Per tutti coloro che si chiedono come mai la Marvel sia così popolare, come mai i suoi eroi siano così amati e quale sia il motivo del successo del Mcu (Marvel Cinematic Universe) al botteghino, abbiamo una risposta. Una risposta che viaggia sul filo dei ricordi e che vuole mostrare, a chi abbia dimenticato, la magia di molti archi narrativi senza tempo che hanno “meravigliato” diverse generazioni nell’arco di 30 anni.

Certo, restringere un periodo che va dall’inizio degli anni sessanta all’inizio dei novanta in saghe fondamentali è un impresa da far tremare i polsi: bisogna aver letto parecchio, tuttavia credo di esserci riuscito.
Senza ulteriori indugi, ecco tutte le opere che un fan della Marvel deve leggere prima che Thanos schiocchi le dita.

 

1 – Amazing Spider-Man dal 1 al 38

La presenza di albi degli anni sessanta in questa classifica non rappresenta un rigurgito di nostalgia, ma soltanto l’espressione di valori qualitativi forse mai più eguagliati.

Amazing Spider-Man è il fumetto che tutti gli altri fumetti vorrebbero essere. Steve Ditko e Stan Lee hanno creato un’icona, e questi primi 38 numeri (i numeri che Ditko ha ideato e disegnato prima che subentrasse John Romita) sono incredibilmente accattivanti ancora oggi. Peter Parker è sfigato almeno quanto l’Uomo Ragno è potente, Ogni volta che li leggo mi ricordano perché amo i fumetti.

 

2 – Strange Tales dal 125 al 142

Protagonista di questi numeri è Il Dottor Strange di Stan Lee e Steve Ditko, amato dalla controcultura degli anni sessanta sotto il segno della psichedelia e dalla mistica orientale.

 

Il Dottor Strange è un personaggio che ha lasciato un’eredità duratura nella cultura pop e nell’immaginario collettivo, portando i fumetti Marvel in territori mai esplorati prima, come le “dimensioni parallele”. Strange è diventato una figura centrale dell’universo Marvel e un ponte verso narrazioni più spirituali e complesse.

 

3 – Fantastic Four dal 36 al 60

Nel 1965 Jack Kirby comincia a diminuire il forsennato ritmo lavorativo dei primi anni e i capolavori iniziano a fioccare. In successione arrivano: gli Inumani, Galactus,  Silver Surfer e la Pantera Nera.

 


Durante
questo periodo non vediamo solo nuove minacce, ma anche una crescita nel rapporto tra i membri di un team che ha le dinamiche di una famiglia. La relazione tra Reed Richards e Sue Storm, il conflitto interiore di Ben Grimm per la sua forma rocciosa, e la maturazione del giovane Johnny Storm come eroe sono tutti sviluppi chiave.

 

4 – Silver Surfer dal 1 al 18

Nonostante la sua chiusura precoce con il numero 18, la serie originale di Silver Surfer scritta da Stan Lee e disegnata da John Buscema ha lasciato un segno indelebile nei fumetti Marvel. Ha contribuito a creare un archetipo di eroe tragico e pensante, un alieno che riflette sulle debolezze umane, ma anche sul potere del sacrificio e dell’amore.

 


Ha gettato le basi per la successiva evoluzione del personaggio, che sarebbe tornato più volte nella storia della Marvel, spesso come figura centrale nelle saghe cosmiche.

 

5 – Avengers dal 89 al 97

La saga che occupa questi numeri è passata alla storia come la guerra tra i kree e gli skrull, uno degli archi narrativi più epici e influenti della storia della Marvel Comics. Scritta da Roy Thomas e illustrata da Neal Adams e John Buscema, questa saga ha rappresentato un punto di svolta nella narrazione supereroistica, portando gli Avengers in un conflitto cosmico che coinvolgeva due delle razze aliene più potenti dell’universo Marvel: i kree e gli skrull.

 


La Guerra kree-skrull è spesso stata interpretata come una metafora della
Guerra Fredda e del conflitto ideologico tra le superpotenze del periodo. Degno di nota è il fatto che nessuna delle due parti sia “senza peccato”.

 

6 – Amazing Spider-Man 121 e 122

In questi numeri è ospitata “The Night Gwen Stacy Died” un momento di svolta non solo per Spider-Man, ma per i fumetti di supereroi in generale. È questa la storia che ha ridefinito i limiti emotivi del medium, introducendo una una maggior complessità narrativa.

Anche se il testo di Gerry Conway non è un capolavoro, la morte di Gwen è rimasta una delle tragedie più dolorose e definitive nella storia della Marvel, un simbolo del fatto che anche i supereroi possono fallire e che non tutte le battaglie si concludono con una vittoria.


7 –
Strange Tales dal 178 al 181 e Warlock
dal 9 al 15

Sono i numeri dove si sviluppa la saga di Warlock di Jim Starlin, uno dei racconti più rivoluzionari e psicologicamente complessi della Marvel. Sotto la guida di Starlin, Warlock diventa un personaggio tragico intrappolato in un ciclo di morte e resurrezione, dove affronta nemici che incarnano le sue paure più profonde.

Le storie di Starlin sono dense di simbolismo e temi esistenziali, che erano piuttosto inusuali per i fumetti mainstream dell’epoca.


8 – Uncanny X-Men dal 129 al 138

In questi numeri si dispiega la saga della Fenice Nera di Chris Claremont e John Byrne, uno degli archi narrativi più amati dai fans, che hanno apprezzato da subito i tanti temi che la serie propone. Il primo tema è  rappresentato dal potere che corrompe fino alla lotta per mantenere la propria umanità di fronte a tentazioni irresistibili.

 

Il secondo tema riguarda il sacrificio e la redenzione fino all’eterna tensione tra i nostri istinti più nobili e quelli più distruttivi. Il terzo tema parte dal dolore legato ai processi di cambiamento e crescita al ruolo del gruppo di fronte alla crisi individuale. Il quarto tema riguarda la femminilità al potere fino alla fragilità della mente umana.
Tutta la vicenda è costata la distruzune di un intero pianeta alieno.


9 – The invincibile Iron Man dal 120 al 128

Sono i numeri dedicati a “Demon in a Bottle”, una storia di caduta e redenzione. Tony Stark tocca il fondo a causa dell’alcolismo, ma trova la forza di risollevarsi e affrontare i propri demoni. Questo tema di rinascita è ricorrente nella vita del personaggio e rappresenta la sua resilienza.

“Demon in a Bottle” è una delle prime storie di fumetti di supereroi a trattare un tema serio e delicato come l’alcolismo, dimostrando che i fumetti possono essere un medium potente per affrontare questioni sociali.

 

10 – Daredevil dal 168 al 191

Chi ebbe la fortuna di leggere in tempo reale “la saga di Elektra”, l’immortale personaggio inventato da un giovane Frank Miller, dovette rimanere pressoché scioccato, essendo uno degli archi narrativi più tragici nell’universo Marvel.

Sin dalla sua prima apparizione, Elektra è stata caratterizzata da una forte ambiguità morale: vive costantemente in bilico tra la luce e l’oscurità, tra il suo amore per Matt Murdock e la sua sete di vendetta. Frank Miller ha utilizzato Elektra per esplorare temi come la vendetta, il sacrificio e l’inevitabilità del destino.

 

11 – Marvel Graphic Novel n. 1

“The Death of Captain Marvel” ha segnato un momento cruciale nella storia dei fumetti, trattando temi di mortalità, eroismo e accettazione della fine. La morte di Capitan Marvel per malattia, piuttosto che in una battaglia epica, diventa una riflessione su come un eroe che ha salvato l’universo varie volte deve affrontare una minaccia contro la quale è completamente impotente.


Nel corso della narrazione, Mar-Vell accetta lentamente il proprio destino, riflettendo sulla sua vita, le sue azioni, e sul significato della morte. La graphic novel è notevole per il suo tono intimo e contemplativo, molto diverso dalle avventure tipiche dei supereroi.

 

12 – Thor dal 337 al 382

Ovvero la mitica run di Walt Simonson, considerata uno dei cicli più epici nella storia del personaggio. Quando Simonson prese le redini di The Mighty Thor nel 1983 il personaggio era probabilmente nel punto più basso della sua carriera.
Simonson ha preso elementi classici di Thor radicati nella mitologia norrena e li ha intrecciati con una narrativa moderna, piena di azione, dramma e umorismo (anche con un Thor-rana!).

Sotto la gestione di Simonson, Thor subisce una crescita significativa come personaggio. Non è più solo un guerriero impulsivo, ma un leader capace di prendere decisioni difficili.

 

13 – Marvel Graphic Novel n. 5

“God loves, man kills” è una delle graphic novel più mature nella storia degli X-Men. Questo racconto ha segnato un cambiamento nel modo in cui venivano trattati i temi dei mutanti, affrontando in maniera esplicita razzismo, intolleranza religiosa e paura del “diverso”.

 

 

Non era la prima volta che succedeva, naturalmente, ma questa storia è un’importante riflessione sulla persecuzione, con i mutanti come metafora per tutte le minoranze continuamente attaccate nel mondo reale.

 

14 – Daredevil dal 227 al 231

In questi numeri è contenuta “Born again”, una storia che rappresenta una profonda esplorazione della caduta e della rinascita di Matt Murdock, il vigilante cieco di Hell’s Kitchen. Frank Miller prende un personaggio già complesso e lo spinge ai limiti fisici e psicologici, raccontando una storia di perdita, tradimento e redenzione.

La fede cattolica di Matt Murdock è uno degli elementi chiave di “Born Again”, la storia è piena di simbolismi religiosi, con il protagonista spesso raffigurato quasi come Gesù, un uomo che si sacrifica per un bene superiore.

 

15 – Web of Spider-Man n. 31 (parte I), The Amazing Spider-Man (Vol.1) n. 293 (parte II, Peter Parker, the Spectacular Spider-Man n. 131 (parte III), Web of Spider-Man n. 32 (parte IV), The Amazing Spider-Man (Vol.1) n. 294 (parte V), Peter Parker, the Spectacular Spider-Man n. 132 (parte VI)

Sparpagliata con insensata premeditazione su vari albi, “L’ultima caccia di Kraven” è elogiata come uno dei migliori archi narrativi di Spider-Man. La storia di J.M DeMatteis e MIke Zeck esplora i temi dell’identità, della follia e della lotta esistenziale.

È diventata famosa per il suo tono dark, la profondità psicologica e l’intenso studio dei personaggi di Kraven e Spider-Man. La storia si addentra nella psiche di Kraven il Cacciatore, raffigurandolo come una figura tragica che sente il bisogno di dimostrare il proprio valore in un modo estremo e definitivo.

 

16 – Silver Surfer vol. 3 dal 34 al 38

Nel 1990 Jim Starlin, ritornato alla Marvel dopo tanti anni passati alla Dc, riporta in vita una delle sue creature più riuscite in questa “Rebirth of Thanos”. Dopo essere stato morto per molto tempo, Thanos viene resuscitato da Mistress Death. Lei vuole che riporti equilibrio nell’universo spazzando via metà della vita, unico modo per ripristinare l’equilibrio cosmico.

 

Questa storia riporta Thanos sotto i riflettori, rivitalizzandolo e facendolo diventare uno dei cattivi più noti della Marvel. L’obiettivo di Thanos è assemblare le potenti Gemme dell’Infinito per ottenere il controllo definitivo sull’universo.

 

 

17 – The Man Without Fear dal 1 al 5

Questa miniserie di 5 albi scritta da Frank Miller e disegnata da John Romita Jr. è fondamentale per capire le origini e l’evoluzione del personaggio di Daredevil, alias Matt Murdock, ed è considerata una delle versioni definitive del suo passato. Uno dei temi principali della storia è la tensione tra giustizia e vendetta.

 


Matt Murdock vuole onorare la memoria di suo padre diventando un avvocato e cercando la giustizia attraverso il sistema legale, ma la rabbia e il senso di colpa lo spingono verso un ruolo più oscuro come vigilante. Questo conflitto interiore è uno dei tratti distintivi di Devil.

 

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