Da diversi anni nell’universo Marvel si è presa l’abitudine di resuscitare personaggi uccisi precedentemente, togliendo così tutto il pathos e il dramma che la morte di quel particolare personaggio avevo procurato.

Ormai i lettori sono diventati scettici su questo espediente narrativo e rimangono emotivamente distaccati anche davanti ad alcune toccanti morti di personaggi a cui si era affezionati: tanto ormai si sa che, in un modo o nell’altro, il compianto non resterà tale a lungo…

I PRECEDENTI

C’è stato un tempo in cui la Marvel centellinava le morti, e quando avvenivamo erano sempre sconvolgenti e definitive.

Uno dei primi casi di ritorno dal mondo dei morti in casa Marvel è quello di Jean Grey, che era stata fatta morire in Uncanny X-Men n. 137 (1980) su richiesta dell’allora editor capo Jim Shooter, che riteneva che la rossa mutante non potesse restare impunita dopo aver distrutto un intero pianeta nei panni di Fenice Nera.

Sei anni dopo, in un crossover tra Avengers n. 263 e Fantastic Four n. 286, gli sceneggiatori Roger Stern e John Byrne, su imbeccata di Kurt Busiek, resuscitano Jean Grey, spiegando che la Fenice autrice degli omicidi fosse in realtà un’entità a parte che aveva preso il posto della bella rossa.

Fu un colpo di scena che spiazzò i fan e permise la reunion del quintetto di X-Men originali nella nuova serie X-Factor.

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Prima di Jean Grey c’era stato il caso della resurrezione Elektra, comprimaria di grande successo di Devil inserita da Frank Miller, che nel giro di appena due anni aveva esordito, era morta ed era stata resuscitata.

Apparsa sul numero 168 della serie, nel gennaio 1981, Elektra veniva infatti uccisa un anno dopo su Daredevil n. 181 del 1982 per mano di Bullseye, per poi tornare in vita un anno dopo nel numero 190 tramite un arcano processo di resurrezione.

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Sempre per mano di John Byrne dal mondo dei morti torna la Torcia Umana originale (Avengers West Coast n. 50, 1989) il primo eroe Marvel, dopo che per decenni ci avevano spiegato che il suo corpo era stato utilizzato da Ultron per creare Visione.

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Con l’arrivo degli anni novanta si cominciò ad abusare sempre di più di questo espediente. In particolare nel 1994, per correre ai ripari ai danni causati dalla famigerata Saga del Clone dell’Uomo Ragno, si resuscitò Norman Osborn, il Goblin originale, dato per morto per circa 20 anni, dai tempi di Amazing Spider-Man n. 122.

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Non solo. Per ripristinare lo status quo del mondo ragnesco decisero di annullare la struggente morte di zia May avvenuta pochi mesi prima, rivelando che la donna sepolta fosse in realtà un’attrice malata di cancro geneticamente modificata da Norman Osborn per interpretare la donna, che in realtà era sua prigioniera.

Un espediente piuttosto discutibile, ma che ha accelerato la moda di riportare in vita personaggi defunti da tempo. Da allora un numero imprecisato di personaggi, tra eroi, comprimari e villain sono stati uccisi e poi sono tornati in vita, togliendo al lettore ogni tipo di suspense.

Siamo comunque riusciti a trovare alcuni personaggi morti che non sono stati ancora recuperati.

1. BEN PARKER

Esordio e decesso avvenuti su Amazing Fantasy n. 15, 1962

C’era una legge non scritta tra gli autori di fumetti: tutti possono tornare dal mondo dei morti salvo Bucky, Jason Todd (della Dc) e Zio Ben. Se i primi due sono stati comunque resuscitati nel 2005, riciclati nei nuovi ruoli di Soldato d’Inverno e Red Hood, per l’amabile Ben Parker la regola continua a persistere.

Ben Parker ha cresciuto il nipote Peter dopo che suo fratello e sua moglie sono morti, ed è stato uno zio presente e affettuoso. È stato ucciso da un rapinatore che suo nipote, nei panni dell’Uomo Ragno, aveva lasciato scappare perché non voleva farsi immischiare in cose che non lo riguardavano.

La morte di Zio Ben è stata la molla che ha spinto il giovane Peter a utilizzare con saggezza per il bene comune i suoi poteri, perché da un grande potere derivano grandi responsabilità, il codice morale su cui l’Uomo Ragno basa la sua carriera di eroe.

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Resuscitare il saggio zione ne vanificherebbe il sacrificio e priverebbe Spidey di quel senso di colpa che lo porta ogni volta a rischiare la vita affinchè nessun altro senta quel dolore che ha provato lui.

2. FREDERICK FOSWELL

Esordio: Amazing Spider-Man n. 10, 1964 – Decesso: Amazing Spider-Man n. 52, 1967

Fredrick Foswell , creato da Stan Lee e Steve Ditko, ha l’onore di essere uno dei primissimi avversari del nostro Uomo Ragno, e di essere il primo boss del crimine dell’universo Marvel, avendo anticipato nel ruolo il Gufo di pochi mesi.

Cronista di nera per il Daily Bugle, lo stesso giornale a cui Peter Parker vende le foto di Spider-Man, Fosswell indossava i panni del misterioso boss mascherato Big Man per cercare di assumere un ruolo di comando nella malavita newyorkese. Ha combattuto l’Uomo Ragno insieme ai Duri, venendo però sconfitto, smascherato e arrestato. Dopo aver scontato la pena, Foswell viene riassunto da J.J. Jameson al giornale, fatto di cui Foswell gli sarà sempre grato. Non appena a New York compare un nuovo gangster mascherato, il Signore del Crimine, tutti i sospetti ricadono su di lui, ma stavolta Foswell si rivela innocente.

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Tuttavia scopriamo che assume l’alias del Guercio, per girare tra i malavitosi in modo da avere notizie in anteprima grazie alle quali firmerà gli scoop giornalistici.

Quando sulla scena appare il nuovo boss del crimine, Kingpin (n. 50 di Amazing Spider-Man), questi cerca di assumere al suo servizio proprio Foswell come luogotenente.

Kingpin rapirà poi Jonah Jameson a causa dei suoi editoriali sulla nuova ondata del crimine, ma Foswell, approfittando della lotta tra Kingpin e l’Uomo Ragno, cercherà di salvare il suo direttore, venendo però colpito da alcuni gangster durante la fuga.

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Frederick Foswell muore così da eroe, riabilitando il proprio nome dai trascorsi criminali.

3. BARONE HEINRICH ZEMO

Esordio: Avengers n. 6, 1964 – Decesso: Avengers n. 15, 1965

Il Barone Zemo è stato uni dei primi avversari dei Vendicatori, apparso nel n. 6 del 1964, all’indomani del ritorno di Capitan America. L’eroe della Seconda guerra mondiale ricorda bene che fu proprio nel tentativo di sventare uno dei piani di distruzione del Barone che lui e il suo partner Bucky Barnes caddero in una trappola, che uccise il ragazzo e fece cadere Cap in uno stato di animazione sospesa.

Se Cap odia Zemo per la morte di Bucky, Zemo ricambia l’odio in quanto, durante la guerra, Cap gli rovesciò addosso il famigerato Adesivo X, che il nazista voleva utilizzare contro le truppe alleate. L’adesivo incollò il cappuccio rosso che indossava permanentemente al suo viso.

Rifugiatosi nella giungla amazzonica dopo la guerra, non appena Zemo seppe che il Capitano era sopravvissuto, rinnovò la loro sfida attaccandolo a più riprese. Formò insieme ad altri villain detti i Signori del Male, che saranno una costante spina nel fianco per Capitan America e i Vendicatori.

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Zemo crea anche Wonder Man per utilizzarlo come “cavallo di Troia” contro gli eroi più potenti della Terra. Potenziando di “energia ionica” l’industriale fallito Simon Williams, e spacciandolo come eroe, il piano di Zemo prevede che lui si unisca ai Vendicatori per poi tradirli. Zemo ottiene l’obbedienza di Wonder Man ricattandolo con un antidoto per la sua malattia. Wonder Man però, colpito dall’altruismo degli eroi, decide di ribellarsi a Zemo, andando incontro alla morte.

Su Avengers n. 15 (1965) Zemo prova nuovamente a uccidere il Capitano, rapendo Rick Jones e attirando l’eroe nella giungla, ma nello scontro che ne consegue, Zemo rimane sepolto sotto una frana che lui stesso aveva accidentalmente provocato.

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Nonostante sia all’ordine del giorno che i villain tornino dalla morte per tormentare gli eroi, Zemo risulta ancora oggi morto. La sua eredità però è portata avanti dal figlio Helmut, che si è rivelato uno dei più terribili avversari di Capitan America nel corso dei decenni.

4. GUARDIANO ROSSO

Esordio: Avengers n. 43, 1967 – Decesso: Avengers n. 44, 1967

Il Guardiano Rosso è la risposta sovietica a Capitan America. Nel corso dei decenni gli autori Marvel hanno prodotto diversi personaggi sotto questo alias, ma il primo è stato Alexei Shotakov, creato da Roy Thomas e John Buscema.
Alexei era il marito di Natasha Romanova (la Vedova Nera) e uno dei migliori piloti russi. Il governo sovietico decise di simulare la sua morte tenendo all’oscuro anche la moglie, per addestrarlo in gran segreto e renderlo il loro eroe nazionale.

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Il Guardiano Rosso combatte i Vendicatori riuscendo a rapire Capitan America e la Vedova Nera, mentre protegge un’arma segreta per conto del generale cinese Ling.

Benchè rimasto fedele alla Russia, il Guardiano Rosso viene caratterizzato come un uomo d’onore, che in qualche modo rispetta la sua controparte americana e disprezza i metodi subdoli dell’alleato cinese, tanto da arrivare a ribellarsi e venire colpito da un proiettile destinato alla ex moglie. Prima di morire, il Guardiano Rosso permette la fuga dei Vendicatori, dirottando un missile diretto a loro.

All’epoca era raro vedere un personaggio sovietico essere anche virtuoso ed agire eroicamente, di solito i villain comunisti erano dipinti con accentuate caratteristiche negative.

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In storie più recenti Alexei Shotakov è sembrato tornare a tormentare la Vedoca Nera, ma è stato rivelato che costui era in realtà un “Life Model Decoy”, un androide quasi indistinguibile da una persona reale, per cui il personaggio creato da Thomas e Buscema risulta ancora oggi morto.

5. GEORGE STACY

Esordio: Amazing Spider-Man n. 56 , 1968 – Decesso: Amazing Spider-Man n. 90, 1970

Il capitano di polizia George Stacy è uno degli agenti più rispettati della polizia di New York. È anche il padre vedovo di Gwen, la fidanzata di Peter Parker.

George ha simpatia per Peter, incoraggia la relazione con sua figlia e gli dà il sostegno della figura paterna che a Peter manca dalla morte di zio Ben. Inoltre, con grande disappunto di Jonah Jameson, è un ammiratore dell’Uomo Ragno e cerca di redimere la sua immagine agli occhi del pubblico.


Una figura a cui Peter e il lettore non possono che affezionarsi. Per questo motivo è un duro colpo quello che avviene nel numero 90 di Amazing Spider-Man: mentre assiste a una lotta tra l’Uomo Ragno e il Dottor Octopus, il capitano Stacy vede i tentacoli metallici del criminale colpire il comignolo di un palazzo, facendo precipitare i detriti sulla strada sottostante. Il capitano Stacy salva un bambino che rischiava di venire schiacciato, venendo sepolto al suo posto dai mattoni.

L’Uomo Ragno cerca di soccorrerlo, ma le ferite sono troppo gravi. Prima di esalare l’ultimo respiro il capitano Stacy implora l’Uomo Ragno di avere cura della sua amata figlia chiamandolo Peter, dimostrando così di aver sempre saputo il suo segreto e di non averlo mai tradito.


Un addio commovente, che turberà il nostro eroe, specie considerando il fatto che per molto tempo l’amata Gwen riterrà l’Uomo Ragno colpevole della morte del padre.

6. LADY DORMA

Esordio (moderno): Fantastic Four Annual n. 1, 1963 – Decesso: Sub-Mariner n. 36, 1971

Lady Dorma esordisce nel 1939 su Marvel Comics n. 1  di Bill Everett, per poi venire ripresa da Stan Lee e Jck Kirby nel primo annual dei Fantastici Quattro.

Quando la Marvel diede a Namor una serie regolare, Dorma divenne una presenza fissa, fidanzata dell’eroe e concupita dal generale Krang. Molte delle storie in cui Dorma appariva erano legate a questioni sentimentali, dovute o alla gelosia che provava a causa di Susan Storm, corteggiata da Namor, oppure per le pretese che il generale atlantideo avanzava verso di lei.

Figura centrale nella serie dedicata al principe anfibio, Dorma con il tempo divenne una dei principali consiglieri di Namor una volta salito sul trono di Atlantide.


Roy Thomas, prendendo le redini della serie, decise che Namor dovesse ritornare ad essere la figura tormentata e solitaria com’era in principio, e che la figura di Lady Dorma in questo senso stonasse.

Così decide di eliminarla, facendola morire nel corso di una vendetta compiuta da Llyra, principessa lemuriana nemica di Namor, che fa rapire Dorma per sostituirsi a lei grazie ai poteri di mutaforma in modo da sposarlo al suo posto.

Alcuni cavilli della legge degli atlantidei fecero sì che il matrimonio avvenuto fosse valido per Lady Dorma, nonostante non fosse realmente presente, cosa che fa infuriare Llyra.

Lady Dorma viene portata in superficie dalla sua rivale per morire soffocata fuori dall’acqua, nonostante il tentativo di Namor di salvarla.

Lady Dorma muore tra le sue braccia, lasciando il principe sconvolto dal dolore.


Dorma è stata la prima compagna di un eroe Marvel a venire uccisa, anticipando di un paio d’anni Gwen Stacy, ma la serie Namor the Sub-Mariner non aveva certo le vendite di Amazing Spider-Man.

Sebbene nella run di John Bryne sia apparsa nuovamente una Lady Dorma, costei è in realtà un clone.

7. GWEN STACY

Esordio: Amazing Spider-Man n. 31 ,1965 – Decesso: Amazing Spider-Man n. 122, 1973

Sulla fine di Gwen Stacy abbiamo scritto un articolo al riguardo, in cui descriviamo come dalla sua morte sia diventata più popolare che mai.

Sebbene tra cloni, realtà parallele e retcon più o meno riuscite la presenza di Gwen oggi sia più viva che mai nelle vicende dell’Uomo Ragno, la vera Gwen, quella creata a suo tempo da Stan Lee e Steve Ditko, risulta ancora morta dal 1973, ossia da quando Goblin l’ha gettata da un ponte e Spidey ha cercato di afferrarla al volo.


Le conseguenze sono state molteplici sia a livello narrativo, provocando nell’Uomo Ragno un ulteriore senso di colpa, sia a livello editoriale, facendo di quella storia una pietra miliare che secondo gli storici del fumetto americano mette la fine alla Silver Age e apre le porte alla Bronze Age, ossia quel periodo in cui i fumetti iniziano a diventare più cupi e meno innocenti.

8. GLENN TALBOT

Esordio: Tales of Astonish n. 61, 1964 – Decesso: Hulk n. 260, 1981

Glenn Talbot è stato uno dei comprimari storici dell’incredibile Hulk, creato nel 1964 da Stan Lee e Steve Ditko, dopo l’abbandono della serie di Jack Kirby. Militare in carriera, era il pupillo del generale Thunderbolt Ross, che vedeva in lui un marito ideale per la figlia Betty piuttosto del nevrotico scienziato Bruce Banner.

Talbot è stato per parecchio tempo una spina nel fianco per Banner poiché cercava inizialmente di accusarlo di essere una una spia dei sovietici e in seguito per i suoi misteriosi collegamenti con Hulk.


Glenn Talbot scopre infine la vera identità di Hulk facendo di Bruce Banner un fuggitivo. Nel 1972 riesce infine a sposare Betty Ross, continuando a dare la caccia a Hulk con una foga non inferiore a quella del generale Ross, diventando il comandante della Base Gamma.

Il suo matrimonio con Betty non va come sperava poiché va presto in crisi e finisce in un divorzio (Incredible Hulk n. 238).

In una saga in quattro parti (Hulk n. 256 / 260 del 1981) Talbot dà la caccia a Hulk inseguendolo da Israele al Giappone, passando attraverso i Paesi arabi e la Russia. Lo bracca a bordo di una sofisticata nave volante denominata War Wagon, fino a quando trova la morte.


Una morte storica per la serie, visto che si trattava di un componente storico. In tempi recenti si è visto nuovamente apparire Glenn Talbot, ma come in altri casi anche queste comparse erano dovute a un “Life Model Decoy” (Lmd).

9. CAPITAN MAR-VELL

Esordio: Marvel Super-Heroes n. 12, 1967 – Decesso: La morte di Capitan Marvel, 1982

Quello del primo Capitan Marvel è un caso unico nella storia dei supereroi.

Creato da Stan Lee e Gene Colan nel 1967, con l’intento di poter registrare il nome di Capitan Marvel (il cui copyright era scaduto perché la casa editrice Fawcett Comics non lo aveva rinnovato).

Mar-Vell era un agente dell’impero alieno dei Kree mandato sulla Terra per scoprire se il pianeta sia una minaccia per la sua specie, ma con il tempo si affeziona all’umanità decidendo di schierarsi a favore di essa.

Mar-Vell finisce per “fondersi” con il terrestre Rick Jones tramite le nega-bande, due bracciali grazie ai quali i due possono cambiarsi di posto tra la nostra realtà e la Zona negativa, dove l’eroe alieno era stato relegato.

Tra altri e bassi le loro avventure vengono pubblicate per tutti gli anni settanta, diventando un cult quando ai testi arriva Jim Starlin, autore portato per le saghe di natura cosmica.


Nel 1980 la Marvel lancia la sua prima “graphic novel” proprio in occasione della struggente Morte di Capitan Marvel, storia in cui il nostro eroe scopre di aver sviluppato un cancro ai polmoni in seguito all’inalazione di gas nervino.

La morte di Capitan Marvel è qualcosa che davvero non ti aspetti: vederlo a letto malato, impotente, circondato da alleati e amici come una persona qualunque è stata una scena toccante, probabilmente l’apice della produzione di Jim Starlin.
Mentre si spegne lentamente nel suo letto, sul piano onirico Mar-Vell ha un’ultima lotta contro il nemico di sempre Thanos, che gli concede l’onore di un’ultima battaglia prima che la Morte venga a prenderlo.


In un mondo come quello dei fumetti, in cui come abbiamo visto i supereroi tornano facilmente dalla morte, Capitan Marvel rappresenta una delle poche splendide eccezioni, in quanto nessun autore Marvel ha provato a riportarlo in vita.

Nel corso degli anni molti eroi si sono tramandati il nome di Capitan Marvel, da ultimo usato da Carol Danvers (che proprio sulle sue pagine aveva esordito), ma Mar-Vell rimane sepolto su Titano, una delle lune di Giove.

10. KAREN PAGE

Esordio: Daredevil vol. 1 n. 1, 1964 – Decesso: Daredevil vol. 2 n. 5, 1999

Karen Page, la bionda segretaria di Matt Murdock, è uno dei più vecchi personaggi della Marvel, creato da Stan Lee e Bill Everett nella primissima storia dedicata all’Uomo senza Paura. Per decenni è stata una cara amica dell’eroe cieco, la ragazza che aveva conquistato il cuore del protagonista ma a cui lui non riusciva a confidare il proprio amore, come voleva la tradizione Marvel di allora.


Nemmeno quando, a un certo punto, Matt le rivela la sua identità segreta questo riesce a mantenerli insieme. Dopo 65 numeri Karen Page lascia la serie, andando in California per diventare attrice. Il suo posto nelle storie e nel cuore di Devil viene presto preso dalla Vedova Nera.

Karen fa qualche sporadica apparizione anche nella serie di Ghost Rider durante i primi anni settanta, per poi sparire per un po’ di tempo dai radar. Ritorna prepotentemente nella vita di Matt Murdock durante la saga Rinascita di Frank Miller e David Mazzucchelli, in cui scopriamo come sia finita nel giro dei film porno e nella dipendenza da eroina, tanto da vendere, durante una crisi di astinenza, l’identità segreta di Matt per una dose.

Nel corso della storia Karen cade nel mirino di Kingpin, ma Matt Murdock correrà comunque al suo salvataggio, perdonandola e riconciliandosi. Karen abbandona la droga e torna a essere l’elemento romantico della serie, specie quando ai testi subentra Ann Nocenti.

Karen rimane una presenza fissa nel cast di Devil per anni, fino a quando nel 1999, durante la saga “Guardian Devil”, scritta da Kevin Smith, viene uccisa da Bullseye mentre con il suo corpo fa da scudo al suo amato.


Dopo 35 anni di vita editoriale Karen Page muore così tra le braccia di Devil. La sua perdita è ancora oggi sentita da Matt, che non è più riuscito ad avere una relazione stabile con una donna.

Oltre a questi 10 personaggi dobbiamo citarne altri due, di cui abbiamo approfondito l’argomento negli articoli a loro dedicati. Stiamo parlando di Nomad (11) e di Thunderstrike (12),

Nomad, al secolo Jack Monroe, è stata una presenza fissa nelle storie di Capitan America negli anni ottanta, per poi avere una serie da solista durata 25 numeri tra il 1992 e il 1994.

Vigilante urbano, girava per l’America affrontando spesso tematiche realistiche come le rivolte razziali, la tossicodipendenza e la diffusione dell’Aids.

Emarginato per circa un decennio, Nomad è stato ucciso dal Soldato D’inverno nel 2005, durante la run scritta da Ed Brubaker.


Stesso destino per Thunderstrike, eroe tonante in voga tra gli anni ottanta e novanta, creato da Tom DeFalco e Ron Frenz sulle pagine di Thor. Eric Masterson per un certo periodo sostituì l’originale dio del tuono come protagonista della serie, in cui gli autori ci mostravano i tentativi di questo architetto newyorkese di conciliare i doveri di padre single, la carriera e le imprese da supereroe.

Quando l’originale dio del tuono si riprende il proprio ruolo Eric, ribattezzatosi Thunderstrike, ha l’onore di avere una propria serie regolare, che esordisce nel 1993 e dura 24 episodi.

Eric combatte la sua ultima battaglia contro la possessione malvagia della scure maledetta di Bloodaxe, vincendo la lotta ma morendo alla fine. Lo spirito di Odino gli offrirà un posto nel Valhalla, il paradiso degli dei norreni, ma il buon Eric preferisce andare dove riposano i mortali.
La sua mazza e i suoi poteri passano al figlio Kevin.


Comunque nulla vieta che da qui ai prossimi anni gli autori della Marvel decidano che alcuni di questi personaggi possano tornare a vivere…





Un pensiero su “12 MORTI DELLA MARVEL… RIMASTI MORTI”
  1. Mi è venuto in mente un altro importante personaggio morto e non più resuscitato: Peter Parker!

    Quello dell’universo 1610, ovviamente.

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