I Thunderbolts sono un team relativamente recente della Marvel in cui la cui natura dei componenti è cambiata negli anni a seconda delle esigenze.

 

I THUNDERBOLTS ORIGINALI: LUPI VESTITI DA AGNELLI

Creati da Kurt Busiek e Mark Bagley nel 1997, i Thunderbolts si sono rivelati uno dei maggiori colpi di scena nella storia dei fumetti Marvel.
Durante gli eventi della saga di Onslaught la Marvel cerca di rilanciare i suoi titoli in crisi di vendite. Mentre Uomo Ragno e X-Men vanno per la maggiore, i personaggi classici come i Fantastici Quattro e i Vendicatori non riescono più a conquistare il pubblico.

Con uno stratagemma la Marvel fa sparire dalla linea narrativa principale questi eroi, per mandarli in un altro universo, dove farne una sorta di reboot a opera degli autori più in voga del momento, come Rob Liefield e Jim Lee.
Questa operazione, che anticipa di qualche anno la linea Ultimates, è chiamata “la Rinascita degli Eroi”.

Approfittando del fatto che sulla linea temporale classica si è creato un vuoto di gruppi non mutanti, Busiek e Bagley lanciano la prima formazione dei Thunderbolts su Incredible Hulk n. 449, dove vediamo apparire gli sconosciuti Atlas, Songbird, Mach 1, Meteorite e Techno, guidati dal patriottico Citizen V.

Il mese dopo il nuovo team d’eroi appare sul primo numero della loro serie regolare, dove nelle ultime pagine facciamo una scoperta scioccante: questi presunti nuovi eroi non sono altro che i Signori del Male, storici avversari dei Vendicatori, pronti a fingere di essere dalla “parte dei buoni” per conquistarsi il favore delle masse.

Atlas è Golia, Techno è il geniale Fixer, Meteorite la psichiatra malvagia Moonstone, Songbird la lottatrice Mimi Spaventia, Mach 1 altri non è che lo Scarabeo, storico nemico dell’Uomo Ragno, e Citizen V si rivela essere il famigerato Barone Zemo, nazista e rivale storico di Capitan America.

Kurt Busiek racconta come sia stato difficile mantenere segreta la vera identità dei personaggi con il reparto del marketing, che dovevano garantire la vendita dell’albo senza però rivelare il colpo di scena finale.

Thunderbolts n. 1 si rivela un successo di critica e pubblico: i lettori si trovano nelle condizioni di dover parteggiare per quelli che sono villains a tutti gli effetti, ma che per un motivo o per l’altro si trovano a combattere per la giusta causa. Kurt Busiek, impegnato su altri fronti, viene poi sostituito dallo sceneggiatore Fabian Nicieza.
La serie si concentra sul tema dell’eroismo e sulla psicologia dei personaggi, mai esplorata così a fondo fino a quel momento.

Se il colpo di scena del primo numero aveva stupito i lettori, un secondo colpo di scena avviene dopo Il Ritorno degli Eroi: quando i Fantastici Quattro e i Vendicatori fanno ritorno nella dimensione originale, Zemo rivela la vera natura criminale del team… ma l’essere stati trattati da eroi, il calore ricevuto dalla gente e il fare la cosa giusta ha convertito la maggior parte dei Thunderbolts. I quali si ammutinano al loro capo deponendolo e scegliendo di continuare a fare gli eroi.

Così gli ex Signori del Male diventano a tutti gli effetti un nuovo team di eroi, con una base tra le Montagne Rocciose del Colorado e un nuovo leader: l’arciere Occhio di Falco, Vendicatore storico e anch’egli ex criminale.

Nel 2003, con l’arrivo della saga Guerra Civile tra supereroi, che riguarda tutte le testate supereroistiche della Marvel, per i Thunderbolts arriva il primo cambiamento di formazione e, soprattutto, di stile narrativo.

 

I THUNDERBOLTS CACCIATORI DI EROI

Il primo cambio di rotta per il team avviene appunto durante la saga Civil War, che vede due fazioni di eroi contrapposte: una di ribelli guidata da Capitan America e una governativa gestita da Iron Man. È quest’ultimo a creare un team di ex criminali al proprio servizio.

Tenuti sotto controllo attraverso dei “naniti” del sangue, i Thunderbolts vengono mandati contro Cap e i suoi uomini durante la battaglia finale nel centro di New York.
Questa formazione di Thunderbolts è composta da alcuni dei peggiori elementi del Marvel Universe: Lady Deathstrike, Bullseye, Venom, Taskmaster, più Jester e Jack Lanterna, che però vengono eliminati dall’intervento del Punitore.

La squadra si scioglie quasi subito, ma alla Marvel piace l’idea di un team di criminali (veri, stavolta) che stanno “dalla parte giusta”.

Così su Thunderbolts n. 110 del 2007, a opera dello sceneggiatore scozzese Warren Ellis e del disegnatore Mike Deodato, va in scena una nuova squadra di Thunderbolts, composta da ex galeotti che, in cambio di una riduzione di pena, svolgeranno servizio per conto del governo. Il loro compito è quello di dare la caccia a tutti i supereroi che si sono opposti all’atto di registrazione obbligatorio voluto dalla legge.

A farne parte ci sono Moonstone e Songbird, a cui si uniscono Venom (alias l’ex Scorpione McGargan), l’Uomo Radioattivo (nemico storico di Thor), il figlio del Barone Struker, Andreas, nelle vesti di nuovo Spadaccino, Penance (ossia Speedball, l’eroe adolescente la cui sconsideratezza ha causato la tragedia che ha scatenato la Guerra Civile) sotto altra identità, più il letale Bullseye, la cui presenza è segreta in quanto il governo non può mostrare pubblicamente di far uso di un famigerato serial killer.


La cosa inquietante è che a coordinare la squadra è l’elemento più disturbato: Norman Osborn, ex Goblin e adesso uomo di punta del governo americano.

I nuovi Thunderbolts sono ufficialmente dei criminali con il distintivo, legittimati a dare la caccia ai paladini del bene il cui unico crimine è voler mantenere la propria indipendenza, senza doversi arruolare in qualche squadra governativa.

Questo insolito ribaltamento di ruoli è uno dei motivi del successo della serie, che ha il merito, tra l’altro, di delineare il nuovo Norman Osborn, spesso con le fattezze dell’attore Tommy Lee Jones e descritto come affetto da un disturbo bipolare, che prima lo rende freddo e calcolatore e poi incline a incontrollabili scatti d’ira.


I Thunderbolts hanno anche un ruolo chiave nel successivo maxi-evento Secret Invasion, in cui partecipano attivamente alla battaglia di Central Park, potendo fine all’invasione aliena quando Norman Osborn uccide Veranke, la regina degli skrull.

Questo dona a Osborn una popolarità inimmaginabile tra il pubblico, permettendogli di rivestire ruoli importanti. La nuova saga prende il nome di Dark Reign. Norman diventa il leader della organizzazione dello Shield (“scudo”) al posto di Tony Stark, e che ribattezza Hammer (“martello”) a simboleggiare un approccio più aggressivo. Anche i Thunderbolts subiscono un upgrade.

Tornando all’idea originale di Busiek, il nuovo sceneggiatore Brian Micheal Bendis dona ai Thunderbolts le identità di eroi nazionali ben noti al pubblico: così Moonstone diventa Ms Marvel, a Bullseye offre l’arco e il costume di Occhio di Falco, Venom adotta un aspetto simile a quello di Spider-Man, Daken assume ruolo e costume di suo padre, Wolverine, mentre Osborn ha l’ardire di indossare una delle armature di Iron Man dipinta con i colori patriottici di Capitan America, divenendo Iron Patriot.

La testata dei Thunderbolts cambia in Dark Avengers, dato il grande successo ottenuto dal film, ma di fatto sono i Thunderbolts solo con altre identità.

Il nome Thunderbolts in questo periodo, però, passa a una squadra secondaria, un team che compie azioni segrete per conto di Osborn. Il gruppo è formato, tra gli altri, dalla seconda Vedova Nera, Yelena Belova; il terzo Ant-Man, Eric O’Grady; il misterioso Flagello alias Nuke, il cyborg killer del governo americano creato su “Rinascita” di Frank Miller; e l’intangibile Ghost, personaggio ai più noto per essere il villain nel secondo film dedicato ad Ant-Man.

Ma con la caduta finale di Norman Osborn, anche i Thundebolts subiscono un inevitabile cambiamento.

 

I THUNDERBOLTS DI LUKE CAGE

All’indomani dell’insediamento di Steve Rogers al posto di Norman Osborn nel periodo chiamato The Heroic Age, viene istituita una nuova squadra Thunderbolts.
Preso a modello dal film Quella sporca dozzina, anche questo team è composto da ex galeotti in cerca di una seconda occasione di redimersi.

Stavolta, però, non sono guidati da un malvagio come Zemo o Osborn ma sono gestiti da due autentici eroi: Luke Cage, che li guiderà direttamente sul campo; e supervisionati da John Walker alias USAgent, in quel periodo indisposto a causa delle ferite causate proprio da uno scontro con i precedenti Thunderbolts.


Scritta da Jeff Parker, la serie vede dei criminali dall’etica più elastica rispetto alla squadra precedente, in un mix tra la squadra di Occhio di Falco e quella di Norman Osborn, diventando di fatto la “Suicide Squad” della Marvel, ossia un team composto da criminali sacrificabili in missioni pericolose.

Agli ordini di Luke Cage vediamo le solite Moonstone e Songbird, ormai titolari in quasi tutte le versioni del team, a cui si uniscono il Fenomeno, celebre avversario degli X-Men; Crossbones, ex braccio destro del Teschio Rosso; il già citato Ghost e Man-Thing, personaggio di una serie horror anni settanta che, grazie ai suoi poteri di teletrasporto, è il “mezzo” con i quali i T-Bolts si spostano.

Nuovi e vecchi personaggi si uniscono alla squadra nel corso della serie, che vede il team spostarsi in luogo e in largo per l’universo Marvel, inclusi i viaggi temporali e quelli in terre parallele.
Se i Thunderbolts di Jeff Parker in qualche modo proseguono una tradizione, il rilancio del 2012 offre al pubblico una nuova versione del team, di tutt’altro genere.

 

I THUNDERBOLTS DI RED HULK

A cura del team creativo Daniel Way (testi) e Steve Dillon (disegni), nel 2013 fanno il loro esordio i nuovi Thundebolts guidati da Red Hulk, che in realtà è il generale Thaddeus Ross, sopranominato “Thunderbolt” per il suo carattere irruento già dai lontani tempi di Stan Lee e Jack Kirby.

Sotto la gestione del generale “Thunderbolt” si riunisce una squadra composta per lo più da assassini, come Elektra, il Punitore, il mercenario chiacchierone Deadpool e il nuovo Venom, alias Flash Thompson.

Questa squadra differisce totalmente dalle incarnazioni precedenti, in quanto non risponde al governo e, per quanto i suoi membri siano personaggi dell’etica discutibile, sono tutti degli anti-eroi al servizio del bene.

L’unico vero criminale che si unisce alla squadra è il Capo, vecchio arci-nemico di Hulk arruolato da Ross nonostante il parere contrario del Punitore, decisamente poco incline a collaborare con i criminali.

Si tratta a oggi dell’unica squadra formata da personaggi stand alone.

Da allora la Marvel rilancia ciclicamente il titolo, a volte in forma di eroi (come la squadra guidata dal Soldato d’Inverno) a volte come sicari governativi (come quella vista agli ordini del sindaco Wilson Fisk, alias Kingpin, nella saga Devil’s Reign)

Oggi un nuovo team guidato da Occhio di Falco e formato per lo più da eroi “in erba” viene pubblicato dalla Marvel.

 

VECCHIO OCCHIO DI FALCO

Gli originali Thunderbolts sono i principali antagonisti della miniserie Vecchio Occhio di Falco, a cura dello sceneggiatore Ethan Sacks e disegnata dal nostro connazionale Marco Checchetto.

La storia, ambientata in un futuro alternativo dove i villain alleandosi hanno trionfato e conquistato l’America, vede un Occhio di Falco, ormai in procinto di perdere la vista, che vuole chiudere i conti con i suoi ex compagni, colpevoli di aver voltato le spalle ai supereroi e di essere tornati agli ordini di Zemo, contribuendo alla morte dei compagni, inclusa la Vedova Nera.

La storia è molto malinconica in quanto i Thunderbolts, al contrario del resto della comunità criminale, non ha prosperato nel nuovo mondo, ma vivono ai margini come reietti in preda ai rimorsi, in quanto hanno tradito più per paura che per avidità.
Ma questo non gli eviterà la vendetta dell’arciere.

Sacks e Checchetto sono bravi a mostrarci Atlas, Songbird, Mach-1, Moonstone e persino Zemo ridotti a dei paria.

 

 

PROSSIMAMENTE AL CINEMA

Un film sui Thunderbolts è stato annunciato ed è prossimo a uscire. La formazione non prevede nessun personaggio tratto dall’omonima serie a fumetti, ma sarà composta da alcuni personaggi dalla moralità “grigia” apparsi nel corso del Marvel Cinematic Universe, come il Soldato d’Inverno, la seconda Vedova Nera Yelena Belova e USAgent.

È un’ulteriore dimostrazione di come la Marvel punti sempre sul titolo Thunderbolts, a prescindere dalle sue incarnazioni.

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *