In oltre dieci anni di attività con il mio blog ho visto la blogosfera cambiare, e non può che essere così, essendo questo un mondo veloce e frenetico.
Cambiamenti di cui ti accorgi solo voltandoti indietro: vivendolo, il percorso potrebbe sembrare invece una costante naturale.
In oltre dieci anni di blogging ho imparato qualcosina, per fare in modo che un blog possa essere vitale. Ho imparato principalmente cosa non bisogna fare.

 

DOMINIO

È ovviamente preferibile un dominio proprio, ma in tal caso che sia dall’inizio. Cambiarlo in corsa, specie dopo tanti anni, non giova. La gente è abituata a seguirci a un dato indirizzo: non tutti aggiorneranno i loro feed reader e blogroll.
Oh, che poi anche se è preferibile un dominio proprio, ciò non è indicativo di qualità e professionalità.

 

MODULO COMMENTI

Evitate come la peste di allacciarvi per i commenti a Facebook o G+.
Pensate solo che quest’ultima piattaforma è già morta. Cosa succederà ai blog che lasciano commentare attraverso quel modulo?
Ah, per carità, evitate ancora di più robe come Disqus: i nostri blog, che siano Blogger-Blogspot o WordPress, danno possibilità di interazione senza problemi e con decine di opzioni diverse.

 

MODERAZIONE

Se potete, evitate la moderazione preventiva dei commenti.
A meno che non abbiate un blog pericolosamente seguitissimo e/o commentatissimo (per “pericolosamente” intendo gli spazi che trattano argomenti a rischio flame), la moderazione dovreste proprio eliminarla.
Per inciso, tranne quelli di personaggi famosi, non conosco nessun blog con problemi di flame, e lo spam viene filtrato automaticamente…
La moderazione preventiva uccide i dibattiti: aspettare chissà quanto per vedersi pubblicato il commento farà in modo che non si torni a leggere nemmeno la risposta. Inoltre, così facendo si precludono discussioni in tempo reale non solo con il padrone del blog, ma anche tra i lettori.

 

NOME E INDIRIZZO

Evitate di cambiare nome e indirizzo al blog.
Ok, cambiare nome è il male minore, perché comunque l’indirizzo è di fatto il link utile che si segue per arrivare su uno spazio web, qualunque sia il suo titolo.
E appunto, cambiare indirizzo disorienta i lettori: non tutti aggiorneranno i loro dati per venirvi a leggere ancora, in molti si perderanno.

 

APRIRE E CHIUDERE

Blog che aprono e chiudono, poi riaprono (magari ad altri indirizzi).
Altra cosa da evitare assolutamente, perché in un solo secondo perderemmo tutto ciò che abbiamo costruito fino a quel momento.

 

ESSERCI O NON ESSERCI

Inutile girarci intorno: un blog funziona quando il blogger è presente.
Presente in casa sua, presente in casa d’altri.
Non è un banale do ut des: è vivere la blogosfera e divertirsi con gli altri, fare rete, persino collaborare.
Se non siete presenti nemmeno sui vostri blog, oppure postate con ritmi che variano da periodo a periodo, il vostro spazio potrà sembrare sempre e comunque abbandonato o poco vivo.

 

UN BLOG È UN BLOG!

Dobbiamo ricordarci che, se scegliamo di aprire un blog e vogliamo essere letti, è necessario essere leggibili.
In che modo? Innanzitutto rispettando lo strumento di comunicazione che abbiamo selezionato.
Un blog è un blog. Non è un sito vero e proprio, non è un forum, non è un social.
Un blog ha le sue misure e i suoi spazi. La sua impaginazione, insomma. E bisogna rispettarla.
Articoli chilometrici, guazzabugli di immagini, diversi colori e font, “muri” di testo: tutto ciò potrebbe penalizzare la leggibilità e far scappare via i lettori: che non sono spaventati da post dettagliati e approfonditi, sono spaventati da come questi vengono presentati.

 

 

 

Un pensiero su “7 ERRORI DA EVITARE CON IL TUO BLOG”
  1. se per un blog con indirizzo di terzo livello si acquista un dominio in un secondo tempo, si possono mantenere entrambi gli indirizzi – quello vecchio e quello nuovo – con un reindirizzamento 301 (reindirizzamento permanente), che Google Valuta favorevolmente; per chi utilizza il vecchio indirizzo non cambia niente, gli altri metterano in memoria quello nuovo – però il reindirizzamento deve essere trasparente, per esempio non va messo in frame;

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