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Agli inizi del Novecento, gli Stati Uniti scoprono una nuova forma di parodia: le bibbie di Tijuana (Tijuana bibles), fumetti pornografici venduti clandestinamente.

Tijuana è una città messicana al confine con la California, famosa per la sua vita notturna. Si voleva far credere che i fumetti illegali fossero stampati lì, ma probabilmente la tipografia si trovava proprio negli Stati Uniti. Questi fumetti sono conosciuti anche come eight-pagers, perché la maggior parte avevano, appunto, solo otto pagine.


A volte i personaggi delle Tijuana bibles sono parodie di attori e altri personaggi famosi, altre di eroi dei fumetti. Presi di mira sono Topolino, Superman, Stanlio e Ollio, Cary Grant, Al Capone, Amos e Andy, Jean Harlow (Harlot o Harlo’ nelle strisce), Braccio di Ferro, John Dillinger e tanti altri.


In una storia, Poldo, l’amico ghiottone di di Braccio di Ferro, abbandona una seducente ragazza per accoppiarsi con l’anziana domestica che definisce “il massimo della femminilità”.


In un altro fumetto, Superboy (la versione giovanile di Superman creata nel 1945) chiede alla ragazza che ha appena salvato dove voglia ricompensarlo. Lei propone di andare a casa di lei, ma Superboy preferisce portarla in volo in un luogo isolato per farsi praticare un rapporto orale.


Il tono è sempre umoristico, divertente ancora oggi. La produzione delle “bibbie” è limitata agli anni venti, trenta e quaranta. Per ovvi motivi, gli autori si firmavano (quando lo facevano) con uno pseudonimo: possiamo leggere storie di Mr. Prolific o di Mr. Dyslexic.


Dietro il nom de plume potrebbe celarsi anche qualche autore del fumetto “legale”. Art Spiegelman, per esempio, attribuisce a Wesley Morse (autore di brevi fumetti inseriti nelle confezioni delle gomme da masticare Bazooka) la paternità di alcune bibbie.


Sparite per qualche decennio, le bibbie di Tijuana ricompaiono agli occhi del grande pubblico anche grazie alla Rete e al collezionismo. L’e-commerce e il modernariato fanno il resto. Siti internet come Tijuanabibles.org provvedono alla diffusione di questi pezzi di storia.


Per finire, un piccolo scoop: se visitate Wikipedia in italiano, alla pagina dedicata a Poldo Sbaffini potrete ammirarlo disegnato sulla copertina di quella che è, in realtà, una bibbia di Tijuana: “J. Wellington Wimpy in… Back to his first love”.

Wimpy (“mollaccione”) è il nome originale di Poldo


Bibliografia

– Adelman, Bob e altri (2004). Tijuana Bibles: Art and Wit in America’s Forbidden Funnies, 1930s-1950s.
– Dalzell, Tom Victor, Terry (2015). The New Partridge Dictionary of Slang and Unconventional English, voce Tijuana Bible.
– Masi, Carlo (2003). That’s America! Musei dell’impossibile, cibi assurdi e altre follie a stelle e strisce. pagg. 74-76
– Serrano, Nhora Lucia (2014). Tijuana Bibles, in Comics Through Time – A history of Icons, Idols, and Ideas. pagg. 387-390
tijuanabibles.org
http://www.archive.org/stream/juveniledelinque559unit/juveniledelinque559unit_djvu.txt

Minni e Topolino
Minni e Paperino

 

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