AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO

Chi non ha mai inserito qualcosa all’interno di un libro per ricordarsi quale pagina è arrivato a leggere, in mancanza di un segnalibro sottomano?
Si dice che Gabriele D’Annunzio ci lasciasse fiori e foglie. Nelle “Confessioni”, Sant’Agostino scrive “chiuso il libro tenendovi all’interno il dito o forse altro segno”. Pare che Einstein usasse come segnalibro cartamoneta di grosso taglio.
Io ne infilo uno diverso in ogni libro e, quando ho finito di leggerlo, ce lo lascio, un po’ come se fosse un riassunto simbolico e un pro memoria di quello che il libro contiene.

La storia del segnalibro ha origini antiche tanto quanto il testo a stampa. Anzi, appare ancora prima, quando esistevano i codici, anche se non con le sembianze che conosciamo oggi.
Il più antico ritrovamento documentato è un segnalibro del VI secolo d.C. rinvenuto in un codice copto, nel Convento Apa Geremia, a Saqqara, nell’area della necropoli faraonica, tolemaica e romana, ai margini del pianoro che si affaccia sulla valle del Nilo. Gli scavi erano iniziati fin dal 1912, ma la scoperta del segnalibro avvenne anni dopo, nel 1924-25. Si presenta come una striscia di cuoio lavorato e rivestito di pergamena nella parte posteriore, legato tramite una cinghietta alla coperta del codice.

Saqqara, Monastero di Apa Geremia: scavi del 1912

Altri segnalibri molto antichi, o resti di segnalibro, sono stati rinvenuti in codici copti che datano dal primo all’XI sec. d.C. a cui si aggiungono ritrovamenti effettuati nei codici carolingi dall’VIII al XII sec. d.C.
Il codice, o codex, nella versione più prossima a noi, è un libro scritto a mano, a volte miniato, che raccoglie una serie di fogli, di papiro o pergamena, rilegati entro coperte con anima in legno e rivestite di cuoio o pelle. Comincia ad apparire nel primo secolo d. C.

Codice copto, sec. ? (Biblioteca Civica di Rovereto)
Manoscritto carolingio (Francia, VII-X secolo)

Nel tardo Medioevo, all’incirca dal XIII al XV secolo, sono stati ritrovati interessanti segnalibri all’interno di pagine di codici, manoscritti, libri delle ore o messali, nelle biblioteche monastiche o di cattedrali. Di solito si presentano come frammenti di pergamene, di stoffe o di pelle, cioè di materiali utilizzati per la messa a punto delle legature. Ma ne sono stati rinvenuti anche di carta o esemplari atipici come, per esempio, fermafogli triangolari. Alcuni tra i più sofisticati sono dischi ruotanti di cuoio o di pergamena, venivano utilizzati per indicare la pagina o la colonna della pagina.
Si sa che erano utilizzati dei nastri per i libri da messa già nel 1377 (Le Robert: “Dictionnaire Historique de la langue française”).

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro a disco, di pergamena, per indicare la colonna della pagina, circa 1500 (Antiquariato Steinbesser)

Anche la pittura è un importante testimone dell’esistenza di segnalibri in epoca così antica.

Nel suo dipinto a olio Madonna del Cancelliere Rolin (1435 ca.), il pittore fiammingo Jan van Eyck pone sulle ginocchia del cancelliere un libro di preghiere miniato, alla cui sommità si vede una sorta di bottone come segnapagina.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Jan van Eyck: Madonna del Cancelliere Rolin (1435 ca.)

Piero della Francesca, nella tempera del San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi (1440-1450), mostra l’eremita mentre sta leggendo un testo sacro da cui fuoriescono delle strisce.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Piero della Francesca: San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi

Nel Polittico di Porto San Giorgio (Carlo Crivelli, 1470), ancora oggi purtroppo smembrato tra musei europei e statunitensi, sono ritratti i santi Pietro e Paolo: reggono dei testi sacri e da uno dei due spunta chiaramente un segnalibro (Londra, National Gallery).

Ricostruzione del Polittico a Porto S. Giorgio (Fermo)
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Polittico di S. Giorgio: Pietro e Paolo

Nel San Girolamo nello studio di Antonello da Messina (1474-75) il santo regge un libro da cui si intravedono uscire delle strisce.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Antonello da Messina: San Girolamo nello studio

E anche Albrecht Dürer ci mostra nel suo Girolamo nello studio (1521) il santo davanti a libri da cui fuoriescono segnapagine.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Albrecht Dürer: Girolamo nello studio

Esistono molte altre testimonianze nelle arti pittoriche dei secoli successivi, oltre a queste citate. L’immaginoso Giuseppe Arcimboldo, nel suo famoso olio di fantasia Il bibliotecario (1566), mostra un uomo costruito con libri nelle cui pagine sono inseriti numerosi segnalibri.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Giuseppe Arcimboldo: Il bibliotecario

La maggior parte della storiografia spicciola, comunque, pone l’esordio del segnalibro moderno nel 1584. Sembrerebbe che in quell’anno il tipografo Christopher Baker abbia donato alla regina Elisabetta I un segnalibro, probabilmente una striscia di seta fissata alla sommità della cucitura dei fascicoli, un sistema che in seguito venne adottato per testi di pregio. Un esempio moderno di questa adozione si trova nella collana I Meridiani della Mondadori. In questo caso, il termine giusto con cui denominare il nastro che segnala la pagina è segnacolo.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO


Un aneddoto, che sembrerebbe comprovato da effettivi ritrovamenti, ce lo racconta l’editore e bibliofilo padovano Gaetano Volpi in un libro dedicato alla bibliomania: Del furore d’aver libri, Varie avvertenze utili e necessarie agli amatori de’ buoni libri disposte per via d’alfabeto  (1756), in cui narra che il bibliotecario Antonio Magliabechi usava mettere a mo’ di segnapagina sardelle di salame. Per inciso, nel 1774, la grande biblioteca personale di quest’ultimo contribuì a formare la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

In generale, comunque, dall’innovazione del Baker sembra che l’utilizzo di un segnapagina incorporato alla legatura continui invariato per molto tempo, finché, nella prima metà dell’Ottocento, nasce la moda del segnalibro fai da te. È un periodo storico in cui i libri cominciano a essere alla portata della gente comune e i benestanti borghesi iniziano a crearsi biblioteche personali. Sono segnalibri di solito ricavati da carta o cartoncino, abbelliti da pizzi, illustrazioni, fiori e foglie essiccati, ricami.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro devozionale, XX secolo, I
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro devozionale, XX secolo, II

Una svolta avviene nella seconda metà dell’Ottocento. Con l’avvento dell’industrializzazione nasce la grafica pubblicitaria che interessa, oltre alla cartellonistica, la cosiddetta “grafica minore” (che invece diede autentici capolavori in molti ambiti). E il segnalibro a stampa, nella veste di corpo isolato dal libro, prende piede anche come forma artistica.

I primi a circolare furono probabilmente quelli pubblicati su commissione dalle Assicurazioni Milano, dalle Assicurazioni Northern of London e da Osram intorno al 1880. Oltre, naturalmente, ai segnalibri pubblicitari di editori e librai.

Secondo la classificazione data da Arthur Wilfred Coysh in Collecting Bookmakers, che interessa il territorio britannico, ma mostra un andamento storico simile un po’ in tutta Europa, la storia del segnalibro si divide in quattro periodi: il periodo Ribbon, nastro (1850-1880), denominato così per i motivi spiegati; il periodo Victorian Advertising, pubblicitaria vittoriana (1880-1901), con segnalibri su cartoncino rigido, pubblicitari per prodotti come saponi, corsetti, cibo e farmaci; il periodo Pre-World War, negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale (1901-1914), con segnalibri pubblicitari di editoria e compagnie di assicurazioni; il periodo Publicity and Greetings, pubblicità e auguri (dal 1914 a oggi).

Il primo segnalibro a stampa appartiene al periodo Victorian Advertising e compare nel 1862. È opera dell’industriale Thomas Stevens, il quale inventa un vero e proprio stile a cui darà il nome di Stevengraph, denominazione che raccoglierà tutta la sua produzione: segnalibri, cartoline, ritratti, scene di genere, souvenir, calendari e decorazioni varie. Tutto all’insegna della seta e tutto, ai nostri occhi, viva testimonianza dei tempi e modi di vivere di quell’epoca.
I suoi segnalibri su seta contengono immagini e piccoli testi, stampati o ricamati, e pubblicizzano ogni sorta di argomento.
Alcuni esempi della sua vastissima produzione.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
1492-1892, 400th Anniversary, In commemoration of the discovery of America 1492
1837 Jubilee 1887, Victoria D.C. Queen of an Empire on which the sun never sets
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Birthday greetings
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
A Birthday Wish
A happy Christmas to you
A happy new year
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Botany Heads, Captain Cook
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
But your own cherries
Centennial 1776-1876, U.S.A., The father of our country
England’s Joy
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Family worship, Cotters Saturday Night
For a good girl
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Forget me not
Good luck, A peaceful and prosperous life I wish you
Home sweet home
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
I love little pussy
I wish you a merry Christmas
Little Bo Peep
Little Red Riding Hood
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Many happy returns of the day, Your birthday’s come again
Mistress Mary, Mistress Mary Quite Contrary
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
O Lord have mercy upon us
Remember me
Freedom for Italy, Rome or Death, Garibaldi The Hero of etc.
Shakespeare’s, Tercentenary Commemoration
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
The Babes in the wood
The homes of England, The free fair home of England
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
The Old arm chair
With every good wish, Should auld acquaintance
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Unchanging love, When love is kind

Qualcuno comincia a produrne anche di particolarmente preziosi con l’argento, o argento misto ad altri materiali, o altri metalli.

Anche alcune particolari cartoline postali, per la loro ridotta dimensione, vengono utilizzate come segnalibri. Sul recto hanno l’immagine, sul verso gli spazi per l’indirizzo e l’affrancatura. Solo dopo il 1906 interverrà l’uso della riga verticale per creare uno spazio adibito a saluti e auguri.

Altri segnalibri di provenienza diversa, non appartenenti alla produzione Stevens.

Segnalibro vittoriano in argento sterling
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro inglese con funzioni di calendario; 1880
Segnalibro italiano pubblicitario, in cromolitografia, del Fernet Branca; fine 800/primo 900
Cartolina segnalibro, 1903

e il verso

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Cartolina segnalibro, 1903
Il verso di alcune cartoline segnalibro (The Graphics Fairy)
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro inglese, Scottish Widows Fund
Segnalibro inglese, Scottish Widows Fund: St Paul’s Cathedral

In Italia, a determinare la comparsa dei segnalibri in forma massiccia è il movimento Art Nouveau, noto nella nostra terra come Liberty, o stile floreale. Un movimento che influenzò non solo le arti figurative e l’architettura, ma anche le arti applicate, nelle quali rientrano questi piccoli oggetti di uso quotidiano.

Sono per lo più confezionati su cartoncino rigido, a volte arricchiti da seta, con testo pressoché inesistente o ridotto al minimo, e illustrazioni disegnate da artisti di alto calibro come Alphonse Mucha, L.T. Hingre e altri, preferibilmente femminili.

Ma non mancano splendide esecuzioni con metalli pregiati.

Alphonse Mucha: segnalibro primo ‘900
Alphonse Mucha: segnalibro: primo ‘900 (copia moderna)
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Alphonse Mucha: segnalibro primo ‘900 (copia moderna)
Louis Theophile Hingre: segnalibro pubblicitario della Champagne Roederer & Co. (primo ‘900)
Segnalibro Art Nouveau
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Art Nouveau in ottone
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Art Nouveau in argento sterling, di Theodore B. Starr
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Raro segnalibro Art Nouveau in argento. Danimarca, c. 1910
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Raro segnalibro Art Nouveau, 1903
Segnalibro in ottone e vetro; fine ‘800/primo ‘900
Coca Cola. Segnalibro statunitense, primo Novecento

Splendide sono anche le prove del successivo periodo Art Deco, denominato così dalla grande mostra tenuta a Parigi nel 1925, l’Exposition Internationale des ArtDécoratifs et Industriels Modernes, tant’è che lo stile di questo periodo è anche chiamato Stile 1925. Stile che copre gli anni dal 1925 fino alla Seconda guerra mondiale.

Sono segnalibri che pubblicizzano le più diverse aree in ambito commerciale, ma fanno anche propaganda, divulgazione, sensibilizzazione. E naturalmente ci sono anche quelli religiosi, fattore comune anche a tutti i periodi precedenti.

Spesso i segnalibri vengono commissionati a disegnatori illustri, come Seneca, Vincent, Scorzon, Sepo (Severo Pozzati), Fisa, e molti altri, e reclamizzano ogni sorta di prodotto.
Uno dei più famosi è quello disegnato negli anni Trenta da Federico Seneca, illustratore e cartellonista di fama, per la Perugina, che inizialmente si era avvalsa della firma di Angelini. Il segnalibro cita una frase de I Promessi Sposi in cui si vede la figura stilizzata di don Abbondio. Il testo dice: “… chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l’indice della mano destra…” e poi, a chiusura “… perché non aveva il segnalibro della Perugina”.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Federico Seneca: segnalibro Perugina, anni Trenta (don Abbondio)
Federico Seneca: segnalibro Perugina, anni Trenta (Nunc et semper)

Proseguo per tematiche perché, ormai, il segnalibro si è affermato e la sua produzione è diventata vastissima e variegata. Gli esemplari che seguono vanno dal periodo art nouveau fino agli anni Sessanta.

Alcuni segnalibri con tematica alimentazione e bevande.

Segnalibro Perugina (1937)
Segnalibro Crema Elah
Segnalibro del liquore Alpestre

Una delle prime tematiche apparse nei segnalibri furono pubblicitarie di assicurazioni e fondi di investimento.

Segnalibro Compagnia di Assicurazione di Milano, s.d. (ma anni Trenta)
Segnalibro Compagnia di Assicurazione di Milano, c. 1910-15
Segnalibro Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Direzione Generale ROMA Premi assicurativi, 1923‎

Durante il Ventennio fascista fu usato per la propaganda.

Segnalibro Presbitero; anni Trenta. La Presbitero produceva cancelleria, in particolare matite, pennini, portapenne
Segnalibro Credere Obbedire Combattere!
Segnalibro Fila, Decennale Fascista

Ampia è la tematica che investe la cartoleria e i suoi prodotti direttamente collegati. Tutti conoscono i segnalibri Fila, almeno per sentito dire. Fila, acronimo di Fabbrica Italiana Lapis e Affini, fu l’impresa italiana, fondata nel 1920 dalle famiglie fiorentine Antinori e della Gherardesca, che inventò le matite colorate e le confezionò in scatole cartonate.

Segnalibro Fila – La matita
Segnalibri Fila
Segnalibro francese, Cancelleria G. Lalo
Segnalibro Inchiostri Pessi
Segnalibro inchiostri S.A.C.I.
Segnalibro Matite Lyra
Segnalibro Inchiostri Leonardi, Serie Maestri Antichi
Segnalibro FIM Torino, Pinocchio. Illustrazione di Fisa

Vasta è anche la tematica che pubblicizza medicinali e affini, o cure termali.

Segnalibro del medicinale Chloro-Calcion
Segnalibro Cyba
Segnalibro Terme di Chianciano
Un bel segnalibro Bayer, in latta decorata. Anni Trenta

Naturalmente non manca la pubblicizzazione di sigarette. I seguenti esemplari degli anni Trenta sono molto suggestivi.

Segnalibro sigarette Due Palme
Segnalibro sigarette Macedonia Extra, I
Segnalibro sigarette Macedonia Extra, II
Segnalibro sigarette Tre Stelle
Segnalibro sigarette Gitanes

Non potevano mancare, ovviamente, la tematica editoriale o la pubblicizzazione di librerie e biblioteche.

Segnalibro Biblioteca Ambulante Ymca, Milano
Segnalibro Compagnia Internazionale Pubblicità Periodici
Segnalibro Alleanza Nazionale del Libro, Il Popolo di Lombardia
Segnalibro Gius. Laterza e Figli, Benedetto Croce
Segnalibro Mondadori, Virgilio Brocchi
Segnalibro Natura, rivista mensile illustrata
Segnalibro Rosabianca, la fiabesca collana del Prodigio
Segnalibro Biblioteca Vallecchi
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Bemporad, Fiera Internazionale del Libro di Firenze 1922
Segnalibro Storia d’Italia Mondadori
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Libreria Britanica, pubblicitario della Air France; c. 1950

 

E poi abbigliamento, giochi, lavoro, tecnologia, turismo, arte…

Segnalibro Victoria, la benzina degli italiani (Almanacco Bemporad 1938)
Segnalibro Cappelli Borsalino (Almanacco Bemporad 1948)
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro abbigliamento André Gillier
Segnalibro Casinò di Sanremo
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Port Vendres, Font Romeu Le Grand Hotel
Segnalibro Les Grand Hotels Européens
Segnalibro L’Exposition Coloniale Internationale de Paris 1931
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Olivetti M40
Segnalibro macchine da scrivere Remington
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Triennale d’Oltremare Napoli 1940-XVIII
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro-tagliacarte VIII Campagna Nazionale Antitubercolare, Anno XVI, II dell’Impero
Segnalibro Biglietti ferroviari Wagon-Lits
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Loterie Nationale
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Chemin de Fer de l’Est, Circuits Automobiles des Ardennes
Segnalibro Edizioni Paoline: Le avventure di Ulisse
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Mondadori: Il primo libro si Susanna
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro Longines
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro in metallo lavorato, XXV Esposizione Nazionale Canina Verona, 1952

Il collezionismo del segnalibro, fenomeno di massa in Spagna, Francia e Inghilterra, in Italia è vissuto e continua a vivere, invece, all’interno del segnalibro d’epoca.

Alcuni segnalibri contemporanei, scelti tra la valanga di disponibilità odierna. Il segnalibro, oltre a conservare la sua funzione originaria, a volte assume anche la valenza di oggetto-regalo, oltre a quella pubblicitaria. Non mancano produzioni di alto artigianato o artistico.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Due segnalibri illustrati da Benito Jacovitti per una libreria antiquaria bolognese (anni Novanta)
Segnalibri in metallo lavorato
Segnalibro per bambini a puntale
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro multilingue con citazioni di Socrate
Segnalibro svizzero su lamina d’argento con incisione in smalto nero raffigurante un particolare pittorico di Klimt
Segnalibro vintage in metallo, souvenir di Parigi
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Originale segnalibro a forma di ippopotamo
Segnalibri in canovaccio
Segnalibro a clip metallica raffigurante il logo di Superman
AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Segnalibro vintage in cuoio lavorato, con funzione accessoria di righello
Segnalibri regalo
Curioso segnalibro regalo

Chiudiamo la carrellata con il designer Marco Ferreri, allievo di Bruno Munari. L’architetto ligure ha creato un segnalibro in acciaio inox con sfera di ottone. Confezionato tra due bande magnetiche che contengono, oltre al segnalibro, un foglio più volte ripiegato in cui racconta il suo progetto.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Marco Ferreri, segnalibro acciaio, I
Marco Ferreri, segnalibro acciaio, II

A proposito di curiosità, il bibliotecario Massimo Gatta ha dato alle stampe una chicca bibliografica, ormai introvabile, Piccola storia del segnalibro (Colonnese, 1996). È un piccolo libro di sole 24 pagine dal formato di segnalibro, racchiuso entro una custodia che riproduce la copertina e che contiene, oltre al libro, anche sei segnalibri. Il tutto stampato su carta pregiata.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Massimo Gatta: Piccola storia del segnalibro

E per finire, non può mancare la nota a un turismo mirato.
A Roma, in via degli Staderari, c’è una fontana in travertino, costruita nel 1927 su progetto dell’architetto Pietro Lombardi, e commissionatagli dal Comune di Roma nell’ambito di una iniziativa che prevedeva il posizionamento di più fontane nella capitale, allo scopo di ripristinare i simboli degli antichi rioni e dei mestieri scomparsi.

Questa fontana si presenta entro una nicchia coronata da un arco a tutto sesto. All’interno si vede una testa di cervo (simbolo rionale di S. Eustachio) fra quattro libri antichi, disposti a coppia su ciascun lato, collocati su mensole, in onore dell’Università della Sapienza. Da dove sgorga l’acqua? Da due segnalibri inseriti nei tomi superiori, e da altre due cannelle ai tomi inferiori.

AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO
Roma, Fontana dei libri

 

Indicazioni bibliografiche e link per approfondimenti.

Bongiovanni, Daniela (collezione e catalogo della mostra a cura di): “Tra le pagine”. Il segnalibro: dal nastrino di seta colorato al design (Biblioteca della Regione Piemonte, 2012)

Coysh, A. W.: Collecting bookmarkers (David & Charles, 1974)

Merseburger, Alessandro e Michaela: Uno su 500, Storia del segnalibro Fila (Verona, Intergrafica, 2012 – mmenest@tin.it)

The World of Bookmarks

Le Musée du Marque-Page

 

 

World ©Tea C. Blanc. All rights reserved

 

6 pensiero su “AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO”
  1. interessantissimo, merita di essere letto e studiato con attenzione, utile anche per tanti collezionisti. Grazie

  2. Tea, complimenti!!!
    Sono un collezionista e cultore della materia. Possiedo tutto ciò che è stato scritto sulla storia del segnalibro, ma oggi ho acquisito informazioni nuove e molto dettagliate.
    Anche nel mio libro UNO SU 500 – Storia del segnalibro FILA, il primo capitolo è una breve cavalcata nei secoli, ma nulla di così completo…
    P.S. – se mi scrivi una mail con i dettagli postali, ti faccio volentieri omaggio del mio libro.

    1. Ti ringrazio, Alex, e lieta di aver contribuito.
      Sarei onoratissima di poter ricevere il tuo libro. Anzi, aggiornerò l’articolo e metterò le coordinate editoriali del tuo libro che, mi sembra di capire, sia un approfondimento unico nel suo genere sul segnalibro Fila. E da un link che ho trovato ora, vedo che il volume spazia anche su altre ditte italiane produttrici di cancelleria ed ephemera attinenti, oltre a una stima economica. Lo leggerò con massimo interesse.
      Ti contatto attraverso l’email lasciata a GP.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *