collettivi (e una lunga serie di vignette erotiche dedicate all’orsacchiotto Posy pubblicate negli anni settanta dalla rivista Eureka – NdR).

La limitata presenza delle sue opere in Italia è un peccato, perché l’autrice inglese, classe 1945, è una delle cartoonist più ispirate e capaci.

GEMMA BOVERY, TRA LETTERATURA E FUMETTO

Pubblicato sulle pagine del quotidiano inglese The Guardian e raccolto in volume nel 1999, Gemma Bovery è stato da subito accolto positivamente dalla critica, non solo di settore.

Come nel romanzo di Gustave Flaubert, la storia racconta di come la vita reale della protagonista venga sopraffatta e “sostituita” da quella dei suoi desideri, delle sue aspettative e dei suoi sogni.

Non segue la vita della protagonista in modo continuo ma si  concentra su alcuni momenti cruciali della sua vita. La “fedeltà” intellettuale dell’autrice inglese all’opera dello scrittore francese, che traspone nell’epoca moderna, porta la graphic novel a essere una rilettura puntuale del bovarismo di Flaubert.

Gemma pensa al suo “essere” esclusivamente in termini di stile, passando da uno all’altro a seconda del momento. Non sarà vittima della lettura di romanzi d’amore, ma di moderne riviste di moda e styling, affondando sempre più profondamente in intricate complicazioni economiche e sentimentali come il suo alter ego letterario.

Non bisogna fare l’errore di equiparare il fumetto a un’imitazione dell’opera, una “ripetizione” di ciò che è già stato detto. Posy Simmonds non si limita a ripetere Flaubert ma ne riprende il tema dell’imitazione, la passione, l’incapacità di controllarsi e la confusione tra vita e arte, sottoponendolo alla critica (anche feroce) del fumetto.

GEMMA BOVERY, TRA LETTERATURA E FUMETTO

Attraverso il furto di alcuni diari, lettere e altri documenti privati di Gemma, il panettiere Raymond Joubert, colto ex sessantottino, che prima di rilevare la panetteria appartenuta al padre ha avuto un passato lavorativo nell’editoria, ricostruisce la vita della giovane inglese trasferitasi a Belville dalla città.

Mischiando testo dattiloscritto dallo stesso Joubert a momenti scritti a mano da Gemma, avremo l’opportunità di gettare uno sguardo alla sua complicata vita sentimentale.
Faremo così la conoscenza della ex moglie del marito Charles e del suo amante Hervé. Anche di Patrick, critico culinario ex di Gemma.

È Joubert che da subito nota (e fa notare) la similitudine dei nomi tra la protagonista del dramma ottocentesco e quello della moderna inglese, non perdendo occasione per rimarcarne le somiglianza delle loro rispettive vicissitudini.

Joubert fantastica di poter controllare la vita della giovane inglese con ogni mezzo, arrivando a inviare a Gemma fotocopie con estratti di Madame Bovary. Anche lui è ossessionato dal romanzo e lei, nelle sue fantasie, diviene una proiezione della giovane protagonista.

Del resto è evidente come Joubert sia l’alter ego dell’autore del romanzo, cosa resa più stringente dall’assonanza tra i cognomi dei due: Flaubert e Joubert.
Il suo “disprezzo” nei confronti della protagonista delle sue fantasie è riconducibile direttamente a quello dello scrittore francese per il comportamento della protagonista del celebre romanzo.

Cosa che non impedisce a Joubert di invaghirsi di Gemma, provando gelosia e astio nei confronti dei suoi amanti.
Attraverso Joubert si legge la denuncia della società consumistica e dei suoi cliché, a cui Gemma finisce per aderire. La metafora economica, la denuncia dei comportamenti e dell’estetica che la società moderna “prescrive” per le donne, i cliché sessuali ai quali la donna si sottomette, aderendovi.

Tuttavia, non si può non vedere che anche Joubert è vittima dei modelli che denuncia. Tra l’altro, la sua posizione di spia e di lettore del diario ne fanno un voyeur, che non smette di compiacersi di fronte a fatti, anche molto intimi, della vita di Gemma.

La giovane inglese non è la bionda sciocca che Joubert pensa: se è soggetta agli imperativi della moda e dello stile, è anche vero che in più di un’occasione lancia un occhio critico sul dispotismo dell’apparenza di cui è (e siamo) vittima.

Stilisticamente Posy Simmonds gioca con gli schemi del fumetto, lavorando sulle tavole in modo molto duttile. Mischiando testi dattiloscritti e scritti a mano, con immagini e iconotesti. In un mix che dà vita a una combinazione particolarmente virtuosa.

I disegni a matita sono sontuosi. Descrivono perfettamente gli scenari e i personaggi, con una grande quantità di espressioni. Un disegno che nella sua finta semplicità è meravigliosa arte.

Le tavole sono costellate di note, cartine, elenchi e anche splendidi disegni eseguiti in stile vittoriano. Questo, contestualmente alle soluzioni testuali, apporta efficacia e ricchezza al realismo e alla narrazione.

Posy Simmonds si impadronisce dell’opera originale restituendo al lettore una rielaborazione attuale e rispettosa, nella quale inserisce tematiche attuali.
Nessuno è bianco o nero, circostanza che rende i personaggi umani e simpatici (chi più e chi meno). A dispetto dei loro caratteri, dei loro difetti e delle loro azioni non sempre cristalline.

I brani del diario di Gemma sono sinceri e, nonostante il suo comportamento abbastanza egoista, non si riesce a odiarla.

Ci viene restituito un personaggio autentico, una donna del ceto medio annoiata, con un marito indifferente. Intrappolata in una vita che non corrisponde alle sue aspettative e dalla quale non può sfuggire.
Ma vittima anche di una sua certa superficialità, che la porta spesso a invaghirsi di un’idea, salvo abbandonarla e disdegnarla dopo breve.
In fondo un comportamento molto umano in cui non è difficile identificarsi.

 

Nuvole di letteratura


Gemma Bovery
(Gemma Bovery, 1999)

storia e disegni: Posy Simmonds

traduzione: Sergio Rossi

Hazard Edizioni
cartonato
colore
pag. 112
cartonato
2001


 

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